Certificato il primo caso locale di Dengue in Lombardia, la malattia si sarebbe sviluppata in un soggetto che non ha viaggiato e ha contratto la malattia qui
Il primo caso autoctono di dengue in Italia è stato recentemente confermato a Brescia. Si tratta di un caso senza precedenti nella cronaca sanitaria del paese.
Da tempo si parlava di una vera e propria emergenza legata a questa ‘febbre’ portata da zanzare e importata fino a oggi in soggetti di ritorno da viaggi in paesi tropicali e subtropicali dove la dengue è una malattia ormai endemica.
La comparsa di un caso autoctono – e cioè di un soggetto che ha contratto la malattia qui da noi – è il promo campanello d’allarme, un segnale indicatore incontrovertibile che il virus potrebbe adesso iniziare a circolare anche sul nostro territorio.
LEGGI ANCHE – Milano, altra allerta meteo arancione: nuova perturbazione in arrivo
Il caso di dengue è stato segnalato dall’ATS – l’Agenzia di Tutela della Salute di Brescia – martedì 10 settembre 2024. La persona infetta, che non risulta essere stata all’estero nel corso degli ultimi mesi, potrebbe dunque essere stato contagiato da una zanzara locale infetta. In base alle indagini epidemiologiche si tratta del primo caso autoctono, cosa che fino a oggi in Italia non era mai stata certificata.
Il caso si è verificato a Ospitaletto. L’ATS di Brescia ha subito attivato un protocollo di emergenza che coinvolge non solo il comune di residenza della persona che ha contratto la malattia ma anche i comuni di Gussago e Monticelli in Franciacorta, abitualmente frequentati dal paziente per motivi di carattere professionale.
LEGGI ANCHE – Strage di Paderno Dugnano, oggi i funerali: i nonni incontreranno il ragazzo
In questi comuni sono state messe in atto misure di disinfestazione specifiche, con trattamenti larvicidi e adulticidi per ridurre la popolazione di zanzare potenzialmente infette.
La Dengue è una malattia virale molto simile alla influenza. Di questa malattia sono stati identificati quattro ceppi, tutti trasmessi attraverso la puntura di zanzare infette. Il genere di zanzara che ospita il virus è purtroppo presente qui da noi ormai da molti anni: si tratta dell’Aedes una delle quali, l’Aedes Albopictus, è ben conosciuta con il nome di zanzara tigre ed è riconoscibile per quei caratteristici puntini bianchi su zampe e addome.
LEGGI ANCHE – Renato Vallanzasca uscirà dal carcere, il bandito soffre di demenza senile
Una specie particolarmente invasiva e aggressiva che ha trovato facile territorio di conquista anche in Europa arrivando con ogni probabilità dall’Asia a bordo di navi mercantili. Le prime zanzare tigre sono state individuate nel nostro paese almeno una quarantina di anni fa, e fin da subito si era parlato di quelli che potevano essere i rischi di malattie potenzialmente pericolose trasmesse da questo insetto.
La Dengue è sicuramente una malattia preoccupante al momento ancora sotto osservazione nei reparti specializzati dei nostri ospedali. Ma di lei si sa molto, grazie alle ricerche nei laboratori di paesi dove i danni sono stati ingenti e le persone colpite risultano essere milioni.
LEGGI ANCHE – Omicidio Sharon Verzeni: tutte le bugie di Sangare. Il punto sulle indagini
Una malattia fastidiosa: che tuttavia non si trasmette direttamente da persona a persona. Si contrae la Dengue proprio come la malaria, solo se si viene punti da una zanzara infetta in un rischio di diffusione che ovviamente aumenta se una zanzara punge in rapida successione più persone.
I sintomi della Dengue possono variare da lievi a gravi. Nei casi più lievi, i sintomi possono assomigliare a quelli di una comune influenza: febbre alta, mal di testa intenso, dolori articolari e muscolari di una certa importanza e sfoghi molto simili a una dermatite. Nei casi peggiori la febbre è particolarmente alta e duratura, accompagnata da dolori estremamente acuta e può durare fino a sette giorni.
LEGGI ANCHE – Stadio San Siro, si apre un nuovo scenario: cosa sappiamo sulla proposta a Inter e Milan
I casi più drammatici, in soggetti particolarmente fragili e a rischio, hanno avuto conseguenze estremamente serie. Provocate da infezioni secondarie e collaterali particolarmente aggressive.
Le iniziative poste in essere dalla ATS di Brescia tra monitoraggio e disinfestazione del territorio per prevenire ulteriori contagi sono solo il primo passo. In questi giorni il dipartimento veterinario, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna (Izsler), ha posizionato trappole per la cattura delle zanzare al fine di verificare l’efficacia degli interventi di disinfestazione e monitorare la presenza del vettore virale.
LEGGI ANCHE – Omicidio Bellocco, l’esito dell’autopsia: c’è tensione in Curva Nord
Tuttavia l’unico modo per prevenire la presenza di zanzare infette, anche adesso con il passaggio dalla bella stagione all’autunno e una presenza comunque massiccia di insetti, è quello della prevenzione. Evitare depositi stagnanti di acqua, pulire giardini e cortili da sterpaglie ed erbacce e cercare di tenere l’erba quanto più bassa possibile, tagliandola regolarmente.
Funzionano, ma non sempre, gli spray repellenti; sempre efficaci i dispositivi naturali o elettrici che in qualche modo proteggono gli ambienti e i terrazzi. Ma l’impressione è che anche l’Italia molto presto dovrà fare i conti con questa malattia.
LEGGI ANCHE – Tragedia sul Monte Bianco, muoiono due milanesi: chi erano Sara Stefanelli e Andrea Galimberti
Secondo i dati dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la diffusione della Dengue è aumentata di otto volte dal 2000. Anche in questo caso gli studi chiamano in causa il cambiamento climatico che ha permesso alle zanzare vettori del virus di spingersi sempre più verso l’Europa. In Europa, i casi di Dengue sono passati da una media di 74 tra il 2010 e il 2021 a 71 casi solo nel 2022, un aumento che evidenzia la crescente minaccia di questa malattia anche in regioni non tradizionalmente colpite.
L’Italia fino a oggi era rimasta esclusa da queste statistiche, se non per persone che avevano contratto la malattia durante i propri viaggi all’estero.
Anche gli scienziati sono del parere che la Dengue potrebbe diventare una malattia endemica qui da noi. Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha evidenziato con alcuni post divulgativi sui social media l’importanza di considerare la Dengue come una possibile diagnosi anche fuori dalle aree endemiche quando si manifestano sintomi sospetti.
LEGGI ANCHE – Shiva condannato, sentenza pesantissima del tribunale di Milano: carriera a rischio
La conferma del primo caso autoctono di Dengue a Brescia richiama dunque l’attenzione sulla necessità di una maggiore vigilanza e preparazione da parte delle autorità sanitarie e dei cittadini che almeno al momento sembrano molto più preoccupati dall’annuncio della prossima ondata di influenza – vaccini in arrivo già nei prossimi giorni – che dall’eventualità di contrarre una malattia che ancora non conosciamo abbastanza.
Questo il pensiero dell’epidemiologo Massimo Ciccozzi: “Evitiamo qualsiasi ristagno d’acqua nei giardini o nei terrazzi. Ne basta veramente poca per consentire alle zanzare di depositare le uova. Contro la Dengue serve prevenzione… Occasionalmente la nostra zanzara tigre può essere un vettore, ma per il suo pasto di sangue ha bisogno di 2 microlitri di sangue, ecco perché punge più volte. Ed è in questo caso, quando punge una persona infetta e poi subito una altra non infetta, che la Dengue si trasmette…”