Ancora una tragedia nelle acque del fiume Adda, teatro nel corso di questi ultimi mesi di diversi eventi drammatici, ripescata senza vita una giovane di 22 anni
Ancora un recupero drammatico da parte dei vigili del fuoco, intervenuti nelle acque del fiume Adda dopo una emergenza scattata nel pomeriggio di ieri.
E purtroppo ancora una volta bisogna parlare di un soccorso inutile: perché per la donna vista da un passante galleggiare a pelo d’acqua sul fiume non c’era più niente da fare.
Adda, un’altra tragedia
L’allarme è scattato ieri pomeriggio quando un passante ha notato un corpo galleggiare non lontano dai bacini della centrale elettrica di Cornate. I vigili del fuoco, che erano già in zona dopo che in mattinata una donna era stata vista cadere in acqua dal ponte di Paderno sono intervenuti in modo estremamente tempestivo. Ma purtroppo inutile… niente da fare per la donna. Che era morta.
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Con ogni probabilità si tratta della stessa persona per la quale l’allarme era inizialmente scattato quando era poco prima di mezzogiorno. Anche in questo caso la scena descritta da alcuni testimoni è stata davvero sconvolgente: una donna che scavalcava il parapetto e si gettava nelle acque del fiume per poi scomparire senza riemergere.
Le ricerche
Le ricerche sono proseguite per diverse ore fino a una seconda telefonata al numero unico di emergenza che parlava di un corpo esanime che galleggiava a Cornate. A quel punto gli uomini della protezione civile, della Croce Bianca di Merate, i Vigili del Fuoco e un elicottero Drago del reparto volo Lombardia, si sono trasferiti più a valle per eseguire le operazioni di recupero del corpo.
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Non sembrano esserci dubbi sul fatto che la donna che si è gettata in acqua a mezzogiorno e quella recuperata qualche ora più tardi siano la stessa persona.
Un gesto estremo
Le indagini sono ancora in corso. Ma tutto fa pensate che la giovane, identificata in una donna di 22 anni le cui generalità non sono state per il momento ancora rese note, abbia compiuto un gesto estremo.
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La caduta dal ponte San Michele di Paderno è stata osservata da alcuni passanti, che hanno immediatamente capito la gravità della situazione. Tuttavia, non è stato possibile fare nulla per salvarla. Il corpo è stato recuperato e messo a disposizione delle autorità, che ora dovranno chiarire i dettagli di questa tragica vicenda.
Tragedia sull’Adda: Ponte San Michele
Estate davvero tragica quella dell’Adda che particolarmente quest’anno ha costretto vigili del fuoco e protezione civile a numerosi interventi. Un bacino d’acqua che per via della sua portata, particolarmente intensa dopo le violentissime piogge di maggio, giugno e luglio, ma anche della sua struttura idrogeologica, nasconde numerosi pericoli tra vortici e fondali irregolari.
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Il ponte di Paderno d’Adda, che sorge nei pressi di Calusco e che ufficialmente si chiama Ponte Sam Michele, con la sua altezza davvero notevole, è stata spesso scelto da diverse altre persone per compiere gesti estremi.
Si tratta di un ponte progettato dal progettista svizzero Jules Rothlisberger e inaugurato nel 1890 che ha fatto la storia e che alcuni anni fa è stato inserito dall’Unesco tra i patrimoni da inserire nel novero delle opere da proteggere. Tutto in ferro, costruito con una sola campata della lunghezza di quasi 270 metri, il ponte ha un’altezza massima di oltre 85 metri sulle acque dell’Adda che proprio qui si affaccia su una gola davvero impressionante.
Troppi annegamenti
Se in questo caso non sembrano esserci dubbi sulla volontà della giovane donna di gettarsi nel fiume, l’Adda quest’anno è costata diverse vite. Quella di Claudio Togni, l’operaio precipitato per cause ancora in via di accertamento e ripescato dopo molti giorni di ricerche inutili. Ma anche quelle di Bruno Ponteira, 16 anni, annegato a luglio dopo un tuffo nelle acque del fiume a Medolago.
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Qualche settimana dopo ad annegare è stato un giovane di origine egiziana di 22 anni. Meglio è andata a un giovanissimo di 12 anni, salvato nei pressi di Boffalora.
Sono stati davvero troppi gli incidenti che si sono verificati lungo entrambe le sponde dell’Adda, coinvolgendo persone che si erano avvicinate al fiume per fare una passeggiata, per pescare o semplicemente per godersi la natura e magari ringrescarsi.
Emergenza istituzionale
In risposta ai numerosi incidenti, le autorità locali hanno implementato una serie di misure di sicurezza, tra cui l’installazione di barriere lungo i tratti più pericolosi del fiume e l’organizzazione di campagne di sensibilizzazione per educare la popolazione sui rischi legati al fiume. Tuttavia, queste misure non sono sempre sono sufficienti.