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Milan, il peggior nemico di Ibrahimovic a Milanello: volano stracci nel quartier generale rossonero

Milan, Ibrahimovic è dirigente ma non dimentica il passato: il mercato ha fatto avvicendare lo svedese al suo peggior nemico. L’intreccio.

Il mercato prosegue in casa Milan. Ancora alla ricerca dell’attaccante titolare: Giroud si è organizzato il futuro in MLS e ora deve riorganizzarsi anche il Diavolo. I nomi al vaglio ci sono, ma non è così semplice arrivare a uno di essi in maniera definitiva. Gli incastri sono definiti, ma c’è sempre qualcosa da appianare affinché l’affare si sblocchi.

Ibrahimovic e il rapporto con la società (Ansa Foto) – Milano.cityrumors.it

Tanti accostamenti, ma nessun nome importante in accelerata. Al punto che Fonseca si sarebbe stancato: il primo sulla lista era Tammy Abraham. Non proprio il profilo perfetto, ma una possibile pista da seguire. Sicuramente la meno complicata in ottica immediata.

Ibrahimovic alle prese con il suo “nemico”

Servono 25 milioni e la Roma sarebbe pronta a cedere il centravanti. Questo basta al mister per cominciare a ragionare in ottica d’entrata, ma ai dirigenti non convince. Preferiscono altro, ma stavolta a mettersi di mezzo e Zlatan Ibrahimovic. Il braccio destro di Cardinale, quando si tratta di mercato, storce la bocca non appena gli fanno un nome.

Un legame fortissimo fra Ibrahimovic e il Milan (ANSA)

L’unico che andava evitato in termini di acquisto è anche quello che fa più gola: stiamo parlando di Romelu Lukaku. Il centravanti belga viene dall’esperienza alla Roma. Questo vuol dire che in Italia tornerebbe immediatamente. Non fa più parte del progetto Chelsea, ma i Blues non vogliono svenderlo. Servono – come minimo – 35 milioni. Difficilmente da Londra tratteranno a ribasso. Inoltre viene da un prestito, per questo gli inglesi ora valutano soluzioni a titolo definitivo.

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I precedenti in campo

Il punto è che son volati stracci a Milanello. Lukaku è un pezzo pregiato, appetibile. Viene, però, dall’Inter: non sarebbe il primo nerazzurro a cambiare casacca dalle parti del Duomo, ma il problema principale si chiama Zlatan Ibrahimovic. Qualche anno fa, nel corso di una partita di Coppa Italia, i due si presero a male parole: arrivano anche alle mani.

Una sorta di “rissa” che solo l’arbitro ha saputo sedare. Uno “spettacolo” di cui si è parlato per giorni. Ora, con queste premesse, il belga a Milano vivrebbe in una situazione difficile. Ibrahimovic ora è un dirigente, ma resta sempre l’uomo che l’ha insultato pesantemente: tra i due non corre buon sangue, come faranno a lavorare insieme? Un interrogativo che dovrà avere una risposta quanto prima. Il mercato prosegue e le tentazioni aumentano, ma le trattative non hanno il potere di cancellare gli attriti. Almeno non sempre.