Poche ore dopo il ritorno in Italia della squadra di ginnastica ritmica che ha portato una medaglia di bronzo, la Procura di Monza ha preso una decisione sul caso dei presunti maltrattamenti agli atleti
Aveva fatto discutere l’accusa di maltrattamenti a carico di Emanuela Maccarani e Olga Tishina, rispettivamente direttrice tecnica e assistente delle ‘Farfalle’ della ginnastica ritmica, neovincitrici di un bel bronzo alle Olimpiadi di Parigi.
Oggi c’è una decisione ufficiale da parte della procura della Repubblica di Monza che ha chiuso l’inchiesta e disposto l’archiviazione.
Il caso era nato con le accuse di due ex atlete della selezione nazionale di ginnastica artistica, Nina Corradini e Anna Basta, che avevano raccontato episodi di umiliazioni pubbliche e pressioni psicologiche nel centro di allenamento di Desio.
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Le atlete avevano descritto un ambiente opprimente e umiliante, caratterizzato in particolare da continue critiche sul peso, con prove alla bilancia che avevano finito per influire negativamente sul benessere psicologico e fisico delle ragazze. Il tutto in un quadro in cui anche in altri paesi si era parlato di molestie, non solo psicologiche ma anche fisiche, a carico di atlete di grande prestigio.
Clamoroso fu il caso che coinvolse la squadra americana di ginnastica artistica travolta da uno scandalo dopo la rivelazione di abusi e molestie che portò in evidenza episodi davvero molto gravi, finiti sotto commissione parlamentare.
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Denunce erano state portate alla luce della stampa anche da Simone Biles, recentemente di nuovo medagliata alle Olimpiadi, una delle atlete più forti di sempre di questa specialità. Con una indagine andata avanti per diversi anni che portò a evidenziare decine e decine di molestie, soprattutto di carattere sessuale.
L’inchiesta di concluse con la condanna di Larry Nassar. Uno dei medici della potentissima US Gymnastics, la federazione americana di ginnastica artistica e un risarcimento di quasi un milione di dollari riconosciuto nei confronti delle numerosissime vittime. A seguire altri scandali simili travolsero le federazioni americane di nuoto e di taekwondo. Ma il caso italiano delle Farfalle ha preso una piega completamente diversa…
In particolare, Anna Basta ha ricordato episodi in cui le ragazze erano costrette a pesarsi ogni giorno in biancheria intima, togliendo persino le forcine dai capelli per ridurre il peso. “Cresce il bambino…” sarebbe stato uno dei commenti dell’assistente Olga Tishina rivolgendosi a una ragazza con qualche etto in più. Un dettagli che in un periodo storico che vede sotto indagine qualsiasi episodio di body shaming ha ovviamente fatto discutere anche in considerazione delle varie testimonianze raccolte.
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Accuse che hanno portato all’avvio di una doppia inchiesta, sia da parte della giustizia ordinaria che di quella sportiva, con Emanuela Maccarani sospesa temporaneamente a titolo cautelare dal suo incarico di direttrice tecnica della nazionale di ritmica, pur rimanendo al suo posto come allenatrice della squadra azzurra.
La giustizia sportiva aveva già emesso il proprio giudizio. Tempi come al solito molto più celeri da parte del tribunale delle federazioni. E mentre molti si aspettavano una squalifica nel settembre 2023, il tribunale della Federazione Ginnastica d’Italia ha sanzionato Maccarani con un semplice ammonimento, scrivendo nella sua motivazione della sentenza che… “sebbene alcune espressioni utilizzate dovessero essere considerate offensive, non erano mosse dall’intenzione di arrecare danno, ma piuttosto di incitare le atlete a migliorarsi”.
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Olga Tishina, invece, è stata completamente assolta dalle accuse. Un verdetto, quello sportivo, che ha suscitato diverse reazioni. In parte perché ha minimizzato il peso delle testimonianze delle ex ginnaste, che avevano denunciato una cultura del maltrattamento e vessazioni all’interno del team.
La decisione della procura di Monza di archiviare le accuse sembra seguire la stessa logica della giustizia sportiva. Il fatto, per quanto testimoniato, non avrebbe un rilievo penale.
Ora, con la richiesta di archiviazione da parte della Procura di Monza, sarà il Giudice per le Indagini Preliminari a decidere se porre fine all’inchiesta o se proseguire con ulteriori indagini.
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Una decisione questa che avrà un peso importante non solo per il futuro delle due allenatrici, ma anche per la credibilità dell’intero sistema sportivo nazionale.
Nonostante lo scandalo e le indagini in corso, le Farfalle hanno dimostrato una straordinaria resilienza. Ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, la squadra è riuscita a conquistare una prestigiosissima medaglia di bronzo, una medaglia che assume un valore ancora più significativo alla luce delle difficoltà affrontate.
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Le atlete hanno voluto dedicare la medaglia alla loro allenatrice Maccarani, riconoscendo il suo ruolo cruciale nel loro successo: “Penso che la miglior risposta a quanto accaduto siano stati il nostro sorriso e la nostra medaglia,” ha dichiarato la capitana Alessia Maurelli, sottolineando l’importanza del lavoro di squadra e della fiducia reciproca.
Emanuela Maccarani, visibilmente emozionata, ha ribadito la sua innocenza e la sua dedizione alle atlete. “Mai e poi mai avrei deciso di accompagnare in pedana una squadra olimpica se ci fosse stata un minimo di verità su tutto quello di cui sono stata accusata” ha affermato la direttrice tecnica azzurra, aggiungendo che il suo obiettivo era portare la squadra a competere nella miglior condizione possibile.
La vicenda lascia aperte molte questioni sul futuro della ginnastica ritmica italiana. Da un lato la richiesta di archiviazione potrebbe chiudere una pagina dolorosa per il movimento sportivo; dall’altra rimangono alcune ferite aperte da parte della denuncia di atlete che hanno comunque evidenziato un sistema di allenamento dannoso.