Terremoto Travis Scott, la carica dei fan sconvolge San Siro

Impressionante l’impatto di Travis Scott e dei suoi fan sull’Ippodromo La Maura, telefonate ai vigili del fuoco “c’è stato un terremoto” ma erano le vibrazioni dello show

Il concerto di Travis Scott è un evento che molti fan descrivono come un’esperienza paragonabile a un terremoto. In senso davvero letterale.

TRavis Scott
TRavis Scott, 33 anni compiuti ad aprile – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

Un paragone che non è solo una metafora per descrivere l’energia e l’intensità dello spettacolo di quello che è in interprete estremamente fisico e molto intenso. Uno che a forza di incitare la gente a partecipare al suo show ha avuto anche problemi, e molto seri, nel gestire una folla quasi impazzita. Il tutto tra esplosioni, fiamme chimiche e giochi di luci davvero potentissimi.

Travis Scott, terremoto all’Ippodromo La Maura

Quindi quando ieri numerose telefonate da Milano hanno raggiunto il centralino dei vigili del fuoco chiedendo assistenza o chiarimenti circa “una scossa di terremoto” non sono andati poi così lontani dalla realtà. Il terremoto era ul concerto di Travis Scott.

E l’allarme si riferiva non solo alla gigantesca potenza sonora delle casse e degli effetti pirotecnici, un colpo d’occhio davvero impressionante anche da notevolissima distanza e che ha illuminato mezza città dalla conca dell’ippodromo. Ma anche alle vibrazioni fisiche che i partecipanti sono riusciti a percepire solo in parte. In realtà chi lo ha avvertito di più sono stati i cittadini della zona.

Meglio-peggio dello scorso anno

L’arrivo di Travis Scott e dei suoi fan aveva causato anche una certa preoccupazione tra gli abitanti di San Siro che avevano parlato chiaramente di ‘gestione dell’ordine pubblico’. Lo scorso anno nemmeno gli organizzatori, probabilmente, si sarebbero aspettati un’invasione di 80mila persone che per una intera giornata ha completamente mandato in tilt il delicato equilibrio di tutta la viabilità della zona, servizi pubblici compresi.

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Ma si parlava del giugno dello scorso anno e in un certo qual modo quel concerto di Travis Scott era l’evento più grande, complicato e di massa mai allestito all’importo dell’ippodromo la Maura.

Un bilancio

Quest’anno, di fatto, per lo show del rapper di Houston arriva quasi al termine di una stagione che ha offerto capitoli di straordinaria importanza sia a San Siro che nell’area all’aperto del vicino ippodromo. Prima i Metallica, poi i Green Day, quindi Tedua. Paradossalmente l’appuntamento più calibrato e meno caotico è stato quello più atteso, con Taylor Swift, due concerti che hanno portato a San Siro tra biglietti venduti e pubblico esterno che non è riuscito a entrare all’interno dello stadio non meno di 180mila persone. Vasco Rossi – sette date inanellate una dietro all’altra a San Siro – è scivolato via senza drammi né traumi.

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Mentre Travis Scott in due appuntamenti, tra quello dello scorso anno è quello di martedì sera ha collezionato 150mila presenze ancora una volta l’idea di essere in effetti quel vero bad boy in circolazione qui non si possono mettere le briglie, proprio come il suo pubblico.

Travis Scott
Oltre 70mila persone a Milano per il terremoto Travis Scott – Credits Stefano Benzi (milano.cityrumors.it)

Travis Scott, lo show di Milano

Uno dei tratti distintivi dei concerti di Travis Scott è l’uso massiccio del suono. E nonostante i divieti e le imposizioni del comune di Milano, che chiude con il coprifuoco tutta la zona del concerto dopo le ore 23 e controlla con i meter il livello dei decibel, l’impressione è che lo show sia stato di gran lunga il più potente mai visto dalle nostre parti.

A fare la differenza i suoi bassi profondi e pulsanti, una caratteristica centrale della sua musica: subwoofer impressionanti, amplificati in modo tale da far vibrare letteralmente il terreno sotto i piedi del pubblico. L’impressione stando davanti all’impianto è quello di essere in una galleria del suono, tra spostamenti d’aria e improvvise vampate di calore generate dalle fiamme chimiche di potenza davvero dirompente.

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La potenza dei bassi e il volume complessivo del suono possono generare onde sonore di bassa frequenza che, a determinate intensità, sono in grado di far vibrare le strutture circostanti e il terreno stesso. Una sensazione, spesso descritta dai partecipanti come una interna che si percepisce nel petto e nelle gambe e che contribuisce a far sentire il pubblico come se fosse coinvolto in un’esperienza simile a quella di un terremoto.

Effetti Speciali e Scenografia

Un altro aspetto che rende i concerti di Travis Scott paragonabili a un terremoto è l’uso di effetti speciali e scenografia imponenti. Fuochi d’artificio, fiamme, luci stroboscopiche e proiezioni video sono elementi standard del suo spettacolo. Questi effetti non solo arricchiscono l’esperienza visiva, ma contribuiscono anche a creare un’atmosfera intensa e a volte opprimente che può essere fisicamente avvertita.

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In particolare, l’uso di esplosioni e fuochi d’artificio sincronizzati con i momenti clou delle canzoni amplifica l’effetto sensoriale dell’evento. Questi elementi non solo aggiungono spettacolarità, ma possono anche contribuire a far sentire la potenza del suono e delle vibrazioni. Quando un intero stadio esplode in un crescendo di luci e suoni, l’effetto può essere paragonato a quello di una scossa sismica, dove il pubblico sente l’onda d’urto nel proprio corpo.

I fan di Travis Scott

Oltre alla potenza del suono, un altro elemento che contribuisce all’effetto terremoto è l’energia del pubblico. I fan di Travis Scott sono noti per la loro passione e il loro entusiasmo, e durante i concerti, questa energia collettiva si manifesta in maniera palpabile. A volte quasi incrontrollabile.

“Sembra di assistere a un rito catartico…” dice con tono un po’ preoccupato un padre in attesa ai bordi dell’ultimo dei tre anelli di pubblico: ha lasciato due figli verso il pit più avanzato, quello più dirompente.

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Gli Astroworld Festival organizzati da Travis Scott, ad esempio, sono diventati famosi non solo per la musica, ma anche per la partecipazione appassionata dei fan. La folla, decine di migliaia di persone, è una forza dinamica che si muove e reagisce insieme, creando un ambiente elettrizzante e vibrante. Non senza problemi. Il 5 novembre 2021, durante il suo Astroworld Festival a Houston,  si registra una calca drammatica. Il bilancio è tremendo, dieci morti, centinaia di feriti.

Un livello di coinvolgimento del pubblico non comune a tutti i concerti, ed è una delle ragioni per cui i live di Travis Scott sono considerati unici.

I-Days conclusi

E con Travis Scott, al suo sesto show italiano, il secondo in due anni all’Ippodromo, si chiude definitivamente anche la stagione dei concerti all’Ippodromo La Maura. Scott in realtà è stato un vero e proprio fuori programma perché gli I-Days per la verità si erano ufficialmente chiusi il 12 luglio con il concerti degli Stry Kids: nove date in tutto  dal 29 maggio (Metallica) a oggi che hanno raccolto una ventina di grandi artisti internazionali. In attesa di fare i conti precisi a occhio e croce si calcola un flusso di non meno di 400mila persone.

La scaletta del tour europeo di Travis Scott

*  Hyaena
*  Thank god
*  Modern jam
*  Aye (lil uzi vert cover)
*  SDP Interlude  (con due fan sul palco)
*  Backr00ms (playboi carti cover)
*  Type shit  (future & metro boomin cover)
*  Nightcrawler
*  Sirens
*  Upper echelon
*  Praise god (ye cover)
*  God’s country
*  My eyes
*  Butterfly effect
*  Highest in the room
*  Mamacita
*  Circus Maximus
*  I know?
*  90210
*  Meltdown
*  Topia twins
*  No bystanders
*  Fe!n (suonata otto volte)
*  Sicko mode
*  Antidote
*  Goosebumps
*  Stargazing
*  Telekinesis

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