Un gravissimo episodio passa di diritto dalla cronaca sportiva a quella cittadina tra aggressioni non solo verbali che purtroppo riguardano ancora una volta lo sport giovanile con un allenatore nei guai per un pugno
Poche settimane fa due episodi distinti, su due scene sportive diverse che tuttavia hanno suscitato polemica e profondo fastidio anche perché riguardano ancora una volta manifestazioni di giovanissimi. Un’aggressione a carico del papà di un giocatore, su un campo amatoriale. Poi un’altra aggressione a un dirigente durante una partita all’oratorio
Ma il fatto più grave, senza alcun dubbio, avviene nella storica sede della piscina dei Canottieri Milano lungo il Naviglio, nel corso della partita di semifinale del campionato nazionale Allievi B di Pallanuoto.
I campionati stanno volgendo al termine e i trofei, soprattutto in ambito giovanile, si giocano sulla base di brevi tornei concentrati in un’unica piscina anche con due partite al giorno.
A ospitare le partite del girone due di semifinale nazionale del campionato Allievi B è la prestigiosa piscina scoperta della Canottieri Milano in alzaia Naviglio pavese, uno degli impianti più belli e più famosi di Milano.
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Le squadre coinvolte sono quattro: i padroni di casa della Canottieri Milano, grandi favoriti, i ragazzi della Pallanuoto Bergamo gli allievi della Rari Nantes Trento e quelli dell’Andrea Doria di Genova, una delle società sportive più famose e tradizionali di questo sport.
Domenica, ore 17. Si gioca il terzo e ultimo turno di gara: l’Andrea Doria dopo una sconfitta di misura con Milano e una vittoria altrettanto di misura contro Bergamo gioca la partita decisiva con Trento. E le cose si mettono male: la squadra genovese va sotto, soffre e finisce per subire una sconfitta pesantissima, 13-3. Ma la cosa peggiore succede a fine partita tra bordovasca e spalti.
Quando comincia a essere evidente che la sconfitta è irrimediabile e che la prestazione si sta trasformando in una brutta figura, i toni si alzano.
L’allenatore dell’Andrea Doria, un tecnico di 72 anni con un passato di grande rilievo nella pallanuoto nazionale ma anche con un paio di segnalazioni per comportamenti aggressivi non esattamente all’insegna del fair play, inizia a insultare a male parole alcuni dei ragazzi.
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Parole molto dure e offensive che vengono fischiate da gran parte del pubblico presente. Persino il suo vice, un ragazzo di 23 anni, cerca di calmarlo e di fargli abbassare la voce. Per tutta risposta viene spintonato e insultato a sua volta. Il tutto, peraltro, illustrato online durante una diretta video che, a microfoni aperti, ha mostrato tutto il peggio di quello che doveva essere una banale sfida sportiva tra squadre di 16enni.
Quando la partita è ormai finita la situazione va fuori controllo. La prima a reagire alle ingiurie nei confronti dei giocatori che escono a capo chino dalla piscina, è la madre di uno dei ragazzi, una quarantanovenne di Genova, che si è avvicinata all’allenatore gridandogli ‘Vergognati’ per le parole offensive.
Ma la situazione degenera quando l’allenatore, furioso, minaccia la donna: “Se non stai zitta ti do un cazzotto” dice il tecnico. E alla risposta della donna – ‘provaci!’ – il cazzotto parte: e la madre finisce seduta sugli spalti soccorsa da altri spettatori.
L’aggressione ha scatenato il caos. Altri genitori, incluso il marito della donna colpita, sono accorsi in suo aiuto, e solo l’intervento tempestivo del personale della Canottieri Milano ha evitato che la situazione sfuggisse ulteriormente di mano. Nel frattempo, il direttore dell’impianto ha chiamato il 112 per segnalare l’accaduto.
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Due equipaggi del Nucleo Radiomobile dei carabinieri e un’ambulanza sono arrivati poco dopo sul posto. La donna è stata medicata sul posto: peggio lo stato di shock del colpo subito. Il tecnico è andato via dall’impianto prima ancora che i Carabinieri lo raggiungessero per verificare la sua testimonianza e chiedergli le generalità. Anche se è evidente che la cosa non finirà così e terminerà in tribunale.
I militari hanno raccolto le testimonianze dei presenti, tutte concordi sul comportamento violento e poco ortodosso dell’allenatore. Che a Genova è persona ben conosciuta anche per via di alcuni altri episodi controversi. Uno dei quali risale al 2019, quando – all’epoca era allenatore di una squadra di Pavia – il tecnico fu squalificato per 20 mesi dopo aver insultato un arbitro in una gara-spareggio. La squalifica fu poi ridotta a tre mesi.
Ora si tratta di capire se la donna, che ha rifiutato il ricovero in ospedale, e il suo vice, decideranno di presentare denuncia nei confronti dell’allenatore. Furibondo per la sconfitta e per l’atteggiamento dei suoi giocatori, definiti ‘viziati’. Ma non solo…
Per la cronaca (sportiva): il secondo girone delle semifinali nazionali allievi maschili si è concluso con la vittoria della Canottieri Miano con 5 punti in tre partite.