Dopo la brutta sconfitta contro il Liverpool, è esplosa una dura contestazione da parte dei tifosi del Milan tra fischi e cori di disapprovazione per la partita della squadra rossonera
La sconfitta contro il Liverpool lascia un segno pesante nel rapporto tra il Milan e i suoi tifosi. Non è la prima volta che la squadra rossonera affronta i rimbrotti della sua curva. Ma la contestazione dei tifosi della Curva Sud al termine della partita persa in Champions League è stata una delle reazioni più dure da parte dei sostenitori rossoneri negli ultimi anni.
Fischi e cori pesanti rivolti ai giocatori. Ma la delusione si è concretizzata anche con l’abbandono dello stadio da parte di molti tifosi a venti minuti dal termine della partita, un segnale inequivocabile di quanto la prestazione sia stata considerata insufficiente.
A venti minuti dalla fine della partita contro il Liverpool, con il risultato ormai consolidato sull’1-3 per la squadra inglese, la reazione dei tifosi rossoneri non si è fatta attendere. San Siro ha iniziato a svuotarsi, con molti tifosi che hanno scelto di lasciare lo stadio prima del triplice fischio finale.
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In particolare, la Curva Sud, cuore pulsante del tifo rossonero, è rimasta a far sentire la propria voce, ma in modo decisamente critico. I cori e i fischi si sono alzati forti contro i giocatori, con frasi esplicite come “Fuori i c…” e “Ci avete rotto il c…”. È stato un momento di grande tensione, che ha messo in luce il malcontento crescente di una tifoseria che da tempo si aspettava di più da una squadra che non sembra riuscire a trovare continuità.
Va detto che la contestazione esplosa alla fine di una partita decisamente molto sofferta arriva pochi giorni dopo un altro ‘richiamo’ da parte dei tifosi rossoneri che prima della partita contro il Venezia avevano chiesto una inversione di tendenza rispetto alle prime prestazioni in campionato e ai tre pareggi, davvero poco convincenti, rimediati nelle prime tre partite. La netta vittoria nell’anticipo di sabato aveva in qualche rimesso le cose in equilibrio. E i tifosi avevano organizzato la partita di esordio in Champions League nei minimi dettagli.
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Per la sfida, superclassica, contro il Liverpool avevano preparato una splendida coreografia dominata da una parola inglese: Fearless. Senza paura…
Ma sembra essere stata proprio la paura a condizionare la prestazione della squadra rossonera che ha incassato tre gol in rapida successione senza mai riuscire a reagire.
Al termine della partita, come è consuetudine, i giocatori del Milan si sono diretti verso la Curva per cercare un confronto con i tifosi, probabilmente per scusarsi e mostrare la loro vicinanza in un momento difficile. Probabilmente lo avrebbero fatto lo stesso: ma a richiamarli sotto la Sud sono stati proprio i tifosi dei club organizzati che hanno invitato i gran voce i giocatori a un chiarimento. La squadra, consapevole di una prestazione decisamente al di sotto delle aspettative e comunque insufficiente, si è presentata al confronto a testa bassa restando per poi riunirsi in cerchio.
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Tuttavia, non tutti hanno partecipato a questo gesto. Rafael Leao, uno dei giocatori chiave della squadra, ha scelto di tornare immediatamente negli spogliatoi, evitando il confronto con i tifosi. Una scelta che ha ulteriormente alimentato la tensione, dato che la presenza di tutti i giocatori sotto la Curva Sud è spesso considerata se non altro un segno di rispetto nei confronti dei tifosi organizzato, soprattutto dopo una prestazione deludente come quella contro il Liverpool. La cosa ovviamente non è passata inosservata…
La contestazione è proseguita on line. I messaggi sui forum dei tifosi e degli appassionati, così come i tweet e i reel sui vari social, sono stati estremamente numerosi. E tutti davvero feroci. Squadra criticata non solo, o meglio non tanto, per la sua prestazione quanto piuttosto per la scarsissima motivazione e per uno spirito di reazione tendente allo zero dopo ognuno dei tre gol avversari.
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Evidentemente la sconfitta contro il Liverpool rappresenta un peso che va oltre il semplice risultato sportivo. Non si è trattato solo di una sconfitta sul campo, ma di un duro colpo al morale di una squadra che aveva già iniziato la stagione in modo incerto. Oltre alla sconfitta con i Reds, infatti, il Milan aveva già perso contro il Parma in campionato ottenendo solo una vittoria, quella contro il Venezia. Un bilancio pessimo che ha indispettito i tifosi, che si aspettavano un avvio di stagione molto diverso, soprattutto dopo una campagna acquisti estiva che tutto sommato aveva lasciato ben sperare.
Un altro dato significativo emerso dalla partita contro il Liverpool è stato il numero relativamente basso di spettatori presenti a San Siro. Si parla di quasi 60mila biglietti venduti, un risultato comunque eccellente. Ma anche un dato sostanzialmente modesto per la prima partita di Champions League, soprattutto considerando la consistenza e lo straordinario valore dell’avversario in quella che era una superclassica di livello europeo. Una vera e propria partita di cartello…
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Alcuni hanno interpretato questi vuoti sugli spalti come un ulteriore segnale di sfiducia da parte dei tifosi, un segnale di quanto il credito da parte dei tifosi squadra nei confronti della squadra sia in calo. La mancanza di risultati convincenti, unita alla sensazione di una stagione stia rischiando di prendere una piega decisamente pesante, ha portato molti sostenitori a disertare lo stadio.
Il Milan adesso è chiamato a una reazione importante. La sconfitta contro il Liverpool apre a un miniciclo davvero pesantissimo che potrà dire molto sulle reali condizioni della squadra. E su quanto Fonseca sia ancora padrone della situazione.
Prima il derby contro l’Inter, una partita che, come sempre, ha un valore quasi decisivo nel bilancio di una stagione e che vede il Milan reduce da una serie di confronti diretti pesanti e negativi. Poi la sfida contro il Lecce e la trasferta di Leverkusen, seconda tappa di Champions League. Infine, prima della sosta, la trasferta di Firenze. Per allora non è escluso che molte cose cambieranno. In meglio. O in panchina, con un Fonseca sempre più contestato…