Dal 20 al 25 febbraio andrà in scena al Teatro Menotti “Il giuramento” scritto da Claudio Fava e diretto da Ninni Bruschetta.
La rappresentazione fa un tuffo nel passato e ambienta la storia nel 1931, quando fu imposto a tutti i professori universitari di giurare fedeltà al regime fascista. Solo 12 professori su oltre 1200 rifiutarono di prestare giuramento. Claudio Fava racconta la storia di uno di loro, Mario Carrara, che rappresenta i pensieri e i gesti di tutti coloro che ebbero il coraggio di dire “no”, consapevoli di andare incontro a conseguenze molto pesanti per le loro vite professionali e personali. Il loro rifiuto fu guidato, secondo il regista, dall’incapacità della menzogna, dal rigore illuminista del sapere, dalla contrapposizione alle liturgie del fascismo. Ma anche dall’intuizione sul destino del paese, sul modo in cui l’Italia sarebbe stata trasformata in una terra senza libertà . Mario Carrara, protagonista della vicenda, fa il medico legale e insegna all’Università. Vedovo, è accudito dalla fantesca Tilde. Ben presto il rettore gli comunica la data e le prescrizioni del giuramento, fedeltà al re e al duce, e Carrara dice di no. Finirà in carcere, spodestato dal suo ruolo e dalla sua professione. La storia mette in evidenza il potere del Fascismo e le conseguenze che hanno pagato coloro che si sono contrapposti ad esso.