Alcune lastre di amianto abbandonate per settimane in via Redaelli, a Milano, sono state rimosse dall’Amsa solo dopo la liberazione dell’area dalle auto in sosta. Un episodio che si aggiunge a una serie di altri episodi casi simili nell’area metropolitana
In via Pietro Redaelli, nel quartiere Lorenteggio di Milano, del materiale contenente amianto è rimasto abbandonato per diverse settimane.

La presenza di questo materiale pericoloso per l’ambiente e la salute pubblica, lasciata nei pressi del liceo Vittorini, era stata segnalata già da alcune settimane da residenti e dalla polizia locale del comando di Zona 6 oltre che dal consigliere del Municipio 7 Stefano Gorgoglione.
Amianto abbandonato
In realtà la rimozione dell’amianto non è una pratica di routine e anzi richiede molta attenzione e personale specializzato. Nel caso specifico di Lorenteggio l’intervento ha subito un lungo ritardo a causa della presenza costante di auto parcheggiate nei pressi dell’area contaminata.
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Amsa ha confermato di aver effettuato più sopralluoghi tecnici per verificare la natura dei rifiuti. E confermando la presenza di amianto, l’azienda ha potuto procedere alla rimozione solo dopo la rimozione di tutti i veicoli in sosta nella zona. L’intervento di bonifica è stato effettuato ieri mattinata di giovedì, utilizzando attrezzature idonee e prodotti specifici per la bonifica consentendo poi una bonifica globale dell’area.
Altro materiale abbandonato a Milano
L’episodio di via Redaelli non è purtroppo isolato. È anzi abbastanza frequente l’abbandono di materiali edili di dubbia provenienza persino presso normali cassonetti o bidoni di rifiuti. Proprio pochi giorni fa in via Tobagi in zona Barona, due sacchi contenenti residui di una qualche ristrutturazione edile sono stati lasciati davanti a un cestino dei rifiuti in corrispondenza di una fermata dell’autobus e dell’ingresso di un piccolo parco pubblico. Ci sono voluti diversi giorni per vederli rimossi. Per fortuna non si trattava di materiale pericoloso.
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A Milano città, l’abbandono di rifiuti edili, come calcinacci e materiali da costruzione, è un problema ricorrente. Secondo REM Ecologia, gli scarti da costruzione e demolizione costituiscono una parte significativa dei rifiuti speciali prodotti, e il loro smaltimento deve avvenire secondo normative specifiche. Tuttavia, non è raro vedere ai bordi delle strade materiali come intonaco, laterizi e cemento armato abbandonati, che rappresentano un pericolo per l’ambiente e la salute pubblica.
L’amianto di Bareggio
Nel marzo 2024 invece, a Bareggio, comune nell’area metropolitana di Milano, sono stati recuperati addirittura 15 quintali di lastre di eternit abbandonate in diverse zone delle campagne locali. L’operazione di bonifica ha coinvolto 16 siti e ha portato alla denuncia dei responsabili, con multe fino a 10mila euro.
Amianto, le leggi per la tutela della salute pubblica
In Italia, la gestione dell’amianto è regolamentata dalla legge n. 257 del 1992, che ne vieta la produzione e l’uso. La bonifica dell’amianto può avvenire attraverso tre metodi principali: rimozione, incapsulamento e confinamento.
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La rimozione è il procedimento più usato perché elimina ogni potenziale fonte di esposizione, ma comporta rischi elevati per i lavoratori e costi significativi. L’incapsulamento e il confinamento sono alternative meno invasive, ma richiedono un monitoraggio continuo del materiale.
Amianto, come segnalare i casi sospetti
Per segnalare la presenza di amianto o rifiuti abbandonati, i cittadini possono utilizzare il servizio online del Comune di Milano, indicando la posizione esatta e, se possibile, allegando fotografie.