Il corpo senza vita di Erika Ferini Strambi, scomparsa da due settimane, ritrovato in un campo a Peschiera. Tanti gli interrogativi, a partire dall’uomo misterioso.
È un giallo la morte di Erika Ferini Strambi, la manager di 53 anni ritrovata morta a Peschiera Borromeo due settimane dopo la sua misteriosa sparizione.
Il suo corpo, in avanzato stato di decomposizione, è stato individuato da un agricoltore in un campo non lontano da dove era stata segnalata la sua auto, una Mini Cooper nera del 2011 finita parzialmente dentro in un fossato.
Erika era nata e viveva a Milano, lavorava da 17 anni nel settore delle risorse umane in Luxottica ed era affetta da una disabilità che la costringeva a muoversi con due stampelle, ritrovate accanto al corpo. La donna era stata vista l’ultima volta la sera del 5 luglio, dopo una serata in compagnia di amici in un locale di Segrate.
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Aveva cantato al karaoke, era sorridente e serena e nulla lasciava sospettare che quelle sarebbero state le sue ultime ore di vita.
Aveva deciso di allontanarsi da sola. Un amico le aveva offerto un passaggio ma lei aveva rifiutato… “Ho la mia auto”, si era giustificata.
Le immagini delle telecamere e i varchi di lettura targhe l’hanno poi ripresa vagare senza una meta precisa tra le campagne tra Linate, Peschiera e il parco della Muzza. Intorno alle 7 del mattino il suo cellulare si è spento, probabilmente a causa di una batteria ormai scarica.
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Secondo le prime ipotesi investigative, Erika potrebbe aver incontrato qualcuno quella notte. Il luogo in cui è stato rinvenuto il corpo, a circa 200 metri dalla macchina, in uno spiazzo appartato tra i campi, lascia pensare a una sorta di incontro volontario, forse con una persona conosciuta o con cui aveva preso appuntamento.
A far nascere i sospetti è anche l’assenza della sua borsetta e del telefono, entrambi non rinvenuti né sull’auto né nei campi limitrofi. I carabinieri di Porta Monforte hanno repertato impronte sulle portiere dell’auto, e sono in corso analisi più approfondite anche sugli interni del veicolo.
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Fonti vicine all’indagine sottolineano che Erika aveva già avuto in passato episodi di allontanamento, ma era sempre tornata nel giro di qualche ora. Stavolta, invece, qualcosa è andato storto e in modo poco chiaro. L’analisi dei tabulati telefonici non ha evidenziato telefonate convenzionali, ma un traffico dati abbastanza consistente e compatibile con messaggistica via app o attività web.
Il corpo, ormai in stato avanzato di decomposizione, verrà sottoposto ad autopsia per determinare le cause esatte della morte. Al momento, non emergono segni evidenti di violenza, ma solo l’esame medico-legale potrà confermare se si è trattato di un malore, un incidente, o se si debba ipotizzare un gesto violento.
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Nel frattempo proseguono le perlustrazioni dei campi per trovare la borsa e il telefono, elementi chiave per ricostruire le ultime ore di Erika e l’eventuale presenza di una seconda persona. Amici e colleghi, sconvolti dalla notizia, hanno ricordato la sua determinazione e la sua gentilezza, sottolineando che negli ultimi tempi non sembrava attraversare momenti particolarmente critici.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Milano, resta aperta e con diversi punti da chiarire. L’ipotesi di un incontro finito male prende corpo, ma gli investigatori mantengono il massimo riserbo: ogni dettaglio, ogni traccia, potrà fare la differenza per capire cosa sia davvero accaduto a Erika Ferini Strambi.