Milano e l’emergenza caldo, decine di volontari in aiuto di una popolazione messa in enorme difficoltà da condizioni di vista estreme anche d’estate
Non solo coperte, una tazza di tè o un piatto caldo durante l’inverno, quando il freddo uccide nelle gelide nottate di Milano le persone costrette a cercare riparo dove capita.
Davanti ai giganteschi androni della Stazione Centrale di Milano, quella che centinaia di senzatetto che vivono per strada in città chiamano l’Hotel, in questi giorni si vive una seconda emergenza dettata dal caldo estremo.
Acqua fresca, ghiaccioli, una fetta di anguria e frutta. Ma anche kit igienici, distribuiti gratuitamente a centinaia di senza tetto, moltissimi profughi provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente, che tentano di difendersi dall’ondata di caldo che ha invaso la città.
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L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Progetto Arca, ha trasformato una delle giornate più calde dell’anno in una occasione di condivisione e sostegno per chi vive in condizioni di estrema fragilità. In un contesto in cui la solitudine e la difficoltà possono amplificarsi durante il periodo estivo, la fondazione ha offerto un sollievo concreto e tangibile ai meno fortunati.
Sotto la Mela di Pistoletto, simbolo di apertura e incontro, i volontari della Fondazione Progetto Arca hanno distribuito alimenti freschi e beni di prima necessità a circa un centinaio persone. Il caldo estremo che ha caratterizzato questi giorni di agosto ha reso ancora più rilevante l’iniziativa, destinata a chi, spesso invisibile, resta in città mentre molti se ne sono andati in vacanza.
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Angurie fresche, tagliate a cubetti e confezionate in monoporzioni sigillate, ghiaccioli di vari gusti, acqua fresca, cappellini bianchi con visiera sono stati distribuiti per offrire un po’ di refrigerio e una minima protezione dal sole. In aggiunta, sono stati consegnati 100 kit igienici contenenti prodotti per l’igiene personale e anti-zanzare, fondamentali per il benessere quotidiano.
Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca, ha sottolineato l’importanza di tali iniziative, dichiarando: “D’estate, come d’inverno, siamo presenti in strada potenziando la distribuzione di beni adatti alla stagione che stiamo vivendo, per portare un po’ di sollievo a chi vive in condizioni di fragilità e non ha la possibilità di ripararsi dal caldo torrido.”
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Il lavoro di Progetto Arca non si limita a eventi straordinari come quello di Ferragosto. La fondazione è impegnata ogni sera, dal lunedì al sabato, a Milano, per offrire assistenza a chi vive in strada. Le Unità di strada e la Cucina mobile sono attive in diverse zone della città, distribuendo pasti completi e beni di prima necessità. Ogni settimana, l’organizzazione garantisce la distribuzione di 720 pasti e 250 kit igienici. Durante l’estate, l’assistenza completa il servizio di assistenza con bottigliette d’acqua fresca, ghiaccioli e frutta, per contrastare gli effetti del caldo estremo e prevenire i rischi di colpi di calore.
Sinigallia ha spiegato che i volontari della fondazione non si limitano a distribuire cibo e beni di prima necessità, ma offrono anche ascolto e vicinanza. “L’estate significa solitudine e isolamento per molte persone che rimangono in città e non hanno la possibilità di spostarsi. I nostri volontari sono presenti ogni sera per dare una prima assistenza e soprattutto per offrire vicinanza e ascolto a chi ne ha bisogno.”
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I volontari di Fondazione Progetto Arca sono il motore di una organizzazione che lavora sulla strada da anni. Tra mille difficoltà, sempre in precario equilibrio… “Anche in agosto abbiamo 100 volontari attivi che si turnano sia di giorno che di sera – ha spiegato Sinigallia – la sera distribuiamo cibo caldo, ma oggi abbiamo preferito offrire anguria, gelati, ghiaccioli e acqua per dare refrigerio alle persone senza fissa dimora.”
I senzatetto sono molti. La maggior parte sono profughi, spesso in transito dall’Italia per ricongiungersi a famiglie che vivono in Germania, in Francia o in Inghilterra. Le difficoltà di transito rendono l’Italia la prima frontiera: pensano di restare qui pochi giorni. Ma si fermano mesi.
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Il Covid-19 poi ha avuto un impatto devastante sulle vite di molte persone, e le sue conseguenze sono ancora evidenti. Milano ha un esercito di nuovi poveri che deve preoccupare: e molto. Separati, divorziati, gente devastata da scelte sbagliate o da una malattia, molti quelli che hanno perso il lavoro e non sono riusciti a ricollocarsi.
Alberto Sinigallia evidenzia anche come la pandemia abbia portato a un incremento significativo del numero di senza dimora: “Dal Covid abbiamo rilevato un 20% in più di persone senza fissa dimora, dovuto molto alla perdita di lavoro e ai molti sfratti. Solo a Milano sono 300 persone in più al mese in enorme difficoltà. È una coda lunga della povertà che purtroppo andrà sempre crescendo.”
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Per rispondere a questo crescente bisogno, Fondazione Progetto Arca sta intensificando il proprio impegno. La fondazione ha attualmente 150 case a Milano in cui offre integrazione lavorativa e abitativa. L’obiettivo è aiutare le persone a uscire dall’indigenza, offrendo loro un percorso di reinserimento nel mondo del lavoro e del mercato immobiliare. Le persone assistite sono soprattutto uomini che non riescono più a pagare un affitto insostenibile in una città carissima, soprattutto per le persone sole.
“Purtroppo sono più le persone che entrano che quelle che riusciamo ad accompagnare fuori dall’indigenza – ha concluso Sinigallia – per molti questo passaggio diventa drammatico anche dal punto di vista morale e personale. La depressione è un problema gravissimo. Molti non si riprendono più…”
L’iniziativa davanti alla Stazione di Milano sorprende non tanto i beneficiari. Quanto i passanti che per quanto frettolosamente, magari per andare in vacanza, danno un’occhiata. Qualcuno si ferma e si complimenta. Altri vorrebbero lasciare un contributo.
Il problema dell’assistenza sta diventando sempre più urgente. Anche per questo la Fondazione Progetto Arca ha istituito una serie di iniziative che indipendentemente dall’attività concreta, sul territorio, può essere una risposta. Tra queste anche un numero di telefono – lo 02.88447646 attivo H24, sette giorni su sette, per segnalare persone senza dimora in difficoltà.