Ghali affronta la malattia della madre nel corso di un evento dedicato alla prevenzione a di Milano: il racconto dell’artista.
Ghali è sempre più proiettato verso il futuro: un avvenire fatto di impegno sociale e possibilità. Non è sempre stato così. L’ha più volte raccontato nelle sue canzoni di quanto sia stato difficile lasciarsi alle spalle i traumi dell’infanzia e parte dell’adolescenza. L’artista ha usato la musica come via di fuga e valvola di sfogo.
Un padre che ha trascorso parte della propria vita in carcere e non ha potuto vivere la giovinezza del figlio: lui – come ha raccontato in un post social – ancora non l’ha perdonato del tutto. Poi c’è la mamma: faro di Ghali in tutto e per tutto. Sua guida quando le cose sembravano andare male, lo ha sempre incoraggiato.
Era la prima ai suoi concerti nelle arene e oggi è la prima ad applaudirlo anche sul palco dell’Ariston. Quando ormai il successo è una certezza. Ghali oggi fa musica, ma affronta i problemi di tutti. Il dramma della Palestina, la questione migratoria e sociale. Una politica più inclusiva e i sogni di un ragazzo cresciuto in Italia, determinato a vivere appieno le gioie che questa terra e questa vita gli hanno dato.
Per godersi i momenti belli, occorre fare pace con quelli brutti. Se il rapporto con il padre, per diverse ragioni, non può tornare come prima, quello con la madre deve essere vissuto ancor più nel profondo. Così il rapper racconta – a margine di un evento a favore della prevenzione presso il Teatro Manzoni di Milano – di quando la madre ha sofferto di tumore al seno: “Due volte. La prima nel 2001 e la seconda nel corso della pandemia. È stata fortissima, una grande donna. Le prime volte in carcere, a trovare mio padre, ci era andata con la parrucca. Lui non se ne era accorto. Noi ridevamo fortissimo perchè lei doveva fermarsi ogni tanto, le prudeva la testa e ci scherzava sopra”.
Insomma un racconto davvero toccante con una chiosa ancor più profonda: “Non ho mai davvero fatto pace con tutto questo, ora sono pronto a parlarne, magari con una canzone, con una poesia”. In fin dei conti l’artista fa questo: riesce a dare ai propri traumi e a quelli collettivi una luce diversa, guardandoli da un’altra prospettiva. In musica. Fino a dargli una nuova chiave di lettura.
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Ghali sembra aver trovato quella più giusta, ancora una volta. I fan non aspettano altro: sentire il risultato sarà anche l’occasione di tornare a parlare di certe cose. Riaccendere i riflettori su determinati temi mai abbastanza affrontati.