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Cronaca

Violenza sessuale, lei dice “no” dopo 20 secondi: assolto il presunto aggressore

Per i giudici d’appello di Milano quei 20 secondi di passività della hostess sarebbero bastati “a non dare prova del dissenso della donna”. Assolto l’imputato dalla violenza sessuale

Il lasso di tempo prima che la vittima abbia pronunciato il suo dissenso al rapporto sessuale (20 secondi)  per i giudici d’appello di Milano sarebbero stati troppi: la violenza sessuale non c’è stata. Così la sentenza espressa dalla Corte d’Appello di secondo grado che conferma l’assoluzione dell’imputato, un ex sindacalista Cisl di Malpensa, Raffaele Meola, accusato di abuso sessuale nei confronti di una hostess.

violenza sessuale, lei dice “no” dopo 20 secondi, per i giudici è troppo tempo: assolto l’aggressore. Sentenza shock (ANSA) milano.cityrumors.it

La presunta vittima, nel marzo del 2018, si era rivolta all’uomo per una vertenza. L’incontro tra i due era avvenuto dopo le 18 quando gli altri delegati erano già andati via. Mentre la hostess di volo stava spiegando la sua situazione, il sindacalista avrebbe abusato sessualmente di lei.

Tempo di reazione troppo lungo

L’uomo accusato della violenza ha sempre respinto l’accusa. Il tempo di reazione alle avance sessuali prima descritte in aula a Busto Arsizio e successivamente raccontate anche a Milano in Corte d’Appello sono giunte ad una sentenza che aveva assolto l’ex sindacalista nel gennaio del 2022.

violenza sessuale, lei dice “no” dopo 20 secondi, per i giudici è troppo tempo: assolto l’aggressore. Sentenza shock (ANSA) milano.cityrumors.it

La presidente della Corte di Milano, Nicoletta Guerriero, aveva letto le motivazioni della sentenza evidenziando come la parte civile “fosse stata creduta” dal collegio, in parte, ma dopo in sede di istruttoria non fossero emersi elementi di prova sufficienti a una condanna. Si era parlato a lungo anche sulla posizione della porta dell’ufficio dove sarebbe avvenuta la presunta violenza: secondo l’uomo aperta, mentre era chiusa a chiave per l’assistente di volo.

Così anche i “comportamenti inappropriati” dell’ex sindacalista, per il giudice, non erano bastati a giustificare una pena. Da lì una serie di annunci su ricorsi da parte dei legali della donna fino a ieri, quando la Corte d’Appello di Milano ha rigettato il ricorso presentato dalla Procura.

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Indignazione sulla sentenza

Reazione indignata a distanza di due anni dall’ultima sentenza arriva ieri, lunedì 24 giugno 2024 dopo la proclamazione dell’ultima sentenza della Corte d’Appello di Milano che rigetta il ricorso presentato dalla pm di Busto Arsizio Martina Melita che nel 2022 aveva chiesto due anni di reclusione, e da Maria Teresa Manente, responsabile dell’ufficio legale di Differenza Donna, associazione antiviolenza a cui la hostess si era rivolta.

violenza sessuale, lei dice “no” dopo 20 secondi, per i giudici è troppo tempo: assolto l’aggressore. Sentenza shock (ANSA) milano.cityrumors.it

La scelta dei giudici di Milano confermano la decisione di primo grado, seppur al momento non si conoscono ancora le motivazioni di tale decisione. Maria Teresa Manente, legale del centro antiviolenza, ha dichiarato, come riporta Il Giorno: “Faremo ricorso in Cassazione perché questa sentenza ci riporta indietro di 30 anni e rinnega tutta la giurisprudenza di Cassazione che da oltre dieci anni afferma che un atto sessuale, compiuto in maniera repentina, subdola, improvvisa senza accertarsi del consenso della donna è reato di violenza sessuale”.

Secondo l’avvocata: “questa vicenda giudiziaria evidenzia ancora una volta l’urgenza di una riforma della norma prevista dall’articolo 609 bis del Codice Penale che definisca in maniera chiara che il reato di stupro è qualsiasi atto sessuale compiuto senza il consenso della donna, il cui dissenso è sempre presunto”.

20 secondi di passività

Per i giudici di secondo grado della Corte d’Appello di Milano quei 20 secondi di passività sarebbero risultati abbastanza “a non dare prova del dissenso della hostess”. Alla sentenza, la reazione di Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera che ha sottolineato:

“Vogliamo capire se c’è qualcosa che non è stato detto, perché così questa sentenza appare una follia. Venti secondi troppi per dire no? Se il giudice ha stabilito l’innocenza di un uomo su questa base non è solo un’ingiustizia ma di un atto pubblico che alimenta l’immaginario della violenza maschile”.