Milano si conferma la città con l’aria più inquinata: cosa dicono i dati di Legambiente

Si riconferma per l’ennesima volta una delle città con l’aria più inquinata in Italia. Il rapporto Mal’Aria di Legambiente evidenzia Milano sul podio con 49 giorni di smog nel 2023

Secondo il report Mal’Aria di Legambiente, redatto nell’ambito della Clean Cities Campaign, l’aria di Milano è tra le più inquinate d’Europa. La centralina di via Senato nel capoluogo Lombardo nel 2023 ha registrato 49 giorni di sforamento rispetto ai limiti consentiti di Pm10, le polveri sottili.

 smog a Milano
La situazione dello smog a Milano ha raggiunto un livello allarmante – Milano.Cityrumors.it

I dati, secondo Legambiente, evidenziano un miglioramento rispetto all’anno precedente, ovvero il 2022, dovuto solo però alle condizioni meteorologiche favorevoli per l’eliminazione dell’inquinamento, cioè le abbondanti piogge e i venti forti che hanno spazzato via lo smog.

L’aria inquinata di Milano

Anche se le piogge, nel 2023, hanno abbassato i livelli di inquinamento in città, Milano rispetto ai nuovi target che verranno approvati dall’Unione europea per il 2030, ovvero (20 µg/mc per il Pm10, 10 µg/mc per il Pm2.5 e 20 µg/mc per l’NO2), sarebbe comunque fuori norma così come il 69% delle città italiane per il Pm10, l’84% per il Pm2,5 e il 50% per il No2.

inquinamento milano
Milano maglia nera per l’inquinamento dell’aria. Il rapporto di Legmabiente (Milano.cityrumors.it)

Secondo, quindi, i futuri target previsti per il 2030, la città meneghina Milano sarebbe “fuori legge”, per il valore medio di No2, pari a 35 µg/mc. Prima di Milano (e peggio) nella classifica dell’inquinamento dell’aria solo Napoli. Ma in Lombardia i livelli elevati di polveri sottili si registrano anche in altre due province: Bergamo e Como.

Su 98 città monitorate da Legambiente, Milano è tra le 18 città che hanno superato il limite di 35 giorni di sforamento di Pm10. Nel 2022, invece, erano 29 le città che avevano superato il limite previsto dall’UE.

La situazione in Italia

Oltre alla Lombardia e a Milano in modo particolare, anche altre città d’Italia, secondo i dati analizzati dal report  Mal’Aria di Legambiente, presentano livelli preoccupanti di smog e inquinamento dell’aria. Tra le città peggiori, per esempio, c’è Frosinone con ben 70 giorni di sforamento.

A seguire con 66 giorni, invece, c’è Torino. Treviso con 63 giorni e Mantova, Padova e Venezia a pari merito con 62 giorni. Ritornando in Lombardia Milano non è la prima sul podio, prima di lei si conferma Mantova. Mentre le altre città lombarde che hanno superato il limite di 35 giorni sono Cremona, Lodi, Brescia e Monza.

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Le 4 proposte di Legambiente

Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente, in merito al rapporto sull’inquinamento dell’aria, ha dichiarato, come riporta anche MilanoToday: ”Ancora una volta l’obiettivo di avere un’aria pulita nei centri urbani italiani rimane un miraggio, come dimostra la fotografia scattata dal nostro rapporto Mal’Aria di città.

Zampetti poi continua: “Le fonti sono note così come sono disponibili e conosciute le azioni e le misure di riduzione delle emissioni, ma continuiamo a registrare ancora forti e ingiustificati ritardi nel promuovere soluzioni trasversali. Serve un cambiamento radicale attuando misure strutturali e integrate, capaci di impattare efficacemente sulle diverse fonti di smog, dal riscaldamento degli edifici, dall’industria all’agricoltura e la zootecnia fino alla mobilità, dove le misure di riduzione del traffico e dell’inquinamento possono ben conciliarsi con una maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti, come dimostra l’importante intervento della città a 30km/h di Bologna. Un intervento già realizzato in diverse città europee che chiediamo sia sempre più diffuso anche in quelle italiane”.

Nel report di Legambiente anche 4 proposte che potrebbero diminuire lo smog e l’inquinamento nelle città maggiormente colpite.

  • ZTL e ZEZ (Zero Emissioni Zone). A Milano si chiama AreaB, coinvolge quasi tutta l’area urbana, limita fortemente la circolazione dei diesel Euro 4 e 5 e Euro 2 a benzina, impedisce l’ingresso ai veicoli più inquinanti. Le limitazioni si stima riducano le emissioni da traffico del 30 o 40%.
  • LEZ (Low Emission Zone) anche per il riscaldamento. Serve incentivare una drastica riconversione delle abitazioni ad emissioni zero grazie alla diffusione delle misure strutturali dismettendo tutte le caldaie e le combustioni (anche a metano) a vantaggio di sistemi più efficienti alimentati da fonti rinnovabili (solare, pompe di calore elettriche, cucine, scaldabagni).
  • Abbonamenti al Trasporto Pubblico e Trasporto Rapido di Massa (TRM). L’Italia con gli investimenti previsti nel PNRR prevede di iniziare a colmare il ritardo di offerta di treni pendolari, metropolitane, tram veloci, filovie e autobus elettrici, anche e soprattutto nelle aree metropolitane e lungo le coste.
  • Sharing mobility. Incentivare la mobilità elettrica condivisa (micro, bici, auto, van e cargo bike) anche nelle periferie e nei centri minori. Rendere l’80% delle strade condivise tra cicli e veicoli a motore, predisporre programmi di incentivazione alla mobilità attiva (bike to work, bike to school). Milano è ai vertici europei per l’offerta di servizi di sharing mobility.
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