A Palazzo Reale, Milano, la mostra Viva Oliviero celebra Oliviero Toscani, esponendo le immagini più iconiche della sua carriera e omaggiando il suo contributo alla fotografia
Nel suggestivo cortile di Palazzo Reale a Milano, molta più gente di quella che sarebbe stato lecito attendersi in un altro momento. Ma la morte di Oliviero Toscani, avvenuta qualche giorno fa, ha portato nella storica sede milanese centinaia di persone, venute a rendere omaggio al grande fotografo.
L’evento celebrativo intitolato Viva Oliviero rende omaggio a Toscani raccogliendo alcune delle opere più significative della sua carriera.
Si tratta di un ritorno per una esposizione che già tre anni fa aveva ottenuto molto successo e che oggi diventa soprattutto un’occasione di omaggio.
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Rispetto all’edizione del 2022 però ci sono alcuni aspetti interessanti e innovativi: perché Palazzo Reale non si limita a esporre le immagini più iconiche di Toscani, ma propone anche una divertente interazione con il pubblico attraverso quattro set fotografici, in cui i partecipanti possono farsi ritrarre per il progetto Razza Umana che lo stesso Toscani aveva inaugurato nel 2007.
La mostra Viva Oliviero ripercorre alcuni dei momenti più emblematici della carriera di Oliviero Toscani, esponendo una selezione di scatti che hanno rivoluzionato il mondo della fotografia. I quattro set fotografici daranno invece al pubblico l’opportunità di essere parte attiva dell’evento ed essere inclusi nell’immenso database di Razza Umana, oltre 10mila immagini, e che celebra la diversità umana in tutte le sue forme.
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Tra i set allestiti, uno in particolare ha visto protagonista Rocco Toscani, figlio dell’artista, che ha immortalato numerosi partecipanti alla mostra. Tra i quali anche il sindaco di Milano, Beppe Sala. Un gesto simbolico che ribadisce l’eredità culturale e artistica di Toscani, tramandata alla nuova generazione.
Nella giornata di ieri un momento di commemorazione speciale si è svolto nella Sala delle Otto Colonne, dove istituzioni, amici e familiari si sono riuniti per ricordare Toscani. Tra le persone presenti, la moglie, i figli e gli allievi di fotografia di Toscani che hanno voluto rendere omaggio all’artista con toccanti testimonianze.
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La figlia Lola ha ricordato il padre come “un sole, maestro indiscusso della luce e della vita, instancabile nel lavoro e capace di ridefinire il modo di vedere il mondo”. Anche il sindaco Sala ha sottolineato l’importanza del contributo di Toscani: “Un uomo con idee esplosive, a volte divisive, ma capace di lasciare un segno indelebile nella nostra società”.
L’assessore alla Cultura del Comune, Tommaso Sacchi, ha descritto Toscani come “un cavallo pazzo dell’arte e della comunicazione, capace di utilizzare scelte dirompenti per raggiungere obiettivi etici e necessari”. Una definizione che sembra cogliere l’essenza del fotografo, noto per il suo approccio visionario e anticonformista.
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Anche Angela Missoni, stilista e amica di Toscani, figlia di Ottavio e Anita Missoni, scomparsa anch’essa pochi giorni fa, ha condiviso il suo ricordo del fotografo: “Oliviero Toscani era un gran figo, quando ero adolescente mi è rimasto negli occhi per sempre. Ci ha aperto gli occhi, ci ha fatto vedere che il mondo si poteva vedere con altri occhi”.
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Angela Missoni ha raccontato anche un aneddoto legato a un progetto fotografico per la sua azienda: “Gli ho chiesto se voleva lavorare con noi e mi rispose: ‘Ma io vi metto tutta la famiglia sul divano ed è fatto’. La settimana dopo avevamo uno scatto che, proprio come diceva lui, era su ambientato semplicemente su un divano. Ed è diventato un pezzo della nostra storia”.
La memoria di Oliviero Toscani non si limita alla sua produzione artistica. Il presidente della Triennale, Stefano Boeri, ha raccontato un episodio emblematico: “Mi diceva: ‘Uè Boeri, ma cosa fai l’assessore se non sai cosa è la politica’. Voleva creare una scuola popolare di fotografia, un progetto che forse ora possiamo portare avanti in suo onore”.
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L’eredità di Toscani vive dunque non solo attraverso le sue opere, ma anche nel desiderio di educare e ispirare le nuove generazioni. Il sindaco Sala ha evidenziato come Toscani rappresentasse una Milano in continua evoluzione: “Era allineato con Milano perché anche la nostra città accetta ogni giorno la sfida che porta il cambiamento”.
La mostra Viva Oliviero si è chiusa ieri alle 18 con un bilancio straordinario in termini di pubblico una ulteriore dimostrazione di affetto nei confronti del fotografo che a Milano ha vissuto e lavorato per molti anni. Un solo giorno, poche ore: ma già di parla dell’allestimento di una mostra celebrativa che a breve possa rievocare tutta la panoramica artistica del fotografo.