In occasione del bicentenario della morte di Napoleone, l’Archivio di Stato di Milano ha organizzato due aperture speciali, in corrispondenza degli ultimi due week end di ottobre, per visitare la mostra “Nelle sommosse e nelle guerre: gli archivi milanesi durante l’età napoleonica”.
Normalmente la mostra è aperta solo nelle giornate di giovedì e venerdì con orario 11:00 – 12:00 e 13:00 – 14:00 nei locali di via Senato 10 fino al 31 gennaio 2022.
Si vuole così ripercorrere lo stretto legame tra l’edificio milanese e la parabola storica del condottiero corso in un arco di tempo che va dal dal 1796 al 1821, periodo caratterizzato da razzie, trasferimenti improvvisi, accorpamenti e smembramenti che coinvolsero Milano così come Vienna, Parigi e Venezia.
A proposito di questa iniziativa il direttore dell’Archivio Benedetto Luigi Compagnoni ha evidenziato: “Per la sua tipicità, capace di coniugare il rigore scientifico con l’emozionalità, l’esposizione sarà in grado di rivolgersi non solo a un pubblico di professionisti quanto a un pubblico allargato di non addetti ai lavori”. L’esposizione presenta documenti, carte, pergamene, intestazioni finemente decorate, sigilli, progetti di monumenti, stampe e altri pezzi rari provenienti dal patrimonio archivistico milanese e si articola in quattro sezioni:
- la prima è dedicata all’inquadramento storico del periodo e presenta numerosi esempi di documenti a firma autografa di Napoleone caratterizzati da intestazioni spesso realizzate da importanti artisti dell’epoca. Tra questi si trovano i primi esempi di carta intestata in cui abbondano i simboli riferiti all’antica Roma, alla Rivoluzione francese e il volto della Marianna che rappresenta la Francia;
- la sezione successiva si concentra sulle vicende interne dell’Archivio nel periodo in cui si apre a un nuovo pubblico di eruditi e studiosi. Vi trovano spazio due progetti di statua di Napoleone da erigere a Venezia, prestito del Museo Correr, con le sembianze di un imperatore romano e a Ferrara come Marte pacificatore;
- il percorso espositivo continua documentando le peripezie subite dalla documentazione dopo la caduta di Napoleone. Milano, infatti, passò dall’essere il cuore della raccolta documentale alla spoliazione pretesa dai governi restaurati. Vi trova posto una stampa dall’eloquente titolo “Caduta di Napoleone”.
La mostra si chiude raccontando la storia di tre ciocche di capelli di Bonaparte, sequestrate nel 1817 a Natale Santini, un suo collaboratore. Facevano parte, a titolo di prova, di un fascicolo di indagine aperto sul suo conto. Per l’occasione l’Archivio si è appoggiato al dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze che ha dimostrato l’autenticità di questo reperto grazie al confronto con il DNA dei suoi discendenti.