Dopo Udinese Milan 0-4, Sergio Conceição esalta la prova dei suoi ma anche l’applauso di Udine a Maignan al momento della sostituzione
Il Milan torna alla vittoria e muove una classifica ancora asfittica rispetto alle esigenze di una qualificazione alla Champions League. Ai rossoneri tocca rincorrere e centrare diverse altre vittorie nette come quella contro l’Udinese.
Tuttavia Sergio Conceição non nasconde la soddisfazione per una prestazione finalmente convincente e che va oltre il risultato.
Le prime parole del tecnico però sono per Mike Maignan, protagonista dell’episodio più delicato della serata: “Ho visto due o tre cose che mi hanno toccato – afferma il tecnico rossonero – su tutte il fatto che lo stesso pubblico di Udine che aveva fischiato il giocatore, ha saputo applaudire l’uomo nel momento del bisogno. Un gesto che, in 40 anni di calcio, ho visto raramente e che merita rispetto”
LEGGI ANCHE – Grandissima Inter, il Bayern è sbancato in casa, semifinale ipotecata | Tabellino e Cronaca
Il portiere del Milan, dopo lo scontro con Jimenez e la notte in osservazione per trauma cranico, è stato dimesso e ha fatto rientro a Milano.
Dal gesto del pubblico al campo, Conceição analizza con lucidità la trasformazione della squadra, che ha convinto con il nuovo assetto tattico: tre difensori centrali, esterni liberi di affondare e una ritrovata solidità.
“Abbiamo iniziato a lavorare sul 3-4-3 durante la pausa per le nazionali. Volevamo maggiore equilibrio, più protezione dietro e libertà per gli esterni. Il gruppo ha risposto alla grande. Ho visto una squadra vera, compatta, solida, concreta”.
LEGGI ANCHE – Le voci dopo il trionfo dell’Inter sul Bayern: Inzaghi, Frattesi e Lautaro
L’identità del nuovo Milan passa anche dai singoli: “Theo Hernandez, quando può attaccare senza troppi pensieri difensivi, è tra i migliori al mondo nel suo ruolo. Pavlovic e Tomori? Bravi entrambi. Anche Jovic ha fatto bene, anche senza segnare. Volevamo i suoi movimenti contro una difesa fisica come quella dell’Udinese”.
Sul cammino europeo, Conceição preferisce non fare proclami: “Dobbiamo continuare a lavorare. Il Milan si costruisce a Milanello, poi si vede in campo. Oggi è andata bene, ma serve confermare questa mentalità”.
Sull’altra sponda, quella bianconera, Kosta Runjaic si presenta ai microfoni con il volto tirato. Quella contro il Milan è la quarta sconfitta consecutiva della sua Udinese, e l’umore del tecnico è cupo.
“Abbiamo concesso troppe occasioni, e i gol che abbiamo preso sono troppo facili da subire a questi livelli – ammette – il Milan ha mostrato una qualità superiore, soprattutto in transizione. Noi siamo mancati nella reazione e nella lettura delle situazioni”.
LEGGI ANCHE – Milan e Inter compreranno San Siro: i dettagli dell’operazione
Un passaggio è riservato anche a Lorenzo Lucca, apparso ancora in ombra:
“Ha avuto delle opportunità, ma non sta attraversando il suo miglior momento di forma. Deve restare calmo e lavorare. Può fare meglio, deve farlo già dalla prossima gara”.
Nonostante il pesante passivo, Runjaic trova un motivo per sorridere nell’esordio di Atta da titolare: “Ha fatto una buonissima partita. È molto giovane, ma ha qualità vere. Può diventare un giocatore importante per il nostro futuro».
Poi, quasi provocatoriamente, chiude con una riflessione amara: “Lavorare, lavorare, lavorare. Questo è l’unico modo per uscire da questa situazione. Vogliamo arrivare a 50 punti, magari anche oltre. Ma mi domando: perché adesso nessuno mi chiede più dell’Europa?”.
Il tecnico fa capire che le ambizioni del club e quelle personali sono più alte della posizione attuale. La squadra però è in calo e dovrà invertire la rotta già dal prossimo impegno, a Torino.