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Cronaca

Sui treni a Milano e in Lombardia arrivano le bodycam per il personale viaggiante

Trenitalia introduce in Lombardia le bodycam per il personale viaggiante, un esperimento di quattro mesi per tutelare i lavoratori e registrare eventuali aggressioni. Entro il 2026 previste 1.300 dotazioni in tutta Italia.

La Lombardia entra ufficialmente nella lista delle regioni italiane in cui le bodycam sono utilizzate dal personale di FS Security come strumento di prevenzione e controllo.

Un dettaglio delle bodycam un servizio al personale sicurezza di Trenitalia svolgono attivit‡ di vigilanza indossando una delle bodycam per il personale di Trenitalia – Credits ANSA (Milano.CityRumors.it)

Il progetto rappresenta il quinto esperimento su scala nazionale dopo Liguria, Piemonte, Toscana e Puglia. Le telecamere indossabili sulla divisa del personale Trenitalia puntano a garantire maggiore sicurezza sui treni e nelle stazioni, scoraggiando comportamenti violenti e registrando eventuali situazioni a rischio.

Bodycam sui treni in Lombardia

La fase di test, che durerà quattro mesi, vedrà in azione dieci dispositivi distribuiti tra il personale in servizio sui treni lombardi. Non molti per la verità: ma si tratta come detto di un test, di una sperimentazione che consentirà di approfondire le dotazioni, i software e la loro facilità di impiego per poi estendere su vasta scala e a tutto il territorio. L’obiettivo è arrivare, entro la fine del prossimo anno a dotare di bodycam tutti i circa 1.300 operatori attivi su scala nazionale.

Deterrente e strumento probatorio

La sperimentazione delle bodycam in Lombardia è un passaggio strategico per Ferrovie dello Stato, che prosegue nel progetto di potenziamento della sicurezza sui convogli regionali.

A confermare le finalità è Pietro Foroni, amministratore delegato di FS Security: “La bodycam sarà a diretto comando dell’operatore, che autonomamente deciderà quando attivarla in relazione a quella situazione che lui vede come potenziale pericolo”.

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Le finalità sono dichiaratamente due. Da un lato l’effetto dissuasivo, che dovrebbe scoraggiare comportamenti violenti o minacciosi da parte di malintenzionati, da oggi potenzialmente riconoscibili in tempo reale.

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Dall’altro, la possibilità di acquisire immagini utilizzabili anche in ambito forense per dare seguito ai molti, troppi, episodi di violenza che hanno visto personale viaggiante finire in ospedale aggrediti o minacciati. In molti casi, purtroppo, donne: “Vogliamo rendere sempre più sicuri, per quanto riguarda il gruppo Ferrovie dello Stato, i nostri treni e le stazioni”, ha ribadito Foroni.

Bodycam, la sperimentazione arriva anche in Lombardia

L’iniziativa parte ufficialmente in Lombardia con l’impiego iniziale di dieci bodycam distribuite tra il personale di FS Security. L’esperienza segue analoghi test già avviati in altre quattro regioni italiane e rappresenta una tappa importante nel percorso di digitalizzazione e sicurezza del comparto ferroviario. Le bodycam saranno attivate a discrezione degli agenti, in base alle situazioni che si presenteranno sul campo e non saranno dunque attiva – almeno in questa prima fase del test – a pieno regime e in modo illimitato.

Bodycam e sicurezza dei lavoratori

Il nodo centrale resta la tutela del personale, spesso esposto a rischi durante il servizio: “La tutela del lavoratore è prioritaria: ci aspettiamo che l’effetto deterrente di questi strumenti abbia un impatto concreto nella riduzione degli episodi critici”, ha precisato ancora l’AD di FS Security.

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I dati parlano già di una tendenza positiva: “Siamo passati da 22 aggressioni nei primi mesi del 2024 a 13 aggressioni nei primi quattro mesi del 2025. È un dato incoraggiante, anche se il nostro obiettivo è arrivare allo zero”, ha dichiarato Foroni.

Privacy e uso delle immagini: regole rigide

Una parte cruciale del progetto riguarda la gestione dei dati raccolti. Le immagini registrate dalle bodycam saranno accessibili solo per finalità forensi. “Gli operatori che utilizzeranno queste immagini, dove è visibile il volto delle persone, saranno tenuti alla massima e assoluta riservatezza”, ha sottolineato Foroni. Nessuna diffusione pubblica è prevista, proprio per garantire il rispetto della normativa sulla privacy.

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FS Security sta anche valutando l’integrazione futura di un sistema di segnalazione immediata, che possa allertare le control room della polizia ferroviaria e della stessa FS nel momento in cui una bodycam viene attivata.

I precedenti: bodycam già testate in altre regioni

La Lombardia non è la prima regione italiana a ospitare questo tipo di sperimentazione. Le bodycam sono state testate con modalità simili anche in Liguria, Piemonte, Toscana e Puglia. L’esperienza pregressa ha contribuito a definire le modalità di utilizzo e le linee guida operative, in vista di un’applicazione più ampia.

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“Ogni regione ha dato indicazioni preziose per adattare al meglio la tecnologia alle esigenze reali dei nostri operatori”, ha confermato Foroni. Il test lombardo sarà cruciale per completare il quadro nazionale e verificare l’efficacia del progetto in una delle aree più sensibili del trasporto ferroviario italiano.

Verso il 2026: bodycam a regime per tutto il personale

Il piano di Ferrovie dello Stato prevede una progressiva estensione della dotazione di bodycam a tutto il personale operativo entro la fine del 2026. L’obiettivo è quello di standardizzare l’uso dello strumento su scala nazionale, garantendo una copertura omogenea nei diversi contesti territoriali.

“Non si tratta solo di tecnologia, ma di una nuova modalità di affrontare le situazioni di rischio a bordo treno – ha concluso Foroni – la bodycam è uno strumento al servizio della sicurezza, ma anche della trasparenza: un modo per rafforzare il rapporto di fiducia tra operatori, passeggeri e istituzioni”.