Un punto d’oro per il Parma, due punti gettati al vento per l’Inter nella corsa allo scudetto, Farris – in panchina al posto dello squalificato Inzaghi – e Chivu analizzano una partita interessante che la capolista avrebbe anche potuto perdere
Un pareggio che pesa, e due interpretazioni assolutamente opposte. Parma-Inter termina 2-2, ma il risultato nasconde due letture differenti: da una parte il rammarico dell’Inter, avanti di due gol e poi rimontata. Dall’altra la soddisfazione del Parma, capace di ribaltare l’inerzia con orgoglio e lucidità.
Le parole del vice di Inzaghi, Massimiliano Farris, e del tecnico dei ducali, Cristian Chivu, ex di turno applaudito dal pubblico nerazzurro, fotografano con precisione stati d’animo, errori e prospettive.
Massimiliano Farris analizza con lucidità la rimonta subita dall’Inter al Tardini: “Nel primo tempo eravamo in controllo e nelle due situazioni in cui abbiamo allentato un attimino la concentrazione, sono arrivati i loro gol. Però la squadra ha fatto quello che doveva fare, ha segnato due reti. È chiaro che siamo delusi, perché sul 2-0 in questo momento tutti i risultati sono importantissimi”.
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Farris evidenzia un problema non solo fisico, quanto soprattutto mentale: “Per quanto riguarda le energie emotive, venivamo da un derby, da tantissimi impegni, e non sempre si riesce a trovare quello spirito che serve per portare a casa la partita. Certo, una volta fatta la frittata, e cioè dopo aver preso i due gol, la squadra si è ributtata in avanti generosamente, ma in modo non molto lucida”.
Farris risponde anche alle critiche legate alla gestione dei cambi, come quello di Lautaro Martinez: “Lautaro? Si cerca anche non dico di gestire, ma di salvaguardare i giocatori, soprattutto perché abbiamo ancora tante partite. Evitare infortuni è molto importante in questa fase”.
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A chi insinua che i cambi abbiano inciso negativamente, Farris replica: “Non è che sono stati i cambi a cambiare la partita. Secondo me il Parma ci ha messo in difficoltà e dobbiamo ammettere che ha fatto qualcosa di davvero importante, anche perché è una squadra che dal centrocampo in su ha ottimi valori. Però noi non dovevamo concedere neanche quella scintilla per riaprire la partita”.
A fine gara, è un Cristian Chivu soddisfatto ma anche autocritico: “Mi prendo la colpa e la responsabilità del primo tempo, ho sbagliato. Anzi, chiedo scusa ad Almqvist, perché l’ho messo in difficoltà chiedendogli quel tipo di lavoro. La colpa del primo tempo è mia”.
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Il tecnico del Parma non ha dubbi: la svolta arriva nella ripresa, con coraggio e scelte offensive: “Nella ripresa è cambiato tutto, forse l’Inter pensava di aver già vinto. Con una punta in più abbiamo creato maggiori occasioni. Ondrejka ha dato spunti e velocità”.
L’allenatore romeno si dice orgoglioso della mentalità dei suoi “Mi fa piacere che la squadra ci crede, non era facile contro l’Inter. Ci bastava una scintilla, metterli un po’ in apprensione. Siamo riusciti a trovare coraggio strada facendo”. Fondamentale anche il contributo dei subentrati: “Coloro che sono entrati hanno agito bene. La panchina è stata decisiva e ha alzato la qualità”.
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Chivu, simbolo interista da giocatore, non dimentica le sue radici ma guarda avanti: “Sono stato 13 anni all’Inter, la stima, l’affetto e la riconoscenza rimangono per sempre. Ho un buon rapporto con tutti, ma in questo momento penso solo al Parma”.
L’obiettivo del tecnico è chiaro: “Penso solo alla salvezza. Bisogna mantenere umiltà, tenere i piedi per terra e pensare che possiamo far meglio”.
Con questo pareggio, l’Inter rallenta nella sua corsa scudetto e rischia ora di subire il rientro del Napoli. Il Parma, invece, allunga sulla zona rossa e conferma la crescita mostrata nelle ultime settimane. La salvezza è ancora lontana ma la squadra sotto la guida di Chivu sembra essere in netta ripresa. Inter che in settimana tornerà in campo conto il Bayern Monaco per l’andata dei quarti di finale di Champions League.
Bayern vittorioso sul campo dell’Augusta e sempre al comando della Bundesliga con sei punti di vantaggio sul Bayer Leverkusen ma condizionato da un gran numero di infortuni uktim dei quali quello di Thomas Muller.