Nei tre mesi estivi sono arrivati tre quintali di droga, solo a Malpensa. Incredibili i modi usati per provare a passare i controlli
La sola presenza dei controlli, sempre più precisi e serrati, dovrebbe far desistere dal tentativo di trasportare della droga in un bagaglio destinato a salire su un aereo. I trafficanti, però, hanno la missione di riuscire a trasportare la sostanza stupefacente da una parte all’altra del mondo e questo basta anche solo per provarci. Da giugno ad agosto di quest’anno, all’aeroporto di Malpensa a Milano sono arrivati 304 chili di droga, uno al mese. Ecco dove la nascondono.
A lavorare su questo tema la Guardia di Finanza di Varese che, terminata l’estate, ha reso noti dei numeri preoccupanti in merito. I voli più attenzionati dalle autorità sono quelli provenienti dall’Asia, dall’Africa e dal Sudamerica, noti per atterrare in punti caldi per quanto riguarda lo spaccio di droga. La sostanza viene nascosta nei modi più incredibili, sebbene qualcuno provi anche nella vecchia tecnica del doppio fondo del bagaglio: ecco il punto della situazione.
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“Tra i metodi più classici l’occultamento di cocaina ed eroina all’interno di doppi fondi ricavati nei bagagli o in contenitori alimentari o tubetti di prodotti per la cura della persona” fa sapere la Guardia di Finanza, che però si allunga e spiega anche le altre tecniche di trasporto della sostanza stupefacente. C’è chi, infatti, è stato arrestato poiché ha accettato di ingoiare la droga pur di riuscire a farla arrivare a destinazione. Si tratta di persone provenienti dal Pakistan, dal Gambia e dal Perù, finite in manette.
Altri ancora hanno nascosto della cocaina in una bottiglia di rum, scovata dai cani antidroga chiamati dalla Guardia di Finanza per controllare centinaia di bagagli nella fase di carico e scarico delle valigie.
Nella maggior parte dei casi, i corrieri della droga trasportano cocaina, eroina o metanfetamina. Gli agenti, però, hanno scoperto anche delle sostanze molto meno diffuse. Una proviene dall’Africa e si chiama Khat: è “una tipologia di arbusto da cui si ricava una droga dal basso principio attivo, consumata attraverso la masticazione o la combustione delle foglie ancora verdi“, spiegano gli agenti.
Nei bagagli smarriti, invece, scoperta tantissima Tusi, una droga ricavata da un mix di diverse sostanze stupefacenti sintetiche conosciuta anche con il nome di “cocaina rossa“ per via della sua tinta.
Le operazioni che hanno portato al sequestro di 304 chili di droga da giugno ad agosto hanno determinato anche l’arresto di 8 narcos e alla denuncia a piede libero di 5 passeggeri. Si tratta di cittadini in arrivo da Nigeria, Brasile, Perù e Pakistan. Nel caso della cocaina rossa, gli agenti delle Fiamme Gialle hanno sequestrato l’intero carico, quindi hanno effettuato una consegna controllata a casa del corriere, che è finito in manette.