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Cronaca

Incendio di via Cantoni a Milano, prima del rogo una denuncia per tentata estorsione: cosa è stato scoperto

Prima dell’incendio avvenuto nello showroom di arredamento a Milano in cui sono morti bruciati 3 ragazzi cinesi il padre del titolare del capannone aveva denunciato una tentata estorsione da 20 mila euro

Quando le fiamme sono divampate all’interno dello showroom cinese al civico 3 di via Ermenegildo Cantoni a Milano, le tre vittime stavano già dormendo. All’arrivo delle squadre di soccorso dei vigili del fuoco, uno di loro indossava il pigiama. Prima di morire tutti e tre hanno cercato disperatamente di sfuggire all’incendio, ma si sono ritrovati intrappolati in un inferno senza uscite d’emergenza.

Incendio fatale a Milano, il padre del titolare aveva denunciato una tentata estorsione (ANSA) milano.cityrumors.it

Una delle tre vittime, Dong Yindan, è stata trovata ai piedi della scalinata di ferro che porta al piano di sopra, uccisa dalle esalazioni del rogo che ha divorato in pochi minuti la facciata del capannone e l’ingresso. Le altre due vittime, Liu Yinjie e Pan An, hanno provato, prima di morire, un’altra via di fuga per allontanarsi dalle fiamme, ma si sono accasciati, con i polmoni pieni di fumo e gas tossici, nella posteriore del grande magazzino.

L’ipotesi dell’incendio doloso

Il rogo è scoppiato intorno le 23:00 di giovedì 12 settembre nel capannone di via Ermenegildo Cantoni, una piccola strada che porta proprio dietro la stazione ferroviaria Certosa nell’estrema periferia nord-ovest di Milano. Dopo la tragedia, spunta ora la pesante pista dolosa legata a una richiesta di 20mila euro che il padre del titolare dello showroom aveva denunciato il giorno prima dell’incendio.

Incendio fatale a Milano, il padre del titolare aveva denunciato una tentata estorsione (ANSA) milano.cityrumors.it

Dopo le complesse operazioni dei vigili del fuoco per spegnere l’incendio e verificare la stabilità dell’edificio, sono partite le indagini sulle cause del rogo. Su delega del procuratore capo Marcello Viola e del pubblico ministero Luigi Luzi, ieri mattina i vigili del fuoco hanno effettuato un primo sopralluogo.

Per ora, come riporta anche il Giorno, non è stata ancora sciolta la riserva sull’eventuale intervento di una mano esterna, questo perché non sono state trovate tracce evidenti di acceleranti o resti visibili di materiale infiammabile o di contenitori utilizzati per trasportarlo. Ma, sin dalle prime ore dopo il rogo i carabinieri, hanno iniziato a seguire proprio la pista dell’incendio doloso.

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La denuncia della tentata estorsione

Qualche ora prima dell’incendio, il padre del titolare, il 49enne L.Y., era andato dai carabinieri della stazione Duomo per presentare una denuncia per una tentata estorsione ai danni della sua famiglia. L’uomo, che risulta anche dipendente dell’azienda intestata al figlio, ha dichiarato ai militari che nella notte tra mercoledì e giovedì, mentre stava tornando a casa, sarebbe stato fermato da uno sconosciuto (pare un nordafricano, seppur anche questo particolare deve essere ancora confermato) che lo avrebbe aggredito puntandogli contro un coltello intimando l’uomo di consegnargli 20mila euro.

Ma non finisce qui il racconto perché la mattina successiva all’aggressione, anche la moglie della vittima e madre del titolare dello showroom cinese, sarebbe stata vittima di uno stesso agguato proprio vicino la sede della ditta poi data alle fiamme, in via Cantoni. Precedenti di questo tipo è ovvio che facciano pensare a un collegamento con la tragedia avvenuta la sera dopo i due raid in strada.

Ora rimane da capire, prima di tutto chi sia quella persona, se questa abbia agito di sua iniziativa o per conto terzi, forse per recuperare un debito. Ma il sospetto degli inquirenti è che non abbia agito a caso, ma che abbia preso di mira la coppia di coniugi cinesi per un motivo ben preciso. Infine, dalle telecamere di videosorveglianza di via Cantoni, nei minuti precedenti allo scoppio del rogo, si vede il passaggio di più persone nei pressi del capannone. La risposta definitiva a quanto accaduto potrebbe venire da qui.