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Lifestyle

Travis Scott, il guru dell’Hip-Hop che ha rivoluzionato musica e cultura

Ospite della sua seconda data italiana, a Milano, in poco più di un anno, Travis Scott è il secondo più importante appuntamento musicale del capoluogo dopo Taylor Swift

Oltre 70mila persone per Travis Scott, il profeta delle nuove generazioni, l’uomo capace di portare rap e hip-hop a un livello assoluto che commercialmente era sconosciuto persino ai grandi maestri come Eminem, Dre e Run DMC.

Travis Scott, di nuovo all’Ippodromo dopo il sold out dell’anno scorso – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

I tempi sono radicalmente cambiati, e Travis Scott più di ogni altro, ha avuto il grande merito di trasformare il business musicale in qualcosa di straordinariamente industriale con pubblicazioni serrate, aggressive e con spettacoli che rispecchiano la sua fisicità sul palco. Una musica dirompente che scatena il pubblico a volte anche al di là del lecito e del consentito.

Travis Scott, uno spettacolo che è un terremoto

Non è un caso che il suo show dello scorso anno ai Fori Imperiali di Roma abbia scatenato tante e tali di quelle polemiche da costringere l’amministrazione comunale a riflettere se fosse il caso dare il permesso per altri show di questo tipo. Un volume assordante, un movimento sussultorio dovuto in parte alle vibrazioni delle gigantesche casse del palco ma soprattutto al movimento costante e continuo del pubblico che è stato registrato dagli strumenti come se fosse stato un sisma.

Due show da 150mila persone

Stessa cosa anche a Milano, all’Ippodromo La Maura dove Scott si era esibito a giugno per il suo primo grandissimo show italiano che aveva richiamato oltre 80mila persone.

A distanza di un anno non è cambiato nulla. Anzi…

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L’enorme successo dei suoi due progetti Uthopia e Circus Maximus hanno ulteriormente rinsaldato il rapporto tra il musicista e l’Italia –  Milano in particolare – in coda a una stagione di concerti ricchissima ma anche estremamente dispendiosa gli ha comunque tributato un’accoglienza da superstar.

Pochi sono i musicisti che possono vantare di avere raccolto ben 150mila persone in due soli spettacoli, sotto questo aspetto Travis Scott rappresenta una garanzia di senso assoluto.

Chi è Travis Scott

Travis Scott, all’anagrafe Jacques Barmon Webster II, classe 1991, è emerso come una delle figure più influenti dell’hip-hop contemporaneo ormai da quasi dieci anni. Fin dai suoi esordi, Scott non solo ha rivoluzionato il panorama sonoro della musica rap, ma ha anche lasciato un’impronta indelebile sulla cultura e sull’industria musicale più ampia. Una scelta la sua, quella di invadere il mercato con un gran numero di singoli tutti pubblicati contemporaneamente e a pochissima distanza dall’album, che lo ha portato a registrare record impressionanti anche sotto l’aspetto dello streaming e delle digitalizzazioni.

Per Travis Scott l’arte si deve pagare, per la sua è un’arte che si deve pagare molto bene. Tutto è in vendita, persino i suoi stessi vestiti di scena che diventano oggetto di culto e di collezione per migliaia di fan.

TRavis Scott, 33 anni compiuti ad aprile – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

L’Ascesa di Travis Scott

Il percorso verso la fama di Travis Scott inizia con i mixtape Owl Pharaoh (2013) e Days Before Rodeo (2014), che mettono in luce la sua miscela unica di un rap crudo e aggressivo contornato da una produzione estremamente asciutta e altrettanto violenta. Sono gli inizi: si sta solo riscaldando…

Il suo album di debutto, Rodeo (2015) lo catapulta senza ritorno verso il mainstream. E con successi come Antidote Scott introduce i suoi ascoltatori a un suono distintivo condizionato da cassa martellante, bassi pesanti e beat ossessivi..

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In rapida successione arrivano il grande successo di Birds in the Trap Sing McKnight (2016), a consolidare che lo trasferisce definitivamente nella fascia più alta delle classifiche grazie anche a collaborazioni con artisti come Kendrick Lamar, Kid Cudi e The Weeknd, che lo portano a sperimentare cercando la fusione di stili diversi che in un rap litigioso finivano per essere considerati non soltanto non comunicanti ma addirittura in contrasto.

I brani definitivi di Travis Scott

Goosebumps, registrato insieme a Kendrick Lamar, è una testimonianza della capacità di Scott di creare ritornelli accattivanti e melodie indimenticabili. Il seguito è ancora più clamoroso.

Astroworld (2018), il terzo album in studio di Scott, diventa un vero e proprio fenomeno culturale. Il singolo principale dell’album, Sicko Mode insieme a Drake, diventa un autentico inno generazionale e trascina Astroworld al di là delle classifiche fino a essere riconosciuto come album caposaldo della cultura del terzo millennio anche sulla base del giudizio della critica.

Il resto è storia recente: Utopia, pubblicato lo scorso anno, è la consacrazione definitiva e arriva a margine di un tour di enorme successo.

Travis Scott e gli altri

Consapevole di essere diventato uno straordinario successo commerciale ma anche uno strumento di marketing, Travis Scott alza ulteriormente il livello delle sue operazioni commerciali e finanziarie. Firma straordinari accordi di collaborazione affianca veri e propri miti quasi del tutto simili a lui anche per un certo modo di concepire stile ed evoluzione degli show sul palco. Su tutti Kanye West che da mentore diventa beneficiario del suo immenso successo.

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Non è un caso che Scott abbia preteso proprio la presenza di West sul palco di Circus Maximus risvegliando la carriera di un rapper che da mesi si era chiuso nel silenzio e nella incomunicabilità.

Improvvisamente tutti vogliono collaborare con lui persino popstar che ben poco avrebbero a che fare con il suo genere di produzione. Tra i quali persino Justin Bieber che lo affianca in in Maria I’m Drunk.

Travis Scott dominatore delle chart con Utopia e Circus Maximus – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

Moda e cultura

Esimendosi da solo con numerosi altri colleghi e artisti, persino sotto lo pseudonimo di numerosi alter ego, Travis Scott riesce a disegnare un impatto estremamente significativo sulla cultura musicale e non solo. La sua linea di sneakers e abbigliamento Cactus Jack è diventata molto ricercata, dimostrando la sua abilità come tastemaker culturale.

Controversie e Critiche

Un personaggio così trasversale è importante non poteva non suscitare polemiche anche per via di alcuni suoi atteggiamenti spesso molto al di sopra delle righe.

Conosciuto per i suoi spettacoli ad alta energia, Scott spesso incoraggia i fan a comportamenti caotici, talvolta portando a situazioni pericolose. Un’esperienza che anche i suoi show di Milano hanno evidenziato.

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Nel 2015, Scott è stato arrestato al Lollapalooza per aver incoraggiato i fan a scavalcare le barriere di sicurezza e invadere il palco, creando un ambiente potenzialmente pericoloso. Il rapper ha affrontato accuse simili nel 2017 dopo una performance in Arkansas, dove è stato accusato di incitare a una sommossa, condotta disordinata e di aver messo in pericolo il benessere di un minore.

La Tragedia del Festival Astroworld

Ma la controversia più significativa e tragica nella carriera di Travis Scott è avvenuta il 5 novembre 2021, durante il suo Astroworld Festival a Houston, Texas. L’evento è diventato disastroso quando la folla ha cominciato ad accalcarsi verso le transenne senza alcun controllo. Dieci morti, centinaia di feriti. I video del concerto mostrano scene caotiche mentre il pubblico cercava di sfuggire alla pressione schiacciante, con Scott che continuava a esibirsi nonostante lo avessero avvertito della situazione di rischio.

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C’è stato un processo. I critici lo hanno accusato di non aver agito abbastanza rapidamente per affrontare la situazione durante il concerto e di non essersi assunto le giuste responsabilità. Ma il grand jury ha deciso il non luogo a procedere nei confronti del rapper. Che tuttavia da quell’episodio è uscito profondamente segnato.

Controverse e polemiche

Molte le polemiche anche per i suoi testi accusati di promuovere l’uso di droghe e la misoginia, contribuendo ai dibattiti in corso sull’impatto di tali temi nella musica hip-hop. I critici sostengono che, sebbene l’espressione artistica debba essere libera, artisti come Scott dovrebbero avere la responsabilità di considerare l’influenza delle loro parole su un pubblico giovane e impressionabile.

La fine del tour

Dopo Milano Travis Scott si appresta a concludere il suo tour eiuropeo tra Germania, Spagna e Portogallo. A settembre sarà in Sudamerica, a ottobre in Australia. Poi di nuovo in studio. Il suo rapporto con l’Italia è ormai definito: “Qui la gente mi capisce che per me è ancora più importante rispetto al fatto che mi voglia bene. Verrò qui ogni anno….”

La scaletta del tour europeo di Travis Scott

*  Hyaena
*  Thank god
*  Modern jam
*  Aye (lil uzi vert cover)
*  SDP interlude  (con due fan sul palco)
*  Backr00ms (playboi carti cover)
*  Type shit  (future & metro boomin cover)
*  Nightcrawler
*  Sirens
*  Upper echelon
*  Praise god (ye cover)
*  God’s country
*  My eyes
*  Butterfly effect
*  Highest in the room
*  Mamacita
*  Circus maximus
*  I know ?
*  Stargazing
*  90210
*  Meltdown
*  Topia twins
*  No bystanders
*  Fe!n (suonata sette volte)
*  Sicko mode
*  Antidote
*  Goosebumps
*  Fe!n (ultima esecuzione)
*  Telekinesis

Stefano Benzi

Sono nato a Genova ma vivo da più di trent'anni a Milano dove da sempre mi occupo di informazione. Sono giornalista professionista dal 1988 con molte esperienze in TV. Ho diretto Eurosport, Sportitalia, lavorato per Sky, Antenna 3 Lombardia. Poi radio (RTL 102.5) e ho scritto per numerose agenzie, quotidiani e innumerevoli siti. Adoro il mio lavoro, continuo a studiarne evoluzione e sviluppi occupandomi di sport, spettacolo, cronaca italiana ed estera. La mia grande passione da sempre è la musica.