Da palazzo Marino il sindaco Beppe Sala in riunione con i rettori di 8 università di Milano ha messo a punto un piano per sconfiggere il caro affitti degli studentati. Ecco la strategia che dovrebbe abbassare i prezzi delle stanze
In agenda da ieri, venerdì 11 ottobre, dopo l’incontro a Palazzo Marino tra il primo cittadino di Milano, Beppe Sala, e i rettori delle università lombarde, per la questione dei prezzi elevati degli studentati: tre obiettivi.
Il primo è trovare nuovi posti letto. Il secondo è abbassare i prezzi di stanze e case. L’ultimo punto in agenda è rendere il capoluogo Lombardo più accessibile per chi arriva in città per studiare. All’ordine del giorno, la questione caro affitti degli universitari i cui prezzi sono ormai schizzati alle stelle.
Ieri mattina, venerdì 11 ottobre, attorno al tavolo per dibattere sul problema degli affitti elevati degli “studentati” a Milano tenutosi a Palazzo Marino, si sono seduti 8 rettori e rettrici delle università milanesi. Tra questi erano presenti: Marina Brambilla della Statale, Giovanna Iannantuoni della Bicocca, Donatella Sciuto del Politecnico, Elena Beccalli della Cattolica, Francesco Billari della Bocconi, Gianni Canova della Iulm, Luca Pollastri dell’università del San Raffaele e Luigi Maria Terracciano dell’Humanitas university.
A rappresentare l’amministrazione comunale, insieme ai rettori, l’assessore alla casa Guido Barcelli, l’assessore alla rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, il direttore generale Christian Malangone e il capo di gabinetto Filippo Barberis. Palazzo Marino, a margine dell’incontro, in una nota ha fatto sapere, come riporta anche MilanoToday:
“La riunione, che si è svolta in un clima di proficua collaborazione, ha permesso di analizzare la situazione attuale, definendo una serie di azioni che comune e università porteranno avanti sinergicamente”. L’intenzione, spiega ancora il Comune meneghino, è di “incrementare l’attuale offerta di posti letto per studenti universitari di almeno 10mila nuove unità nei prossimi anni. La volontà è di ampliare il tavolo a tutti gli attori coinvolti, così da definire e pianificare le iniziative in maniera condivisa e coordinata. Il prossimo passo previsto, infatti, è la costituzione di una delegazione che dialoghi con il governo e il ministero dell’Università e Ricerca”.
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Da un lato si pare la caccia a nuovi spazi che possano ospitare nuovi posti letto agli studenti fuori sede; dall’altro lato resta imprescindibile trovare un modo per abbassare rette e affitti. Sia il Comune di Milano che le università condividono l’urgenza di “intervenire sulle tariffe concordando preventivamente i canoni con gli operatori privati che realizzano e gestiscono gli studentati”.
Da Palazzo Marino spiegano la procedura da intraprendere: “Si procederà, quindi, alla verifica delle opportunità ancora offerte da possibili residui su fondi Pnrr, alla valutazione degli ambiti su cui ricadono i finanziamenti previsti dalla legge 338/2000 e alla possibilità di accedere a eventuali altri aiuti economici, utili a sostenere la realizzazione di nuove residenze universitarie e a calmierare i costi degli alloggi”.
Infine, il Comune assicura che verranno anche promosse “iniziative volte ad agevolare e migliorare la qualità della vita degli studenti in città”. L’idea iniziale è quella di una “carta studenti relativa ai trasporti e ad altri servizi cittadini”.