Potrebbe essere stata una fatalità a uccidere Eleonora Maria Paveri, la giovanissima di 18 anni uccisa dopo una caduta in monopattino
Sono molte le risposte che ancora mancano alla tragica morte di Eleonora Maria Paveri, una ragazza di 18 anni residente a Pavia caduta dal monopattino dopo una festa insieme ad alcuni amici.
Ma la prima risposta che arriva dall’autopsia eseguita presso l’istituto di medicina legale dell’ospedale San Matteo di Pavia è autorevole: e significativa.
Secondo i primi risultati dell’esame postmortem, Eleonora Maria Paveri, che tutti gli amici chiamavano affettuosamente Sky, sarebbe deceduta a causa di un grave trauma addominale che ha provocato una emorragia interna: ed entrambe le cause sarebbero una diretta conseguenza della caduta.
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La Procura di Pavia, tramite un comunicato firmato dal pubblico ministero Valentina De Stefano che ha assunto l’incarico di condurre le indagini, ha quindi acquisito questa ipotesi come la più verosimile. Mancano ancora diversi elementi ma quella dell’incidente, della fatalità era anche la prima sensazione, dopo che gli agenti che avevano eseguito i primi rilievi sulla curva di via Ottavio Bonomi teatro della tragedia non avevano rinvenuto segni di frenata o di qualche impatto con un altro veicolo.
La dinamica di quanto è accaduto è stata confermata da tutti gli amici di Eleonora e della sua amica, caduta con lei in via Bonomi e tuttora ricoverata al San Matteo. Le sue condizioni sono serie, ma non corre alcun pericolo di vita.
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Tutti hanno parlato di una serata tranquilla, ascoltando musica, bevendo qualcosa: Eleonora e gli amici della sua comitiva si erano ritrovati poco lontano dal luogo della tragedia presso il circolo Cazzamali, un punto di ritrovo per tutti i giovani del quartiere che soprattutto in questo periodo approfittano delle panchine per starsene tranquilli a chiacchierare.
Poco dopo l’1.00 le due ragazze se ne sono andate. Eleonora, che era sola in casa e ospite della sua amica e di sua sorella, avrebbe lasciato la comitiva a bordo di un monopattino elettrico. A guidare sarebbe stata proprio Eleonora.
In via Bonomi, una strada molto larga disegnata come ad anello, le due ragazze cadono sul marciapiede subito dopo una curva.
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Una vicina ha riferito di aver sentito un “urlo”. Un’auto con due ragazzi a bordo avrebbe visto le due ragazze a terra e prestato i primi soccorsi chiamando l’ambulanza.
Da capire le circostanze della caduta: da verificare la possibilità di un improvviso malfunzionamento, di una buca. Ma che il mezzo leggero possa essere stato urtato da un’altra auto sembra essere escluso. Anche perché le immagini delle telecamere della zona non sembrano avere evidenziato altri transiti nel corso della notte.
Eleonora Maria Paveri sembra anche avere risposto ai primi soccorritori. Poi però ha perso conoscenza improvvisamente. I soccorritori del 118 hanno provato a rianimarla sul posto. Poi, quando le sue condizioni sembravano far temere il peggio, l’hanno trasferita al San Matteo. Ma all’arrivo in ospedale, la giovane era già in arresto cardiaco ed è deceduta poco dopo il ricovero. L’amica, invece, ha riportato solo lievi traumi ed è stata già ascoltata dagli investigatori della questura di Pavia.
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L’autopsia ha dunque confermato che la morte di Eleonora Maria Paveri sarebbe stata causata dalla caduta, determinando nel grave trauma addominale e nella conseguente emorragia interna un fattore decisivo. Ma ulteriori esami, in particolare quelli tossicologici, saranno cruciali per determinare se la caduta sia stata provocata da un malore, da uno stato di alterazione o semplicemente da una perdita di equilibrio.
Tutti gli amici di Eleonora si sono riuniti immediatamente nel punto di incontro della comitiva e hanno accettato non solo di collaborare con la questura per ricostruire le ultime ore di Eleonora ma anche con i cronisti: “Non era una festa e non ci sono stati eccessi – dice Sofian – ci troviamo qui tutte le sere tranquillamente, tra amici, anche una quindicina di persone. Stiamo lì tutti insieme, ascoltiamo un po’ di musica… Beviamo una birra e chiacchieriamo”.
Parole che sembrano voler minimizzare l’ipotesi di abusi o eccessi prima dell’incidente.
Nel frattempo i due genitori di Eleonora che vivono a poche centinaia di metri dal luogo dell’incidente in una villetta nella zona residenziale di Pavia, sono rientrati dalla Sardegna dove erano andati per un breve periodo di vacanza. Al loro arrivo hanno appreso la tragica notizia. Uno shock indicibile.
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La data dei funerali dovrebbe essere stabilita nel corso delle prossime ore. Eleonora era una studentessa molto conosciuta a apprezzata, con tanti amici che l’hanno voluta salutare anche sui social con messaggi davvero toccanti.
La tragica morte di Eleonora Maria Paveri si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza dei monopattini elettrici in Italia.
Pochi giorni fa, a Milano, un incidente simile ha visto protagonista un giovane di 22 anni, che è caduto dal monopattino mentre percorreva Corso Buenos Aires. Anche in questo caso, il giovane ha riportato gravi lesioni addominali ed è stato ricoverato in prognosi riservata. La dinamica dell’incidente è ancora sotto indagine, ma le autorità hanno confermato che non vi erano altri veicoli coinvolti.
Un altro episodio, sempre a Milano, ha coinvolto una ragazza di 19 anni che, mentre attraversava Piazza Duomo in monopattino, è caduta rovinosamente, riportando una frattura al cranio. Le indagini preliminari hanno suggerito che la giovane abbia perso il controllo del monopattino a causa dell’asfalto irregolare. La ragazza è stata immediatamente soccorsa e trasportata in ospedale, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico. Fortunatamente, le sue condizioni sono stabili e si prevede un completo recupero.
Episodi che sollevano importanti interrogativi sulla sicurezza dei monopattini elettrici, un mezzo di trasporto sempre più popolare nelle città italiane. La mancanza di una regolamentazione adeguata, la scarsa manutenzione delle strade ma anche la disattenzione e in qualche caso una eccessiva disinvolta da parte dei conducenti, sono fattori che possono contribuire a incidenti gravi. In qualche caso, come a Pavia, con conseguenze fatali.