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Cronaca

Milano, incendio nel magazzino cinese adibito a dormitorio: tre morti

Dramma in un grande locale di via cantoni a Milano, una sorta di magazzino-showroom dove tre persone di origine cinese sono morte asfissiate a causa di un grande incendio 

Erano in pigiama, sono stati sorpresi dalle fiamme ma soprattutto da un odore acre che li ha svegliati e uccisi mentre tentavano di mettersi in salvo.

Una morte orrenda quella di tre cittadini di origine cinese, due giovanissime di 19 e 17 anni e un uomo ancora da identificare, in un magazzino di via Cantoni, a Milano.  

Milano, incendio nel magazzino cinese

Via Ermenegildo Cantoni, Milano in zona Certosa. L’allarme scatta intorno alle 23 in un magazzino sviluppato su più piani. Si tratta di una sorta di magazzino proprietà di una società cinese di import-export, la Wang Sas. All’interno una gran quantità di articoli da arredamento, oggettistica e accessori per la casa, tutti di provenienza cinese.

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Sono le classiche cose che si trovano nelle decine di negozi di manifattura orientale che si trovano nella sempre più vasta rete commerciale della Chinatown milanese che è cresciuta a ridosso di via Sarpi. I mezzi dei vigili del fuoco arrivano quando le fiamme si sono già sviluppate e il fumo ha invaso quasi tutta la struttura. Non è orario di lavoro e probabilmente i pompieri non si aspettano di trovare delle persone all’interno.

Tre vittime

Dopo il primo sopralluogo viene rinvenuta una prima persona, una ragazzina di 17 anni. È in bagno, in pigiama: è già morta. Immediatamente le squadre fanno irruzione all’interno di tutto il locale battendolo palmo a palmo: e trovano altre due persone, un’altra giovanissima di 19 anni e un uomo di 24, tutti di origine cinese. Sembravano essere pronti per andare a dormire. Anche loro non danno alcun segno di vita.

Evidentemente le tre vittime sono stati sorprese dalle fiamme e hanno cercato inutilmete di mettersi in salvo scendendo verso il piano terra senza però riuscire ad arrivare all’esterno dei locali.

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Purtroppo, il fumo denso ha reso fatale ogni tentativo di fuga, e i corpi sono stati recuperati ormai senza vita. I primi riscontri indicano che i tre giovani potrebbero aver utilizzato lo showroom come dormitorio dato all’interno della struttura sono stati rinvenuti alcuni letti e i tre erano tutti in pigiama, pronti per andare a dormire.

Le cause dell’incendio nel magazzino cinese di Milano

La magistratura ha aperto un’inchiesta per verificare cause e responsabilità del rogo disponendo l’autopsia sulle vittime. Ma da una prima impressione i tre potrebbero essere stati uccisi dalle esalazioni dei fumi e dall’odore acre provocato dall’incendio. Morto anche un cagnolino che evidentemente viveva con loro all’interno dei locali.

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Tutte da chiarire le modalità con le quali l’incendio è divampato e si è diffuso all’interno dei locali che ospitavano una grandissima quantità di materiale immagazzinato. Una tragedia che ha profondamente scosso la comunità locale cinese che conta ormai decine di migliaia di persone e che solleva interrogativi sulle condizioni di sicurezza all’interno dei magazzini e degli empori situati nelle aree urbane occupate dagli immigrati orientali.

Non si esclude nessuna ipotesi

A occuparsi delle indagini scientifica e i carabinieri che hanno effettuato rilievi e riscontri. Molteplici le variabili: un corto circuito, il malfunzionamento in un qualche apparato elettrico, forse anche una stufetta considerando il notevole abbassamento della temperatura di queste ultime ore. Al momento non si esclude nessuna ipotesi, nemmeno quella di un incendio doloso.

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Pare che all’interno del magazzino fossero conservati materiali infiammabili, cosa che ha innescato con ancora maggiore violenza l’incendio. Da verificare se i sistemi di sicurezza fossero installati e funzionanti.

Le tre vittime rendono l’incendio di via Cantoni l’episodio più drammatico a Milano di questi ultimi mesi. Un bilancio pesantissimo nonostante l’incessante attività di vigili del fuoco e istituzioni sul tema della prevenzione degli incendi. Basti pensare al lavoro di formazione cui tutti i lavoratori sono chiamati azienda per azienda con corsi preparatori periodici.

Ore di lavoro dei vigili del fuoco per spegnere l’incendio – Credits Vigili del Fuoco (Milano.CityRumors.it)

Un bilancio drammatico

Nel maggio scorso un altro drammatico incendio era scoppiato in un deposito di camper in via Chiesa Rossa, nella periferia sud di Milano. Le fiamme, scoppiate nelle prime ore del mattino, hanno richiesto l’intervento di otto squadre dei Vigili del Fuoco, che hanno impiegato oltre sei ore per domare l’incendio. Fortunatamente in questo non sono state registrate vittime, ma diversi operai presenti nell’area sono stati evacuati e alcuni di loro sono stati portati in ospedale per intossicazione da fumo. Le indagini hanno poi rilevato che l’incendio era stato causato da un cortocircuito in uno dei macchinari presenti nel deposito.

Un altro episodio di rilievo si è verificato solo due giorni fa, un grande incendio in un negozio di telefonia in via Ripa di Porta Ticinese andato quasi completamente distrutto. Tre le persone intossicate, una madre con i suoi due bimbi.

Stefano Benzi

Sono nato a Genova ma vivo da più di trent'anni a Milano dove da sempre mi occupo di informazione. Sono giornalista professionista dal 1988 con molte esperienze in TV. Ho diretto Eurosport, Sportitalia, lavorato per Sky, Antenna 3 Lombardia. Poi radio (RTL 102.5) e ho scritto per numerose agenzie, quotidiani e innumerevoli siti. Adoro il mio lavoro, continuo a studiarne evoluzione e sviluppi occupandomi di sport, spettacolo, cronaca italiana ed estera. La mia grande passione da sempre è la musica.