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Cronaca

Milan e Inter compreranno San Siro: i dettagli dell’operazione

Il futuro di San Siro prende forma, Milan e Inter pronte all’acquisto dello stadio nazionale dal Comune di Milano in vista della realizzazione di un impianto tutto nuovo

Il destino dello stadio di San Siro sembra ormai definito. Dopo anni di dibattiti e incertezze, Milan e Inter sono vicine all’acquisto dello impianto ma anche di tutte le vastissime circostanti.

San Siro, la scala del calcio – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

L’operazione prevede un investimento complessivo di circa 197 milioni di euro, ma grazie alla legge gli stadi le due società potranno beneficiare di uno sconto significativo legato ai costi di demolizione e bonifica.

Milan e Inter comprano San Siro

Il Comune di Milano ha già avviato la procedura di vendita, con un bando per verificare l’eventuale interesse di altri acquirenti prima di procedere alla trattativa privata con i club. Una formalità necessaria prevista dalle normative. Ma l’obiettivo è quello di concludere tutto entro l’estate, evitando il rischio di ulteriori vincoli della Soprintendenza soprattutto sul secondo anello del Meazza.

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Con la recente delibera della giunta comunale, si entra dunque ufficialmente nella cosiddetta fase due della cessione di San Siro. Dopo la pubblicazione del bando di vendita il Comune dovrà attendere eventuali manifestazioni di interesse da parte di altri soggetti che potrebbero voler acquistare e riqualificare l’area dello stadio e i suoi 280mila metri quadrati. Ci sono 30 giorni non di tempo. Poi, se non emergeranno offerte alternative – che al momento non sono escluse, perché si tratta di un business davvero straordinario – Milan e Inter potranno procedere con la trattativa privata.

Quanto vale San Siro, stadio e dintorni

L’Agenzia delle Entrate ha stimato il valore complessivo dell’area in 197.1 milioni di euro, con lo stadio Meazza valutato poco meno della metà del totale, circa 72.9 milioni. Tuttavia, la legge sugli stadi consente ai club di detrarre dal prezzo d’acquisto i costi di demolizione e bonifica: al momento la somma stimata attorno agli 80 milioni di euro.

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Questo significa che Milan e Inter potrebbero acquistare San Siro a una cifra nettamente inferiore rispetto alla valutazione iniziale anche se poi dovrebbero occuparsi – presumibilmente con un consorzio – di quelli che saranno i costi di ristrutturazione e di smaltimento del vecchio impianto che verrebbe completamente ricostruito.

Lo sconto di 80 milioni per Milan e Inter

Il nodo economico più rilevante riguarda proprio lo “sconto” di cui beneficeranno i due club. Il Comune di Milano, di conseguenza, incasserà meno rispetto ai 197 milioni inizialmente previsti: 117 milioni, euro più euro meno.

Una riduzione che ha già suscitato vivaci polemiche all’interno del Consiglio comunale. Alcuni esponenti politici – soprattutto di area ambientalista (i verdi fano parte della coalizione di governo a Palazzo Marino – contestano l’idea che i cittadini milanesi debbano farsi carico dei costi di demolizione e bonifica, con i club che evidentemente trarranno un considerevole vantaggio economico dall’operazione.

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Inoltre, il piano di ristrutturazione elaborato da Arco Associati nel 2024 aveva dimostrato che gli spazi commerciali dello stadio non tengono conto di eventuali ampiamenti che impatterebbero in moco considerevole sulla valutazione dell’impianto da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Il dibattito politico e le posizioni in campo

La vendita di San Siro non è solo una questione economica, quanto soprattutto politica. Nel Consiglio comunale di Milano, una parte della maggioranza si è mostrata scettica sulla cessione ai club. Il partito Europa Verde ha già annunciato la sua opposizione, criticando la decisione di demolire un’icona cittadina per costruire un nuovo stadio nelle immediate vicinanze.

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“Con questa delibera si apre definitivamente la strada alla vendita a Milan e Inter, una scelta che abbiamo sempre contestato – ha dichiarato Francesca Cucchiara, consigliera comunale dei Verdi – demolire un impianto storico per farne uno nuovo a pochi metri di distanza è una scelta illogica e dannosa per la città”.

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D’altro canto, l’amministrazione comunale punta a chiudere la trattativa prima di settembre, mese in cui potrebbe scattare un vincolo della Soprintendenza sul secondo anello dello stadio. La priorità è definire il futuro dell’area nel minor tempo possibile, evitando ulteriori lungaggini burocratiche che potrebbero complicare il progetto.

Le prossime tappe

Il bando pubblicato dal Comune rimarrà aperto per almeno 30 giorni, durante i quali altre società o investitori potranno manifestare il loro interesse per l’acquisto e la riqualificazione dell’area. Le proposte dovranno includere un piano per migliorare la qualità ambientale e sviluppare nuove funzioni di supporto allo stadio.

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Se non dovessero emergere offerte alternative, Milan e Inter potranno avviare la trattativa diretta con il Comune, cercando di chiudere l’operazione entro l’estate. I club sono intenzionati a sfruttare tutti i vantaggi previsti dalla legge sugli stadi per ottenere condizioni economiche favorevoli.

Il futuro di San Siro e il nuovo stadio

Al di là della vendita, il grande interrogativo resta il futuro di San Siro. Se Milan e Inter acquisteranno l’impianto, dovranno decidere se ristrutturarlo o abbatterlo per costruire un nuovo stadio, più moderno rispetto all’ultima ristrutturazione del vecchio impianto, realizzata per i mondiali di Italia ’90.

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L’idea iniziale dei club era quella di realizzare un impianto completamente nuovo accanto al Meazza, ma il dibattito sul valore storico e architettonico dello stadio ha reso la questione più complessa. Pochi sottolineano il fatto che lo stadio di San Siro in questo momento è comunque una delle realtà turistiche di punta della città, meta ogni giorno di centinaia di turisti con visite guidate all’esterno e all’interno dell’impianto.

Olimpiadi e lavori

Lo stadio di San Siro sarà anche teatro dell’attesissima cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Milano in programma l’anno prossimo il 6 febbraio.

Poi le cose dovranno cambiare. I tempi sono stretti. Anche perché è impossibile che Milan e Inter restino senza casa per tre anni: i tempi di acquisizione e ristrutturazione non saranno certamente brevissimi. Frattempo, la città di Milano si prepara a una svolta epocale per il suo storico tempio del calcio.