Caos a Striscia la Notizia. Claudio Baglioni non la fa passare e denuncia tutti per diffamazione: ecco qual è il fulcro dell’accusa
Che tra Striscia la Notizia e Claudio Baglioni non scorra buon sangue è ormai chiaro da molti anni. Tutto inizia nella stagione 2019/2020 quando nel programma viene inaugurata una nuova rubrica condotta dal Mago Casanova e intitolata Lo ZiBaglione. Qui, il conduttore analizza alcuni testi delle canzoni del noto cantautore e sottolinea la presenza di alcune citazioni letterarie originariamente appartenenti alle poesie di celebri letterati italiani.
Per due anni tutto scorre normalmente e Striscia la Notizia prosegue con la sua rubrica dedicata a Claudio Baglioni e ai testi delle sue canzoni. Nel 2022, però, sulla scia del successo di questa tematica, il programma pubblica il libro Tutti poeti con Claudio: qui i brani del cantautore vengono comparati ai testi di celebri poeti e, in modo sottinteso ma chiarissimo, Baglioni viene accusato di plagio. Da quel momento in poi si scatena una lunga vicenda giudiziaria, che oggi vede l’aggiunta di un nuovo tassello: ecco cosa è successo.
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Solo cinque mesi dopo la pubblicazione dell’opera di Striscia la Notizia, Claudio Baglioni ottiene il sequestro del libro e annuncia di voler querelare Antonio Ricci e il programma in sé e per sé. Sul registro degli indagati vengono quindi scritti i nomi di Ricci, Ezio Greggio, Enzo Iacchetti e quello del Mago Casanova. Dal canto suo, il patron del programma sostiene di non aver mai offeso nessuno e descrive la querela di Baglioni come una mossa intimidatoria nei confronti della trasmissione.
Nel settembre del 2022 viene poi iscritto sul registro degli indagati anche Gerry Scotti, un altro dei conduttori di Striscia la Notizia che, secondo Claudio Baglioni e i suoi legali, avrebbe contribuito alla diffusione del libro prodotto dal programma.
Nel luglio del 2023, però, la prima accusa di Claudio Baglioni nei confronti del programma viene archiviata. Si tratta quella di “stampa clandestina“, giudicata dal Tribunale di Monza come inesistente poiché il libro, sia nella versione cartacea che in quella digitale, non può essere considerato uno stampato clandestino.
Se quindi la prima accusa di Claudio Baglioni nei confronti del tg satirico è finita nel vuoto, la Procura di Monza ha invece considerato quella per diffamazione ed ha inviato la citazione diretta a giudizio ad Antonio Ricci, Ezio Greggio, Enzo Iacchetti, Gerry Scotti e Antonio Montanari, il mago Casanova. L’accusa è quella di aver offeso la reputazione di Claudio Baglioni anche se gli imputati rimandano al mittente tutto quanto, sostenendo di non aver affatto compiuto il reato. Ora tutto è nelle mani del Tribunale di Monza che, a gennaio, avvierà il processo.