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Cronaca

Molestie di Capodanno, altre denunce e vittime della “taharrush gamea” in Duomo

Continuano le indagini su quanto accaduto a Capodanno in piazza Duomo a Milano, almeno otto le vittime che hanno denunciato molestie di gruppo, mentre la polizia cerca indizi nei video per identificare i responsabili.

Le indagini su quanto accaduto durante la notte di Capodanno in piazza Duomo a Milano proseguono senza sosta. In tutto almeno otto donne hanno denunciato di essere state vittime di molestie sessuali di gruppo, un fenomeno conosciuto come taharrush gamea.

Controlli di Polizia in piazza Duomo la sera di Capodanno – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

Coordinata dalla procura, la polizia sta analizzando ore di video per individuare i responsabili e formalizzare le accuse.

Molestie di Capodanno a Milano

La situazione ha scosso la città e ha portato alla luce una dinamica di aggressione che coinvolge un numero elevato di giovani, uniti da un comportamento predatorio. Mentre le autorità cercano di dare un nome e un volto ai colpevoli, il numero delle vittime è aumentato. E potrebbe continuare a salire.

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Ma c’è anche un altro fatto da sottolineare. Il pessimo ritorno di stampa che Milano sta purtroppo mettendo al centro dell’attenzione in tutta Europa. Sono decine gli articoli on line, i post e i video in cui si descrive il capoluogo come un luogo poco sicuro, non più adatto al turismo. Un problema di immagine molto serio per una città che si prepara ad ospitare la prossima edizione delle Olimpiadi invernali.

Le molestie di gruppo a Capodanno: la taharrush gamea

Le molestie sono avvenute nel cuore di Milano, in piazza Duomo, una delle zone più affollate durante i festeggiamenti di Capodanno. In piazza c’erano non meno di 25mila persone sorvegliate da un nutrito cordone di polizia che a quanto pare non sono riusciti a evitare quello che è accaduto. Paradossale che in una zona così centrale e presidiata, tra piazza Duomo e Galleria Vittorio Emanuele, siano serviti giorni e giorni e una denuncia di una ragazza straniera, per cominciare a prendere coscienza di quanto accaduto.

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Secondo le denunce, un gruppo di circa quaranta giovani avrebbe agito in modo coordinato, forse predeterminato, creando un corridoio umano per isolare le vittime dal resto della folla. Questo modus operandi è stato identificato come taharrush gamea, un tipo di aggressione sessuale collettiva che viene utilizzato spesso dalle comunità arabe più intransigenti.

Le vittime che sono uscite allo scoperto al momento sarebbero otto: Laura, una studentessa belga, la prima a denunciare, una ventenne di Reggio Emilia, un’avvocata milanese e diverse altre donne che hanno descritto esperienze simili. Accerchiate, immobilizzate e molestate per alcuni minuti prima di riuscire a liberarsi grazie all’intervento di accompagnatori o passanti. La polizia sta vagliando le testimonianze ritenendole però circostanziate e crerdibili.

Le denunce e le testimonianze

Finora sono state depositate tre denunce formali, ma le autorità ritengono che il numero delle vittime sia molto più alto. Una delle testimonianze più recenti è quella della ventenne di Reggio Emilia, che ha parlato con la procuratrice aggiunta Letizia Mannella e la PM Alessia Menegazzo. La giovane ha descritto una scena sconcertante: “Sono stata accerchiata, poi ho sentito le mani di alcuni uomini, mi hanno toccato per alcuni minuti prima che il mio compagno riuscisse a strapparmi, con molta fatica, da quel corridoio umano”.

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La prima denuncia è arrivata da una studentessa belga, in visita a Milano con un gruppo di amici. Anche lei ha raccontato momenti di terrore, confermati anche dai suoi stessi amici: “Ero atterrita, sono stata travolta da un fiume di uomini che mi toccavano ovunque e dai quali non riuscivo a liberarmi”.

Nonostante i controlli le denunce sulle molestier di Capodanno aumentano – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

L’analisi dei video

Per risalire ai responsabili, gli investigatori stanno analizzando ore di filmati registrati dalle telecamere di sicurezza. In particolare, tre dispositivi puntano direttamente sull’angolo tra piazza Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele II, dove sono avvenute molte delle aggressioni.

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La polizia sta anche cercando immagini amatoriali che potrebbero fornire ulteriori dettagli utili. Al momento, questi contenuti non sono ancora stati aggiunti al fascicolo delle indagini.

Indagini in corso

Le autorità invitano chiunque abbia informazioni utili o video della notte di Capodanno a collaborare, contribuendo all’identificazione dei responsabili e al proseguimento delle indagini. Milano, intanto, si interroga su come evitare che episodi simili possano ripetersi. Anche perché purtroppo non si tratta della prima volta. In misura meno eclatante il capoluogo visse un episodio del tutto simile anche durante il Capodanno del 2022…

Stefano Benzi

Sono nato a Genova ma vivo da più di trent'anni a Milano dove da sempre mi occupo di informazione. Sono giornalista professionista dal 1988 con molte esperienze in TV. Ho diretto Eurosport, Sportitalia, lavorato per Sky, Antenna 3 Lombardia. Poi radio (RTL 102.5) e ho scritto per numerose agenzie, quotidiani e innumerevoli siti. Adoro il mio lavoro, continuo a studiarne evoluzione e sviluppi occupandomi di sport, spettacolo, cronaca italiana ed estera. La mia grande passione da sempre è la musica.