Sta provocando molte discussioni la decisione del sindaco di Bologna di rinviare la partita prevista nel pomeriggio contro il Milan a causa dell’ondata di maltempo che si sta abbattendo in Emilia e sul capoluogo
Bologna-Milan rinviata. Una decisione che la Lega Serie A si è limitata a comunicare ufficialmente nella tarda serata di ieri ma che di fatto arriva da una ordinanza del sindaco di Bologna Matteo Lepore.
Il primo cittadino del capoluogo infatti ha disposto la chiusura dello stadio Dall’Ara per ragioni di sicurezza a causa della violenta ondata di piogge e maltempo che ha colpito in questi giorni l’Emilia-Romagna.
La partita non si potrà disputare nemmeno a porte chiuse, una scelta che ha sollevato polemiche, soprattutto tra i tifosi e i dirigenti del Milan, per l’impatto organizzativo e la mancanza di alternative che potrebbe causare non pochi problemi nel calendarizzare un recupero.
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Una decisione quella del sindaco Lepore influenzata da motivi di rischio per l’ordine pubblico che un evento del genere avrebbe comportato, portando circa 35.000 persone in un’area critica di Bologna. Se è vero che la situazione si è parzialmente normalizzata dopo gli allagamenti culminati nello scorso fine settimana, va detto che sono moltissime le strade ancora inagibili, tra fango e detriti e che le previsioni sono pessime anche per tutta la giornata di oggi.
“La sicurezza della popolazione viene prima di qualsiasi altra cosa” dicono dal gabinetto del sindaco.
Tuttavia, il rinvio ha suscitato reazioni contrastanti. Se Claudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna, ha definito il provvedimento una scelta “saggia” per la tutela dei cittadini, di tutt’altro avviso è stato il presidente del Milan, Paolo Scaroni, che ha criticato duramente la decisione, definendola “incomprensibile” e sottolineando come una gara a porte chiuse avrebbe risolto il problema senza arrecare ulteriori danni al campionato.
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Ironico il presidente della Serie A Lorenzo Casini: “Al momento, calendario alla mano, ci sarebbe Natale. Ma ora si cercherà di capire con le squadre se si trovano spazi anche prima, che al momento non sembrano esserci. Forse a febbraio… La Lega, di fronte a una ordinanza di una autorità pubblica non può fare nulla”.
La tifoseria rossonera ha espresso disappunto per la gestione della vicenda, considerata penalizzante per il club e per i suoi sostenitori. Il rinvio ha infatti alterato i piani di trasferta dei tifosi milanisti, che avrebbero preferito vedere la squadra in campo, anche se a porte chiuse o in uno stadio neutro. Secondo i sostenitori del Milan, questa decisione rende il campionato “falsato” e suggerisce una gestione poco chiara delle emergenze da parte della Lega.
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Attualmente, la prima data utile per recuperare la partita sembra essere il 3 aprile 2025, che potrebbe garantire un margine sufficiente di programmazione. Tuttavia, altre date sono state prese in considerazione: se il recupero sembra impossibile nella settimana dal 15 al 22 dicembre e molto difficile febbraio – dipende dai risultati di Milan e Bologna in Coppa Italia e Champions League – bisognerà fare un conto ulteriore, perché il regolamento prevede almeno otto giornate di distanza tra il match di andata e quello di ritorno. Una incertezza che ha contribuito a un clima di insoddisfazione e polemica tra i tifosi.
Intanto è iniziata regolarmente la programmazione della nona giornata di Serie A con la vittoria del Torino sul Como mentre l’Atalanta giocherà contro il Verona, il Monza ospiterà il Venezia e l’Inter attende a San Siro la Juventus nella partitissima in programma domenica sera. Tuttavia l’ondata di maltempo che si sta abbattendo su diverse regioni potrebbe portare a ulteriori rinvii.