Primi provvedimenti dopo l’omicidio di Mohamed Elsayed Elsharkawy, 21 anni, ucciso da una coltellata al torace durante una rissa ad Abbiategrasso. Fermati tre fratelli e un loro amico, tutti italiani.
È a una svolta il giallo per l’omicidio di Mohamed Elsayed Elsharkawy, il 21enne di origine egiziana ucciso nella notte tra venerdì e sabato scorso nella zona delle case popolari di Abbiategrasso.

Alla base dell’aggressione, secondo gli inquirenti, ci sarebbe un debito legato allo spaccio di droga. Le indagini proseguono per chiarire le responsabilità individuali. Ma intanto ci sono già alcuni fermi.
Omicidio di Abbiategrasso, la morte di Mohamed
Mohamed Elsayed Elsharkawy, 21 anni, è morto nella notte tra venerdì 19 e sabato 20 aprile dopo essere stato accoltellato in via Bruno Fusé, nei pressi dei palazzi popolari dove abitava. All’alba di oggi, i carabinieri hanno fermato quattro persone: si tratta di tre fratelli di 18, 20 e 27 anni, e di un loro amico, anch’egli 27enne. Tutti italiani, tutti residenti nella stessa via della vittima, e ora tutti accusati di omicidio in concorso.
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Secondo la ricostruzione degli investigatori, coordinati dalla compagnia di Abbiategrasso e dal nucleo investigativo dei carabinieri di Milano, alla base dell’aggressione ci sarebbe un debito legato allo spaccio di droga: la vittima avrebbe intascato circa 600 euro per una partita di hashish, mai consegnata al gruppo degli italiani.
Tre scontri in una notte
Il primo contatto tra due gruppi, uno dei quali era proprio quello della vittima e dei suoi amici, sarebbe avvenuto all’esterno di un bar in centro di Abbiategrasso, dove sarebbe esplosa una prima rissa tra Mohamed e alcuni connazionali da un lato, e i quattro fermati dall’altro.
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Il secondo episodio, quello culminato nell’aggressione mortale, si è verificato intorno alle 2 di notte proprio in via Fusé, probabilmente quando Mohamed – stavolta da solo – stava tornando a casa.
Lì, secondo le prime testimonianze, in quattro avrebbero aggredito Mohamed. Una coltellata al torace – inferta tra cuore e polmone – si è rivelata fatale.
Dopo il ferimento, forse ignari della gravità del colpo, i quattro avrebbero avuto un terzo scontro sempre con alcuni amici della vittima, intervenuti poco dopo. Ma per Mohamed lasciato in un lago di sangue a poca distanza dal portone di casa non c’era già più nulla da fare. Soccorso e trasferito in ospedale il 21enne è morto poco dopo il ricovero.
Omicidio ad Abbiategrasso: il ritrovamento e il decesso
È stato un passante a trovare Mohamed riverso in una pozza di sangue sotto il portico di un edificio. I sanitari del 118 lo hanno trasportato d’urgenza all’ospedale di Legnano, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’emergenza. Le sue condizioni sono apparse subito disperate e, nonostante i tentativi dei medici, il giovane è morto poche ore dopo.
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In tasca non aveva documenti. La sua identità è stata accertata solo successivamente, grazie al rilevamento delle impronte digitali. Mohamed era incensurato, ma avrebbe utilizzato diversi alias nel corso della sua permanenza in Italia.
Le indagini: prove e sequestri
Le indagini sono state rese possibili anche grazie alle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, alcune dotate di audio. In uno dei video si sentirebbero i quattro giovani discutere animatamente tra loro. Uno avrebbe anche perso una collanina durante l’aggressione, poi recuperata dai militari. Nelle perquisizioni domiciliari sono stati trovati gli abiti indossati quella notte, oltre ai cellulari, ora sotto sequestro.
I quattro sono stati portati nel carcere di Pavia, dove attendono la convalida del fermo e il primo interrogatorio. Resta da chiarire chi tra loro abbia materialmente sferrato il colpo mortale.