L’Inter batte il Como 2-0 nell’ultima di campionato con i gol di De Vrij e Correa, ma la vittoria non basta: il Napoli vince contro il Cagliari e si prende lo Scudetto. Per i nerazzurri restano l’obiettivo Champions e il Mondiale per Club
Una vittoria amara che più amara non si può. L’Inter rispetta i pronostici e fa pienamente il proprio dovere allo stadio Sinigaglia di Como con una vittoria (2-0), frutto di una prova ordinata e decisa.

Gol di De Vrij nel primo tempo, raddoppio di Correa nella ripresa. Una prestazione matura, arrivata con diversi titolari in panchina e sotto la guida del vice Farris, vista la squalifica di Inzaghi costretto a seguire il match in tribuna.
Inter-Como, vittoria e rimpianti
Ma non basta. Contemporaneamente a Napoli, McTominay e Lukaku stendono il Cagliari e consegnano il quarto scudetto della storia partenopea alla squadra di Antonio Conte.
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Nonostante l’amarezza e i tantissimi rimpianti, l’Inter chiude un’altra stagione ad alta quota, in attesa della finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain. Resta però la sofferenza di aver visto sfumare il tricolore tra il pari interno contro la Lazio e i tanti, troppi punti persi contro squadre di media classifica. Pesantissima in questo senso la sconfitta di Bologna.
Como-Inter, l’analisi della partita
La partita ha raccontato due storie parallele: quella di un’Inter determinata a onorare fino in fondo la corsa scudetto e quella di un Como già appagato da una salvezza tranquilla conseguita con larghissimo margine di anticipo e da un decimo posto molto al di sopra di qualsiasi aspettativa. La squadra nerazzurra ha gestito il match con lucidità e disciplina tattica, confermando quanto costruito in stagione sul piano del collettivo. Nessun eccesso, pochi rischi, e tanto pragmatismo, anche nei cambi pensati in ottica Champions.
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Farris, in panchina al posto di Inzaghi, ha scelto di risparmiare diversi titolari, lanciando dal primo minuto Asllani, Correa, Taremi e Zalewski. Scelte che non hanno inficiato la qualità del gioco, grazie a una mentalità ormai consolidata. L’Inter non ha mai dato l’impressione di voler fare calcoli o tirare il fiato. Lo conferma anche un dato sui tiri nello specchio della porta avversaria: sette conclusioni nerazzurre, 2 gol e almeno altre tre nitide occasioni.
Dall’altra parte, il Como di Fabregas ha cercato di tenere il campo con ordine fino all’espulsione di Reina, poi ha faticato a contenere. Tra i momenti più emozionanti della serata, l’addio al calcio dello stesso portiere spagnolo e del capitano Iovine, omaggiati dal pubblico e dai compagni in modo emozionante e commosso.
Como-Inter, primo tempo: è subito Inter
L’Inter parte forte e già al 4’ va vicina al vantaggio con Darmian, che si avventa su un cross di Dimarco, trovando però il salvataggio sulla linea di Perrone. È un segnale chiaro: i nerazzurri non intendono lasciare nulla al caso. Al 21’, su un corner di Calhanoglu, De Vrij sovrasta Van der Brempt e batte Reina con un colpo di testa potente e preciso. È l’1-0 che, in quel momento, proietta virtualmente l’Inter in vetta, in attesa di notizie da Napoli.
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Il Como risponde con qualche accelerazione di Nico Paz, ma Sommer non corre mai veri pericoli. Prima dell’intervallo, al 45’, arriva l’episodio che di fatto chiude la partita: Taremi, lanciato a rete, viene travolto da Pepe Reina fuori area. Dopo un lungo check VAR, l’arbitro Massa estrae il rosso diretto. È l’ultima partita della carriera per lo spagnolo, che esce applaudito da tutto lo stadio, visibilmente commosso.
Nel frattempo, al “Maradona”, McTominay porta in vantaggio il Napoli. La curva nerazzurra ammutolisce: il gol dello scozzese cambia tutto, lo scudetto torna nelle mani degli azzurri. E a lì non si sposterà più…

Secondo tempo: amarezza e rimpianti
In apertura di ripresa, l’Inter non molla e trova subito il raddoppio. Al 51’, Correa riceve da Taremi, sterza su Smolcic e infila Butez con un destro rasoterra preciso. È il gol del 2-0 che mette al sicuro la partita. Una rete che arriva nel momento in cui da Napoli rimbalza la notizia del raddoppio firmato da Lukaku: lo scudetto è definitivamente in fuga.
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Fabregas concede nel finale la passerella al capitano Iovine, che chiude la sua carriera davanti a un pubblico felice e generoso di applausi anche agli avversari, in un clima di grande sportività.
Inzaghi, tramite Farris, gestisce le forze e inserisce Barella, Dumfries e Acerbi. Qualche preoccupazione per Bisseck che esce malconcio. Lautaro Martinez resta in panchina recuperando forze importanti in vista della finale di Champions League, tra otto giorni. La squadra abbassa il ritmo senza mai smarrire il controllo. Sommer chiude con la porta inviolata, De Vrij porta a casa il trofeo di MVP per un gol, una prestazione difensiva di spessore e una regia molto ordinata della linea arretrata.
La classifica finale
Con il 2-0 sul Como, l’Inter chiude al secondo posto con 81 punti, uno in meno del Napoli che battendo il Cagliari 2-0, chiude a quota 82 e conquista il quarto scudetto della sua storia, il secondo in tre anni. I nerazzurri pagano caro il pareggio contro la Lazio nella penultima giornata e, più in generale, alcune flessioni in primavera, tra cui le sconfitte con Bologna e Roma, in casa.
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Nonostante la sconfitta il Como chiude aritmeticamente decimo, confermando una stagione davvero brillante grazie alla guida tecnica di Fabregas – corteggiatissimo – e a una politica sostenibile.
Il tabellino
COMO-INTER 0-2
20′ De Vrij, 51′ Correa
Como (4-3-3) – Reina; Vojvoda, Van der Brempt, Smolcic, Valle; Da Cunha, Perrone (53′ Engelhardt), Caqueret (45+3′ Butez); Paz, Douvikas (53′ Cutrone), Strefezza. Allenatore Cesc Fabregas.
Inter (3-5-2) – Sommer; Bisseck (60′ Acerbi), de Vrij, Carlos Augusto; Darmian, Calhanoglu (60′ Barella), Asllani, Zalewski, Dimarco (60′ Dumfries); Correa, Taremi (73′ Arnautovic). Allenatore Simone Inzaghi.
Arbitro: Davide Massa di Imperia
Ammoniti: Calhanoglu (I), Zalewski (I), Strefezza (C), De Vrij (I)
Espulso: Pepe Reina al 45′