Milano, telemarketing selvaggio: decine di contratti di forniture energetiche stipulati a insaputa degli utenti

Al centro del mirino del Garante della privacy finisce il telemarketing selvaggio della società Facile.Energy con sede a Milano. Decine i contratti-capestro attivati senza il consenso degli utenti

Il sollecito al Garante della privacy arriva dopo decine e decine di consumatori disperati ed esasperati dalle continue chiamate e contratti per forniture energetiche di gas e luce ricevute dall’azienda Facile.Energy, con sede legale in via Visconti di Modrone, Milano.

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Telemarketing selvaggio. Nel mirino del Garante della privacy l’azienda milanese Facile.Energy. Decine gli utenti “truffati” con contratti stipulati a loro insaputa – milano.cityrumors.it

Dalle chiamate i contratti-capestro venivano poi stipulati dall’azienda finita al centro dell’inchiesta, a insaputa degli utenti. L’Authority ha inviato una multa da 100mila euro alla società milanese.

Le indagini sul telemarketing selvaggio

Le indagini sono partite lo scorso 19 dicembre 2023, come fa sapere l’Authority e come riporta stamani anche il Giorno:a seguito di 56 segnalazioni e due reclami in ordine alla ricezione di chiamate promozionali indesiderate effettuate senza la previa acquisizione del consenso dell’interessato oppure utilizzando numerazioni iscritte al Registro pubblico delle opposizioni (Rpo), che hanno dato origine all’attivazione non richiesta di forniture energetiche”.

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Telemarketing selvaggio. Nel mirino del Garante della privacy l’azienda milanese Facile.Energy. Decine gli utenti “truffati” con contratti stipulati a loro insaputa – milano.cityrumors.it

In parole semplici, gli addetti al telemarketing hanno contattato cittadini 106 che avevano inserito il loro numero nel Registro appositamente istituito dal Governo lo scorso anno, proprio per evitare telefonate spam. L’azienda milanese Facile.Energy, invece, ha sostenuto che “i nominativi e i dati dei potenziali clienti sono reperiti da parte dei fornitori del servizio di teleselling i quali pertanto hanno l’onere e l’obbligo di contattare solo soggetti non iscritti al Registro delle opposizioni e solo mediante numeri di telefono iscritti al Roc.

Il Garante, invece ha riscontrato “un sostanziale disinteresse da parte del titolare del trattamento in ordine all’origine dei dati e delle liste di contattabilità” così blocca la linea. Inoltre: “I soggetti interessati hanno lamentato di aver subìto pregiudizi di natura patrimoniale e non patrimoniale proprio in ragione dell’illegittimo trattamento dei propri dati personali, dal quale era scaturita l’attivazione non richiesta di forniture energetiche”.

Il modus operandi

Dagli accertamenti effettuati emerge anche il modus operandi adottato dagli operatori di telemarketing per l’attivazione dei contratti con i cittadini a loro insaputa. “L’utente riceve una telefonata da un operatore che non si qualifica e che appare in possesso di tutti i dati personali dell’interlocutore e delle informazioni inerenti la fornitura”.

“Realizzata, spesso all’insaputa del cliente, l’attivazione della fornitura, quest’ultimo si rende conto del contratto in essere solo a seguito del recapito di fatture di allarmante entità, quando ormai è troppo tardi per l’esercizio del diritto al ripensamento”.

Alcuni utenti “truffati” hanno sottolineato “l’ansia e la preoccupazione di non sapere chi e come sia venuto in possesso dei propri dati e cosa intenda farne, nonché la frustrazione di pagare somme non dovute oppure affrontare la minaccia del possibile distacco di una fornitura notoriamente essenziale”. Mentre, un altro ancora racconta, come riporta il quotidiano: “ha lamentato la pretesa di pagamento di fatture rimaste insolute senza tuttavia averle mai in precedenza ricevute”.

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La multa

L’azienda Facile.Energy ha evidenziato che “nessun danno esistenziale e tantomeno nessun danno patrimoniale può essere arrecato al consumatore, il quale, correttamente, è tutelato dalla normativa vigente e dal Codice del consumo, in particolare laddove subisce una pratica commerciale scorretta”.

Ma per il Garante della privacy non è così poiché: “La tutela non è affatto automatica e non può prescindere né dalla prova dell’avvenuta attivazione di una fornitura non richiesta né dalla declaratoria da parte dell’autorità competente”. Così è scattata una sanzione di 100mila euro alla società Facile.Energy.

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