Riprenderanno oggi le ricerce di un giovane disperso in acqua sulle rive dell’Agogna a Sannazzaro in provincia di Pavia
Sono davvero poche le speranze di ritrovare ancora in vita un giovane di 25 anni scomparso ieri nelle acque del torrente Agogna, in provincia di Pavia in un dramma degli annegamenti nelle acque interne della Lombardia che continua a ripetersi tragicamente.
L’allarme è scattato ieri pomeriggio e le ricerche per il momento non hanno portato ad alcun risultato.
Un giovane di 25 anni, di origine marocchina e residente nella provincia di Alessandria, si è tuffato insieme a suo cugino nelle acque dell’Agogna in cerca di refrigerio nel pomeriggio di ieri. Una delle tante scene che si stanno ripetendo in tutta la Lombardia in queste ultime giornate segnate da una terribile canicola estiva. Tuttavia, la corrente provocata da una piccola cascata li ha trascinati verso un ponte: ma mentre uno dei due è riuscito a tornare a riva, il 25enne è stato inghiottito dal torrente, scomparendo nelle acque.
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È stato proprio il cugino del giovane a dare l’allarme. Ma le ricerche, condotte dai vigili del fuoco e dai carabinieri della Compagnia di Voghera, proseguite senza sosta, sono state fino a ora inutii. E con il passare delle ore, le speranze di ritrovare il giovane ancora in vita si sono affievolite.
Le ricerche proseguiranno oggi con le squadre dei vigili del fuoco e della protezione civile che batteranno palmo a palmo le acque del torrente nel tentativo di recuperare quanto meno il corpo del giovane.
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L’Agogna è uno dei più consistenti affluenti di sinistra del Po: oltre 140 km di corso che si delinea tra Piemonte e Lombardia. Sfocia nel Po intorno a Mezzana Bigli, poco lontano dalla confluenza dello Scrivia. In questi ultimi giorni la sua portata è piuttosto bassa ma in alcune zone il suo corso diventa più vivace, soprattutto in considerazione della confluenza di parecchi rivi e rogge.
Questo tragico evento si inserisce in un contesto più ampio di annegamenti fatali che hanno colpito la Lombardia nelle ultime settimane. Purtroppo, le acque interne della regione, che includono fiumi, torrenti e laghi, sono già stati spesso teatro di incidenti mortali, soprattutto in queste ultime settimane.
l’estate, quando le persone cercano sollievo dal caldo tuffandosi in corsi d’acqua non sempre sicuri.
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Nelle scorse settimane, la Lombardia ha assistito ad altri tragici episodi di annegamento. Il 20 luglio, nel fiume Ticino, un uomo di 30 anni ha perso la vita dopo essersi tuffato da un ponte a Vigevano, nella provincia di Pavia. Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorritori, per lui non c’è stato nulla da fare. Solo pochi giorni dopo, il 25 luglio, un adolescente di 16 anni è annegato nel lago di Como, nei pressi di Lecco, mentre stava nuotando con alcuni amici. Anche in questo caso, le ricerche sono state intense, ma il corpo del ragazzo è stato ritrovato solo il giorno successivo.
Si tratta solo di due dei numerosi casi avvenuti nel corso delle ultime settimane che hanno visto particolarmente colpito soprattutto il bacino dell’Adda dove gli interventi dei vigili del fuoco sono stati davvero molto numerosi.
Il tema della sicurezza nelle acque interne è un tema di grande rilevanza, soprattutto durante i mesi estivi. Le autorità locali e le organizzazioni di soccorso ribadiscono continuamente l’importanza di prendere precauzioni quando si decide di fare il bagno in fiumi, laghi o torrenti. Una delle principali raccomandazioni è quella di evitare di tuffarsi in aree non sorvegliate o non appositamente attrezzate per la balneazione.
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In molti casi, come quello del giovane scomparso nell’Agogna, le persone sottovalutano la forza delle correnti e la pericolosità di alcuni tratti di fiumi e torrenti. La presenza di cascate, rapide o anche semplici dislivelli nel fondale può creare vortici o correnti che trascinano rapidamente sott’acqua anche i nuotatori più esperti. Inoltre, l’acqua fredda, tipica di molti corsi d’acqua montani o di torrenti alimentati da sorgenti, può causare crampi o un improvviso shock termico, con conseguente incapacità di nuotare.
Un’altra considerazione fondamentale riguarda l’importanza di non nuotare mai da soli. Anche se si è esperti nuotatori, la presenza di un’altra persona può fare la differenza in caso di emergenza. Infine, è sempre consigliabile informarsi sulle condizioni del fiume o del lago prima di entrare in acqua, magari chiedendo ai residenti locali o alle autorità competenti.
Il bilancio di questa estate 2024 è davvero drammatico. Diversi comuni, in particolare quelli che si affacciano sull’Adda, hanno intenzione di dare seguito a un’estate comunque drammatica. Con una serie di nuove campagne di sensibilizzazione per educare i cittadini e i turisti sui rischi legati alle attività acquatiche improvvisate.
Campagne che includono la distribuzione di materiale informativo, l’installazione di cartelli di avviso nei punti più pericolosi e l’organizzazione di eventi educativi per i giovani. Anche perché, nonostante gli sforzi, gli incidenti continuano a verificarsi, spesso a causa della mancanza di consapevolezza o della sottovalutazione dei pericoli.