Fino a domenica 4 marzo al Teatro Out Off va in scena lo spettacolo Nella solitudine dei campi di cotone.
In questo testo dell’autore francese Bernard-Marie Koltès, i protagonisti sono due uomini: un cliente e un commerciante (dealer), entrambi fuggiti dalle proprie case, ma non casualmente. Uno di loro dice che ha qualcosa da vendere. L’altro sta al gioco e dice che forse comprerà. Di cosa si tratta? Non si sa, forse l’amore, forse qualche oggetto, forse il tempo, forse il pensiero, forse l’ascolto. Ben presto i due intraprendono un’intensa discussione e si inseguono in labirinti verbali violenti, pesanti quanto uno scontro fisico.
Il testo è una sorta di delirio a due sulla ricerca impossibile del desiderio. Nel corso del dialogo i due si cercano e si respingono secondo quel principio di fuga liberatrice che diventerà la tematica dominante nella poetica di Bernard-Marie Koltès. Il linguaggio del dramma non è letterario ma freddo ed essenziale, i dialoghi tracciano brevi scene che si instaurano in un tessuto narrativo segnato da impulsi di morte, ribellioni, violenze, aneliti di libertà.
L’opposizione tra i due sembra nascondere un bisogno di possessione reciproco, qualcosa che li lega indissolubilmente l’un l’altro. Nessuna motivazione apparente li obbliga a continuare la conversazione, ma entrambi sono legati dalla volontà di aspettare la risposta dell’altro e continuare il dialogo all’infinito. Il sensuale e fascinoso corteggiamento tra i due protagonisti si manifesta come scontro, come lotta senza quartiere, come rito centrale in cui si attualizza l’eterno amplesso tra Eros e Thanatos.