I bonifici tra parenti e amici sono pratiche quotidiane e spesso nate da motivazioni di supporto reciproco o affetto.
Tuttavia, anche questi trasferimenti apparentemente innocui possono attirare l’attenzione del Fisco. Non è raro che somme ricevute vengano interpretate come redditi non dichiarati, se non adeguatamente documentate o giustificate.
Per questo motivo, è importante adottare alcune semplici precauzioni, così da evitare fraintendimenti o contestazioni. Capire quali accorgimenti seguire può aiutare a gestire meglio i trasferimenti di denaro tra familiari o amici, rendendo le operazioni più sicure e trasparenti agli occhi dell’Amministrazione.
Una buona organizzazione e una documentazione chiara possono fare la differenza in caso di controlli fiscali. Quando si effettuano bonifici tra parenti o amici, anche per somme piccole, è fondamentale utilizzare metodi tracciabili, come bonifici bancari o assegni non trasferibili, che lasciano una prova evidente dell’operazione. Non basta però la tracciabilità: indicare una causale chiara e specifica per ogni trasferimento aiuta a chiarire subito la natura del denaro.
Espressioni come “regalo di compleanno”, “prestito tra familiari senza interessi” o “sostegno temporaneo” sono utili per dimostrare che non si tratta di reddito imponibile, ma di operazioni private. Oltre alla causale, è consigliabile conservare tutta la documentazione relativa al trasferimento: eventuali accordi scritti, comunicazioni via mail o dichiarazioni possono essere utili come prova della legittimità dell’operazione.
Tenere tutto ordinato e facilmente reperibile permette di rispondere rapidamente a eventuali richieste da parte del Fisco, evitando malintesi o contestazioni. Anche piccole attenzioni nella gestione dei bonifici contribuiscono a rendere le operazioni sicure, trasparenti e tranquille per tutte le parti coinvolte.
Per somme importanti, formalizzare correttamente la donazione può prevenire contestazioni future.
Quando si tratta di donazioni di importo rilevante, la legge prevede che l’atto sia redatto in forma pubblica con firma autenticata da un notaio; in mancanza, l’operazione rischia di essere considerata nulla o contestabile.
Tuttavia, per trasferimenti di piccola entità tra familiari stretti, come genitori e figli o coniugi, l’atto notarile non è obbligatorio, ma è comunque consigliabile mantenere traccia scritta dell’operazione, specificando chiaramente la causale e conservando tutta la documentazione possibile. Questi accorgimenti, insieme all’utilizzo di metodi tracciabili come bonifici o assegni non trasferibili, rendono le operazioni trasparenti e facilmente giustificabili.
Tenere registri ordinati e documenti a portata di mano permette di dimostrare in qualsiasi momento la natura della transazione e di rispondere efficacemente a eventuali richieste dell’Agenzia delle Entrate. In generale, anche per piccoli importi, adottare queste pratiche aiuta a evitare malintesi, proteggere i rapporti familiari e garantire che i trasferimenti di denaro rimangano operazioni sicure, chiare e prive di rischi fiscali, con la massima serenità per tutte le parti coinvolte.