Sette casi di legionella in pochi giorni in zona Crescenzago, uno dei quali mortale, la legionella torna a far paura a Milano: ecco cosa sta succedendo e
Milano torna a fare i conti con la legionella. In via Rizzoli, zona Crescenzago, si è registrato un focolaio che ha colpito sette persone in pochi giorni, tutte residenti nello stesso complesso popolare ai civici dal 73 all’87.

Il caso più grave è stato quello di Luigi Gandini, 91 anni, ricoverato al San Raffaele e deceduto il 30 giugno. Altri cinque pazienti, di età compresa tra i 70 e i 92 anni, risultano tuttora ricoverati con diagnosi confermate di polmonite da legionella.
Legionella a Milano
La notizia ha scosso profondamente il quartiere, alimentando preoccupazione tra i residenti. La preoccupazione più grande riguarda la fornitura di acqua potabile nella zona: “Viviamo con l’ansia – dice un rappresentante di zona – non sappiamo se l’acqua sia sicura, ci hanno detto di non usare quella calda ma non è facile organizzarsi”.
In effetti, le autoirità sanitarie dopo la conferma dei casi nei condomini avrebbe raccomandato di evitare l’utilizzo dell’acqua calda sanitaria, far scorrere l’acqua per alcuni minuti e attendere gli esiti delle analisi per ogni altra indicazione.
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Le autorità sanitarie, in collaborazione con l’azienda MM e il Comune di Milano, hanno avviato una serie di accertamenti mirati sugli impianti idrici del complesso. I tecnici hanno prelevato campioni da diverse abitazioni e dai punti nevralgici dell’impianto per verificare la presenza del batterio. In parallelo, è stata attivata una rete di controllo anche in altri edifici della zona, nel timore che il problema possa estendersi oltre i confini di via Rizzoli.
Che cos’è la legionella
La legionella è un batterio naturalmente presente negli ambienti acquatici, sia naturali che artificiali. Si moltiplica soprattutto in condizioni di acqua stagnante, calda e poco igienizzata, come quelle che si possono trovare in serbatoi, boiler, docce o impianti di condizionamento mal mantenuti. La trasmissione avviene esclusivamente per via aerea: non si contrae bevendo acqua contaminata, ma respirando piccole gocce di vapore che contengono il batterio.
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La forma più conosciuta e pericolosa è quella definita “malattia del legionario”, una polmonite che può diventare grave nei soggetti anziani o immunodepressi. I sintomi iniziali sono febbre alta, tosse, dolori muscolari, affaticamento e difficoltà respiratorie. Nei casi più lievi, invece, si manifesta con sintomi simil-influenzali, come nella cosiddetta febbre di Pontiac. L’incubazione varia da due a dieci giorni. La diagnosi si effettua tramite test specifici su urine o secrezioni respiratorie e il trattamento richiede una terapia antibiotica mirata.
Le reazioni e gli sviluppi attesi
Il Comune di Milano ha attivato un protocollo precauzionale che prevede la sospensione dell’erogazione dell’acqua calda nel complesso interessato e l’attivazione immediata di misure di sanificazione. Nel frattempo, MM ha spiegato che “sono in corso tutte le verifiche tecniche necessarie e che si attendono i primi esiti nei prossimi giorni”.
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Secondo Matteo Bassetti, direttore di Malattie Infettive del San Martino di Genova, il fenomeno è più diffuso di quanto si creda: “Ogni estate in Italia ci sono centinaia di casi di legionella. Certamente serve attenzione, ma anche un’informazione corretta: la legionella non si trasmette da persona a persona e con una corretta gestione degli impianti si può prevenire quasi del tutto”. Proprio la gestione degli impianti idrici rappresenta il nodo cruciale dell’inchiesta avviata da Ats e Comune. Si indaga sull’eventuale mancata manutenzione o su carenze nei sistemi di sanificazione.
Preoccupazione e precauzioni
I cittadini, intanto, restano in attesa di risposte e indicazioni più precise. Lunedì 7 luglio è atteso un aggiornamento ufficiale con i primi dati emersi dalle analisi. La sensazione diffusa è quella di una fiducia mista a timore, mentre le autorità rassicurano: “Tutte le misure di contenimento sono attive e sotto costante monitoraggio”, ha dichiarato l’assessore a Welfare e Salute del Comune di Milano Lamberto Bertolé.
Intanto però il capoluogo si trova ad affrontare una sfida sanitaria che richiama l’importanza della prevenzione, della manutenzione degli impianti e della corretta informazione.