Emergono nuovi dettagli dall’inchiesta ultras: sentito dai pm Davide Calabria. Il capitano del Milan spiega l’incontro con il capo ultras rossonero Luca Lucci. Intanto arriva il comunicato della curva Sud sui parcheggi al Meazza
E’ stato sentito come testimone nell’inchiesta ultras seguita dai pm Paolo Storari e Sara Ombra il capitano del Milan Davide Calabria. Ieri, martedì 15 ottobre 2024, l’incontro del calciatore rossonero che ai giudici ha spiegato l’incontro avvenuto con Luca Lucci.
L’appuntamento in un bar per parlare del Milan – ha ribadito il capitano dei rossoneri e nulla di più. Ma nell’inchiesta della squadra mobile che due settimane fa ha portato all’arresto di 19 persone, quasi tutte parte delle curve Nord e Sud di San Siro, accusate di aver messo in piedi una doppia associazione a delinquere per allungare le mani su tutti gli affari collegati al Meazza è ancora carica di punti oscuri.
L’incontro tra Calabria e Lucci
Dopo il vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti e l’allenatore nerazzurro Simone Inzaghi, sentiti nei giorni scorsi dalle autorità, nelle scorse ore è stato ascoltato anche il capitano del Milan Davide Calabria in merito ad un incontro con Lucci. Secondo l’indagine il calciatore rossonero nel febbraio del 2023 avrebbe, infatti, incontrato in un bar di Cologno il capo ultrà del Milan, ora in carcere.
Da specificare che negli atti della Procura milanese non viene riportato il contenuto del presunto incontro tra i due, ma viene ricostruito, sulla base delle intercettazioni, che Luca Lucci sarebbe stato “informato, in modo criptico” da Giancarlo Capelli, storico capo ultras rossonero, “dell’arrivo da lì a poco di un soggetto che avrebbe dovuto incontrarlo”. Il “soggetto” secondo quanto poi ricostruito dagli inquirenti, sarebbe stato il giocatore Calabria. E da qui la necessità di sentire il capitano rossonero.
Il difensore milanista avrebbe confermato ai pm l’incontro con Luca Lucci e avrebbe spiegato che era servito per parlare “dei problemi della squadra, di spogliatoio e di rendimento”. Il capitano del Milan avrebbe messo a verbale che fu contattato dal capo ultrà tramite un messaggio. Poi l’incontro in quel bar di Cologno. Ma gli inquirenti non escludono che tra i due ci sia stato anche un secondo incontro, al momento solo ipotizzato.
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Il comunicato della curva sud: “Mai gestito parcheggi né preteso biglietti da società”
Nel frattempo dalla curva rossonera gli ultras hanno diramato un comunicato per spiegare la questione dei parcheggi al Meazza di Milano. Come riporta anche MilanoToday, nel documento i leader della Sud ribadiscono di non aver “mai gestito parcheggi baracchini, bar e non abbiamo mai ricevuto, e soprattutto preteso, biglietti dalla società. Non abbiamo mai gestito cose al di fuori del mondo ultrà o compiuto atti d’intimidazione o violenza per accaparrarci profitti da attività tangenziali all’ambiente stadio”.
Secondo le indagini, dietro la curva Sud si nasconderebbero due associazioni per delinquere, con quella interista aggravata dall’agevolazione mafiosa ma dalla Sud, i tifosi milanisti spiegano: “Ci siamo semplicemente permessi in alcune circostanze di differenziare i prezzi tra chi c’è sempre stato e chi ha frequentato meno assiduamente, sempre nell’interesse dei primi e mai per tornaconto personale”. Infine, i tifosi rossoneri non rinnegano “nulla di quanto fatto in questi anni, anzi lo rivendichiamo con orgoglio”.