Si terranno oggi i funerali di Fabio Chiarioni, Daniela Albano e del piccolo Lorenzo mentre il figlio maggiore di 17 anni, accusato della strage, di Paderno Dugnano resta sorvegliato a vista in una cella del Beccaria
Ci sarà tutto il paese oggi per l’ultimo saluto a una famiglia distrutta da una vicenda difficile da spiegare e impossibile, almeno per ora da comprendere.
Una intera comunità attonita e sgomenta di fronte all’accaduto. Un ragazzo di 17 anni, la cui identità rimane protetta per motivi legali, che ha ucciso i propri genitori e il fratello minore di 12 anni nella notte tra l’1 e il 2 settembre.
Da giorni in tutto il paese non si parla d’altro. In chiesa ci saranno i compagni di scuola di Lorenzo, che proprio oggi avrebbe dovuto tornare tra i banchi di scuola. I colleghi di lavoro del padre, molto conosciuto, e le amiche della madre. Una famiglia che aveva scelto la tranquillità di questo paesone alle porte di Milano dove si conoscono tutti.
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Un evento sconvolgente che ha sollevato domande inquietanti sulla natura delle relazioni familiari e sui segnali che potrebbero precedere simili tragedie.
Il disagio che ha portato a una strage tanto eclatante e violenta poteva in qualche modo essere intuito? Domande che per ora restano senza risposta. Oggi è il giorno del dolore e del lutto di una intera comunità.
Nel frattempo le autorità giudiziarie hanno concesso al giovane accusato il permesso di incontrare i nonni, in un gesto che sottolinea la complessità emotiva e legale del caso. Questo incontro, autorizzato dal Tribunale per i Minorenni di Milano, avverrà nel carcere minorile Beccaria, dove il ragazzo è attualmente detenuto. La decisione riflette un approccio che tenta di bilanciare le esigenze di giustizia con quelle di un supporto familiare, pur in circostanze assolutamente estreme.
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Erano stati proprio i nonni del giovane, d’altronde, a esprimere pubblicamente la loro intenzione di non abbandonare il nipote, nonostante l’orrore del crimine di cui è accusato.
“Non lo abbandoneremo mai, per lui proviamo solo compassione…” avevano dichiarato, in un conflitto interiore tra l’amore familiare e il dolore per la perdita subita. Saranno loro oggi in prima fila in chiesa insieme ai parenti più stretti e agli amici che tutti i vicini di casa definiscono “unitissima e modello per tutti”.
Nel frattempo, la difesa legale del ragazzo sta lavorando su più fronti. L’avvocato Amedeo Rizza ha richiesto una consulenza psichiatrica, passo preliminare per una possibile richiesta di perizia che potrebbe determinare se il giovane fosse in grado di intendere e di volere al momento del fatto. Inoltre, la difesa sta cercando di contestare l’aggravante della premeditazione, inizialmente attribuita al caso sulla base delle prime dichiarazioni del ragazzo, successivamente ritrattate.
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Il giovane, infatti, aveva inizialmente ammesso di aver covato da tempo l’intento omicida, per poi modificare la sua versione, affermando: “Non ce l’avevo con la mia famiglia. Avevo un malessere, è esploso negli ultimi giorni. Pensavo che con questo gesto avrei messo fine al mio disagio”.
Parole che aprono a un possibile stato di profondo turbamento psicologico, contribuendo a un dibattito sulla salute mentale degli adolescenti e sulle pressioni che possono portare a gesti estremi che in questi ultimi mesi si è fatto particolarmente attuale e sentito.
La comunità di Paderno Dugnano si prepara ora a vivere un momento di lutto collettivo. I funerali di Fabio Chiarioni, Daniela Albano e del piccolo Lorenzo si terranno nella chiesa di Santa Maria Nascente e saranno officiati dall’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini. La scelta di una chiesa capiente riflette l’attesa di una grande partecipazione, segno dell’impatto che questa tragedia ha avuto sull’intera cittadinanza.
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Il Comune ha proclamato il lutto cittadino per tutta la giornata di oggi , disponendo la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche e l’esposizione delle bandiere a mezz’asta negli edifici comunali. Un minuto di silenzio, previsto per le ore 12, permetterà a tutti i cittadini di unirsi in un momento di raccoglimento, anche a coloro che non potranno partecipare fisicamente alla cerimonia.
Le misure straordinarie adottate per gestire l’afflusso di persone – dalla limitazione degli accessi in chiesa all’installazione di un impianto audio esterno, fino alle modifiche alla viabilità – testimoniano la portata dell’evento e l’attenzione delle autorità nel garantire che la comunità possa esprimere il proprio cordoglio in modo ordinato e rispettoso.
In un gesto di grande sensibilità, la famiglia ha chiesto che, invece di fiori, eventuali offerte siano devolute all’associazione Kayros di Vimodrone. La comunità Kayros, fondata da don Claudio Burgio ormai quasi 25 anni fa, si occupa da molti anni proprio dei disagi giovanili più problematici, assistendo i minori già segnalati dal Tribunale per i Minori.