Inter, la Curva Nord cambia: dopo l’omicidio Bellocco nuovo vertice

Il clamoroso caso dell’omicidio di Antonio Bellocco, capo della curva nord dell’Inter, porta a nuovi equilibri all’interno del tifo organizzato nerazzurro, non senza spunti di riflessione: il comunicato ufficiale

A due settimane dal drammatico omicidio di Antonio Bellocco, arriva il primo comunicato ufficiale della Curva Nord 1969, l’organizzazione cui fa capo tutta la tifoseria più calda dell’Inter che rompe così il silenzio dopo un fatto certamente sconvolgente per tutta la tifoseria.

Inter Curva Nord
La Curva Nord dell’Inter cambia i suoi vertici – Credits ANSA (MIlano.CityRumors.it)

Con un testo pubblicato sul suo sito ufficiale e diffuso attraverso i propri canali social, il gruppo nerazzurro ha annunciato cambiamenti significativi nella leadership della curva. Ma anche la volontà di proseguire nella propria attività di sostegno della squadra campione d’Italia. Il tutto in un momento comunque drammatico, e non esente da discussioni.

Inter, nuovo assetto in Curva Nord

Il nuovo capo del gruppo ultra nerazzurro sarà Renato Bosetti, storico fondatore degli Old Fans e figura rispettata all’interno della tifoseria nerazzurra. Un passaggio di consegne significativo e non ulteriormente rimandabile dopo che l’omicidio di Bellocco aveva messo in discussione i legami tra tifo organizzato e criminalità.

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Antonio Bellocco, giovane esponente di una famiglia avvicinata agli ambienti della ‘ndrangheta, è stato ucciso a colpi di pistola da Andrea Beretta, altra figura di spicco tra i capi ultras dell’Inter. Bellocco era considerato uno dei leader emergenti della curva, cui si era avvicinato grazie all’amicizia con Marco Ferdico, altra personalità di rilievo in gradinata. Un fatto di sangue dirompente, sicuramente connesso con gli interessi dei due capipopolo e legato alla gestione di affari interni al gruppo.

Effetto scatenante

L’omicidio di Bellocco ha scatenato un vero e proprio terremoto non solo nel mondo degli ultras interisti, ma anche all’interno della tifoseria moderata e ‘normale’. Soprattutto per via della cassa di risonanza che il fatto ha generato su organi di stampa e social. Le conseguenze sono state davvero significative, sollevando numerose domande sulla natura dei rapporti tra la tifoseria organizzata e le dinamiche della criminalità organizzata.

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Tuttavia nel loro comunicato, gli ultras nerazzurri hanno voluto prendere le distanze da questi avvenimenti, ribadendo che questo episodio sangue non riguarda direttamente la Curva.

Inter e Curva Nord: riflessione e cambiamento

“Ci siamo presi un doveroso periodo di riflessione dopo i drammatici avvenimenti che, sebbene non abbiano a che fare con le dinamiche dei frequentatori della Curva, hanno inevitabilmente sconvolto tutto il nostro ambiente”, si legge in uno dei passaggi più significativi del comunicato.

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La Curva Nord non ha nascosto lo shock per quanto accaduto, ma ha espresso la volontà di guardare avanti, sottolineando che l’omicidio di Cernusco è un fatto comunque esterno alle dinamiche del tifo.

Nuovi equlibri in curva

La Curva Nord si era riunita in un incontro preparatorio la scorsa settimana al Baretto, il tradizionale punto di incontro dei tifosi nerazzurri appena fuori dalla curva del Meazza. Poco o nulla era trapelato di quella riunione. Ma il nome di Renato Bosetti, figura di riferimento per la tifoseria dell’Inter da molto tempo, era considerato il più plausibile.

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Secondo chi segue le vicende dell’Inter e della sua tifoseria organizzata, la scelta di Bosetti significherebbe un ritorno alla passione di alcuni anni fa, una guida appassionata che sia quanto più possibile vicina agli ambienti della squadra e di un impegno più tradizionale.

Il primo banco di prova della Curva Nord è già avvenuto durante la trasferta a Monza. Ma l’appuntamento più significativo è inevitabilmente quello dell’attesissimo derby con il Milan in programma domenica sera alle ore 20.45.

Tifo e criminalità organizzata

L’omicidio di Antonio ‘Totò’ Bellocco non può essere considerato solo un fatto di cronaca nera legato al mondo degli ultras, ma è evidentemente parte di un quadro più ampio che coinvolge in modo significativo la criminalità organizzata a Milano. La famiglia Bellocco, di origine calabrese, è una delle più potenti nel panorama della ‘ndrangheta, e la presenza di alcuni suoi membri al nord Italia è ormai consolidata da anni.

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Bellocco, 36 anni, era considerato l’erede di una dinastia criminale che ha sempre avuto stretti legami con il traffico di droga e altre attività illecite. Il suo avvicinamento al mondo ultras dell’Inter rappresentava una sorta di estensione del potere della sua famiglia anche in ambiti apparentemente distanti dal crimine organizzato. La sua morte per mano di Andrea Beretta, figura legata al mondo del tifo, ha fatto emergere questioni spinose riguardo alle infiltrazioni mafiose negli ambienti ultras.

Inter Curva Nord
Una delle coreografie dell’Inter prima del derby – Credits ANSA (MIlano.CityRumors.it)

Le indagini

Secondo le prime ricostruzioni, il delitto sarebbe maturato a seguito di contrasti legati a interessi economici. Bellocco avrebbe tentato di estendere la sua influenza anche al controllo di alcuni settori della Curva Nord, incontrando però la resistenza di Beretta e altri leader storici. Le tensioni sono culminate in una violenta lite che ha portato all’omicidio, un fatto che ha ulteriormente evidenziato le difficoltà nel distinguere tra tifo e criminalità.

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Le indagini sono ancora aperte. Beretta è in carcere dal giorno dell’omicidio. La sua tesi difensiva è stata quella dell’autodifesa in quanto anche Bellocco era armato. Ma l’inchiesta su questo episodio potrebbe offrire nuovi sviluppi e aprire altre porte sul rapporto tra tifo e criminalità, non solo a Milano.

Questo il testo integrale del comunicato della Curva Nord dell’Inter

Ripartire insieme, per il bene dell’Inter e della sua gente.

Ci siamo presi un doveroso periodo di riflessione dopo i drammatici avvenimenti che, sebbene non abbiano a che fare con le dinamiche dei frequentatori della Curva, hanno inevitabilmente sconvolto tutto il nostro ambiente.

Il recente passato e in particolare gli ultimi due anni di incessante impegno di chi ha guidato la Nord sul campo, ha mostrato dove siamo stati capaci di portare la qualità del nostro sostegno e i risultati sono davanti agli occhi di tutti ma nonostante ciò si è deciso di modificare la rotta.

Dopo una lunga riflessione, abbiamo ritenuto fosse necessario dare un segnale chiaro, mettendo con più vigore al centro di tutto il nostro impegno, i valori che da sempre uniscono i frequentatori della Nord con una nuova guida motivata e pronta ad assumersi il peso di una così importante responsabilità senza disperdere quanto realizzato finora.

Per noi era importante mostrare da subito come nei momenti di difficoltà si debba far vedere la qualità della gente e Monza è stata un importante banco di prova in cui, grazie all’aiuto di tutti, si è data la risposta più importante.

A questo proposito ringraziamo tutti coloro che seguendo la Nord, hanno testimoniato la propria fiducia verso questo nuovo corso che ha preso vita con l’intenzione di non dimenticare le tantissime cose buone realizzate nel recente passato in termini organizzativi.

Adesso, sebbene siamo certi che la macchina del fango contro di noi e di ciò che rappresentiamo non si fermerà, continueremo per la nostra strada già a partire dal prossimo importante impegno internazionale che ci aspetta.

Come sempre non chiediamo altro che stare uniti, per creare quel fronte comune tanto caro e necessario a chi reputa i nostri colori un valore da sostenere e difendere per il bene nostro e della nostra Inter.

AVANTI CURVA NORD, UNITI FIERI E MAI DOMI !!!

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