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Cronaca

Milano, il caso appalti scuote il Comune: voci di dimissioni e garantismo

Corruzione, traffico di influenze e false dichiarazioni, l’inchiesta su urbanistica e il caso appalti a Milano coinvolge anche il sindaco Sala e l’assessore Tancredi con l’opposizione di Palazzo Marino che sale sulle barricate e chiede le dimissioni della giunta

Il giorno dopo lo scoppio dell’inchiesta sull’urbanistica e gli appalti a Milano, Palazzo Marino è diventato il centro di una vera e propria tempesta politica.

L’assessore comunale Tancredi, dopo l’incontro di ieri con il sindaco Sala – Credits ANSA (Milano.CityRumors.it)

Il sindaco Beppe Sala si trova in un momento critico del suo mandato: stretto tra la volontà di resistere alla guida di una giunta in difficoltà e la necessità di rispondere ad accuse molto pesanti, anche di carattere politico. A complicare il quadro, la posizione dell’assessore alla Rigenerazione Urbana, Giancarlo Tancredi, coinvolto direttamente nell’indagine.

Caso Appalti, i tormenti di Beppe Sala

Il sindaco ha vissuto una giornata di grande intensità emotiva, oscillando tra la rabbia per essere stato coinvolto mediaticamente in un’inchiesta da cui si sente lontano, e la voglia di non mollare: “Non sono un sindaco dimissionario”, ha ribadito ai suoi assessori durante una riunione tesa che, a tratti – dicono i presenti – ha avuto momenti di emozione e anche di commozioni.

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Le lacrime di Sala in giunta, raccontano i testimoni, hanno testimoniato lo stato d’animo di un uomo provato da un punto di vista emotivo ma deciso a giocarsi fino in fondo la partita che lo separa dalla fine del mandato. 

Sala, le lacrime in giunta

La giunta ha espresso pieno sostegno al primo cittadino, ma il Partito Democratico, pur confermando la fiducia, ha dettato condizioni chiare. Due le richieste che sarebbero emerse dai vertici locali e regionali del partito di maggioranza di Palazzo Marino: l’allontanamento dell’assessore Tancredi e una chiara discontinuità sulla linea urbanistica, segnata negli anni da relazioni troppo strette con i privati.

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La segretaria Elly Schlein ha prima telefonato, poi diramato una nota pubblica di sostegno, ma solo dopo aver ricevuto rassicurazioni informali che Tancredi sarebbe pronto a dimettersi. Un incontro fiume quello tra Sala e i dirigenti del PD milanese che ha sancito – a quanto pare – una tregua temporanea. Ma il clima resta teso, e il fine settimana servirà al sindaco per decidere il da farsi prima dell’intervento annunciato in Consiglio comunale previsto per lunedì.

Caso Appalti, Tancredi: dimissioni o silenziosa permanenza?

Giancarlo Tancredi ha offerto le proprie dimissioni in un faccia a faccia durato oltre due ore con Sala. Ma la loro ufficializzazione è tutt’altro che certa. Fonti vicine al sindaco lasciano intendere che potrebbe essere proprio lui a scegliere se accettarle o addirittura farsi da parte in prima persona, in uno scenario ancora in pieno divenire.

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Tancredi, assessore tecnico di fiducia di Sala, coinvolto in modo estremamente personale in quel piano di rigenerazione urbana che era uno dei capisaldi del programma della rielezione del primo cittadino, è accusato di falso e corruzione. La sua posizione è delicata: non ha un partito alle spalle, e resta isolato dentro e fuori dalla giunta. Al momento è indagato ma la Procura avrebbe richiesto gli arresti domiciliari.

La sensazione, però, è che il sindaco voglia evitare una “decapitazione” politica Tancredi che a questo vorrebbe interpretata come un’ammissione di colpa anche della giunta e sua personale. L’assessore, nel frattempo, resta al suo posto, in un limbo che rischia di prolungare l’incertezza.

Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, sede di una nuova inchiesta sugli appalti della città – Credits ANSA (Milano.CityRumors.it)

Caso Appalti, San Siro e i nodi irrisolti

Tra i dossier più caldi che attendono risposte urgenti, c’è quello della vendita dello stadio di San Siro, finito indirettamente nei faldoni dell’inchiesta. Il sindaco, nonostante le pressioni del PD per rinviare ogni decisione, avrebbe confermato l’intenzione di andare avanti con la delibera già la prossima settimana. Ma il rischio è di forzare la mano in un momento in cui la città attende chiarezza e coerenza.

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Lunedì sarà il giorno della verità. Sala salirà in aula a Palazzo Marino per parlare con i consiglieri comunali, ma soprattutto per indicare se intende restare alla guida della città o se, travolto dalla pressione, deciderà di anticipare la fine della legislatura. Intanto, il PD prepara un possibile piano B, conscio che una crisi aperta ora potrebbe lasciare campo libero a un centrodestra in agguato.

Caso Appalti, l’opposizione chiede le dimissioni

Nonostante un ampio ricorso al termine ‘garanzia’, cui si è appellata anche la presidente del consiglio Giorgia Meloni, riferendosi proprio all’inchiesta di Palazzo Marino, le forze dell’opposizione in consiglio comunale hanno chiesto con forza le dimissioni della giunta e il commissariamento del comune.

In attesa della prima resa dei conti in consiglio comunale, la giunta resta in piedi, ma le crepe si moltiplicano. E l’inchiesta sugli appalti, nata come una vicenda giudiziaria, rischia di diventare presto un terremoto politico senza precedenti per Milano.