Lookman, da scarto del Leicester a stella dell’Atalanta. L’abbraccio con la madre commuove | VIDEO

Lookman, uno dei migliori nella finale di Europa League: il campione non ha sempre vissuto momenti facili, l’abbraccio con la madre.

Ademola Lookman è tra i migliori della finale di Dublino. L‘Atalanta fa la storia del calcio italiano imponendosi a livello internazionale, ma la favola più bella è la sua: un ragazzo che si chiama come un “regalo” – il significato di Ademola, infatti, è regalia che arricchisce la mia ricchezza – ma il dono più bello lo fa agli appassionati che non hanno mai smesso di credere nella Dea e parzialmente in lui.

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Lookman, tra i migliori dell’Atalanta (LaPresse-MilanoCityRumors.it)

Ogni dribbling è un limite che supera e consapevolezza da acquisire: ora può guardare tutti dall’alto in basso, ma non è sempre stato così. Il calciatore ha vissuto spesso una vita di stenti e sacrifici, in quanto inizialmente quelli che credevano in lui erano in pochi. Una su tutte: la mamma che ha fatto sacrifici particolarmente importanti per permettergli di realizzare un sogno.

Lookman, la Dea e il riscatto: una vita tra calcio e speranza

Cresciuto nelle giovanili del Charlton dove esordisce insieme a personalità importanti. Correva l’anno 2017, aveva appena 20 anni. Subito dopo viene acquistato dall’Everton: realtà in cui conosce Romelu Lukaku, i due giocano insieme e sembrano trovarsi a meraviglia. Nel 2020 va in prestito al Fulham che lo rigira al Leicester la stagione successiva.

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L’esterno d’attacco annichilisce la difesa del Bayer (LaPresse-MilanoCityRumors.it)

Dopo una parentesi altalenante con le Foxes, il 4 agosto del 2022 viene acquistato dalla Dea per meno di 10 milioni di euro. Con Gasperini compie un’ascesa senza precedenti: il tecnico lo forma, fino a farlo diventare un esterno offensivo di prim’ordine. Al punto da mandare in tilt la difesa del Bayer, non abituata a rincorrere per il tipo di campionato che hanno sempre condotto.

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L’abbraccio con sua madre

È la vittoria dell’uomo qualunque che si è guadagnato la ribalta con lavoro, costanza e sudore. Un esempio per molti anche quando parla della madre: “Faceva lavori precari – racconta Lookman – vivevamo in un quartiere disagiato di Londra e il frigo era sempre vuoto”. Una rincorsa costante, fino al trionfo di Dublino. Quindi l’abbraccio finale con la mamma non è un caso, ma il lieto fine che doveva arrivare in quella che – a tutti gli effetti – è una favola moderna: Lookman è stato baciato dalla Dea.

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