Loreena McKennitt agli Arcimboldi, l’icona della musica celtica a Milano

Personaggio di peso straordinario non solo dal punto di vista musicale ma anche artistico e sociale, Loreena McKennitt torna in Italia con uno show intenso e fortemente emozionale

Canadese di nascita, con radici celtiche – e più specificatamente scozzesi – Loreena McKennitt è una di quelle personalità per la quale si può scomodare la non facile etichetta di ‘cittadina del mondo’.

Loreena McKennitt
Loreena McKennitt, 67 anni, in concerto a Milano – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

Da molti anni Loreena è diventata un caposaldo, una vera e propria icona, di quella World Music è esplosa alla fine degli anni ’90 per poi disperdersi in mille rivoli tra folk e new age e che in lei ha trovato un personaggio in grado di rendere un prodotto di nicchia qualcosa di estremamente pop e affascinante per tutti.

Loreena McKennitt, una grande nicchia

Difficile, infatti, con i suoi 20 milioni di album venduti della presenza costante e continua in numerosi film, documentari e prodotti musicali di qualità, considerare Loreena McKennitt un semplice prodotto di nicchia.

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A caratterizzarla un uso estremamente strumentale della voce, ma soprattutto la costante e continua ricerca nel campo della musica tradizionale celtica.

Arpista di fama mondiale, amatissima da tutti i grandi del folk-rock – a cominciare dal connazionale Neil Young – Loreena McKennitt arriva a Milano (teatro degli Arcimboldi, venerdì 26 luglio) per la sesta tappa italiana del suo tour mondiale che sta ottenendo un grande successo.

Una voce a sostegno dei diritti e della natura

Nata in Manitoba, Canada, tra immense distese di boschi, foreste e laghi, Loreena McKennitt è cresciuta in un contesto nel quale è stato per lei naturale rispettare le tradizioni e alcuni valori dai quali non si è mai allontanata. Una cosa che la avvicina profondamente a tutti gli esponenti di un certo tipo di rock anni ’70 che guardava al rispetto della natura e dei diritti degli animali come a un qualcosa di sostanziale e irrinunciabile.

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Oggi, a 67 anni, Loreena McKennitt continua a essere estremamente impegnata su più fronti anche in considerazione di esperienze di vita personale che l’hanno portata a una riflessione più ampia, non solo sulla musica e sull’arte ma anche sulla esistenza stessa dell’uomo in funzione di quello che produce.

Una tragedia personale

La vita di Loreena McKennitt è stata scossa nel 1998 da un dramma profondo che l’ha segnata per molti anni. In un incidente in mare la cantante perde il fidanzato Ronald, suo fratello Richard e Gregory, suo collaboratore e amico di sempre. Da allora gran parte dei suoi guadagni vengono destinati a una Fondazione – il Cook-Rees Memorial Fund – che si occupa di sostenere il tema della ricerca biologica marina e della sicurezza.

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Un lutto che l’ha portata a rallentare il ritmo, a prendersi più tempo per sé e indirettamente, a curare ancora di più alcune produzioni che da quel momento in poi sono diventate dei veri e propri capolavori.

Tra i primi a credere nel suo lavoro Peter Gabriel: è proprio lui a volerla in studio nella sua sala di incisione di Bath scritturandola per la sua etichetta Real World e registrare una versione ispiratissima di A Midwinter Night’s Dream, opera irrinunciabile in un catalogo che al momento conta dieci opere in studio l’ultima delle quali risale tuttavia al 2018.

Loreena McJennitt, voce e arpa

Il suo precoce interesse per la musica è stato stimolato dall’amore della madre per la musica tradizionale scozzese e irlandese, ponendo le basi per la sua passione per i suoni celtici. Il debutto di McKennitt nell’industria musicale è iniziato con il suo album autoprodotto Elemental nel 1985, che ha messo in mostra il suo caratteristico mix di musica celtica tradizionale con sensibilità moderne.

La sua musica è caratterizzata da una voce straordinariamente bella e teatrale ma anche dall’accompagnarsi con uno degli strumenti più difficili e complicati in senso assoluto: l’arpa.

Loreena McKennitt
Voce, arpa e fisarmonica gli stiumenti di Loreena McKennitt – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

Storie da raccontare

Alternando successi commerciali e grandissime collaborazioni, Loreena si è gradualmente riaperta al mondo offrendo nei suoi numerosi passaggi dal vivo una rilettura stilisticamente superba di tutti i suoi dischi capitoli ognuno separato dall’altro è frutto di un’attenta ricerca anche narrativa.

Le sue canzoni tradiscono una passione per i racconti irlandesi e scozzesi: Tennyson e Yeats, in particolare con una costante e continua ricerca tra miti e leggende.

La preferita della Regina Elisabetta

“Ho sempre amato leggere e le storie in un certo qual modo mi hanno influenzato fin da quando ero una bambina. Trovo che la narrativa sia un motivo di straordinaria ispirazione e di salvezza per l’uomo che ha evidentemente ancora molto da imparare sulla coscienza di sé e sulle responsabilità che ha nei confronti dei simili, del prossimo e della terra” ha dichiarato ritirando uno dei riconoscimenti più prestigiosi di una carriera che le ha riservato soddisfazioni non solo discografiche.

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Premiata con l’ordine al merito canadese è stata premiata anche dalla regina Elisabetta II con la medaglia dei due giubilei, quello d’oro del 2002 e quello di diamante del 2012. Non è un mistero che il suo lavoro sia sempre stato molto apprezzato dalla regina in persona, grande appassionata di musica celtica e di cultura tradizionale scozzese.

Una voce dolce ma forte

Oltre alla sua musica, Loreena McKennitt è anche nota per il suo lavoro di advocacy e le sue riflessioni personali sull’industria musicale e le questioni globali. È stata una sostenitrice esplicita dei diritti degli artisti, della privacy e della preservazione culturale. La sua posizione non riguarda solo la protezione degli artisti, ma anche le implicazioni più ampie della globalizzazione culturale e della perdita di identità culturali uniche.

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Ha sostenuto le cause della natura, quelle delle comunità native nordamericane e quando ha potuto ha duramente attaccato una industria musicale dalla quale ha spesso preso le distanze… “Non riesco a pensare che fare musica sia solo una questione di costi e di guadagni. Ci sono cose che devono andare molto al di là di questo. Mi piace pensare che come in passato le persone più ricche pagassero per diffondere musica arte e cultura anche oggi possa succedere la stessa identica cosa. Ma poi mi guardo intorno e mi rendo conto che siamo lontanissimi e che tutto questo sembra sempre di più un’utopia”.

Il tour

L’attuale tour mondiale di Loreena McKennitt, iniziato a fine 2023, è una celebrazione della sua illustre carriera e delle sue ultime esplorazioni musicali. Il tour mette in evidenza un po’ tutto il lavoro di McKennitt. Ma più che indugiare sui brani dal suo ultimo album Lost Souls ripropone

classici amati come The Mummers’ Dance e Dante’s Prayer per chiudersi con la deliziosa Tango to Evora e concentrare tutto il secondo set sullo splendido The Mask and the Mirror, il suo maggiore successo commerciale a livello mondiale nel quale quest’anno ricorrono trent’anni dalla pubblicazione.

In scaletta oltre a Tango to Evora, classico estratto da The Visit e reso popolare dalla colonna sonora del film Mr. e Mrs. Smith con Brad Pitt e Angelina Jolie che la McKennitt esegue alla fisarmonica, spicca Shche ne vmerla Ukraina, inno nazionale che la musicista dedica al popolo ucraino.

La scaletta del tour europeo di Loreena McKenitt

Set 1
*  All Souls Night
*  On a Bright May Morning
*  The Gates of Istanbul
*  Penelope’s Song
*  Ages Past, Ages Hence
*  Marco Polo
*  Spanish Guitars and Night Plazas
*  The Lady of Shalott
*  The Old Ways
Set 2: The Mask and Mirror
*  The Mystic’s Dream
*  The Bonny Swans
*  The Dark Night of the Soul
*  Marrakesh Night Market
*  Full Circle
*  Santiago
*  The Two Trees
*  Prospero’s Speech
BIS
*  The Mummers’ Dance
*  Shche ne vmerla Ukraina
*  Dante’s Prayer
*  Tango to Evora

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