Due episodi distinti e altrettante vittime, diventa drammatico il bilancio dell’estate 2024 sotto l’aspetto degli annegamenti in provincia di Milano
L’estate 2024 sarà ricordata come una delle più funeste per la Lombardia, e in particolare per Milano, a causa di una serie di annegamenti che hanno strappato molte, troppe vite tra fiumi e laghi della nostra regione.
La cronaca nera degli ultimi mesi riporta un bollettino di morte che ha visto coinvolti cittadini di ogni età, accomunati dalla voglia di trovare refrigerio e qualche ora di divertimento: che purtroppo hanno perso la vita.
Milano, due annegamenti in poche ore
Il caso più recente ha scosso profondamente la comunità di Cassano d’Adda, dove Mahmoud Ahmed Bakry, un giovane di 24 anni di origine egiziana, è annegato nel fiume Adda.
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Secondo il verbale redatto dall’Agenzia Regionale di Emergenza Urgenza (AREU), si trovava sulla spiaggia del Pignone con alcuni amici. Intorno alle 13, ha deciso di tuffarsi nel fiume per sfuggire alla canicola estiva. Probabilmente si è allontanato un po’ troppo dalle sponde che in quel punto particolare è molto insidioso sia per il fondo che per le forti correnti.
L’Adda, nelle ultime settimane, è stato purtroppo teatro di tutta una serie di incidenti drammatici spesso con esiti fatali.
Mahmoud annega trascinato dalla corrente
Pochi secondi dopo essere entrato in acqua Mahmoud è rimasto intrappolato in una violenta onda di corrente del fiume che lo ha subito trascinato lontano, facendolo annaspare. Immediata la sua richiesta di aiuto.
Un paio di amici che erano con lui hanno cercato di tuffarsi e di raggiungerlo ma non c’è stato nulla da fare.
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I vigili del fuoco e il personale del 118 sono intervenuti cercando di individuare la traiettoria seguita dal corpo del giovane. E lo hanno recuperato ancora in vita, ma in pessime condizioni, circa 500 metri più a valle.
Nonostante i tentativi di rianimazione sul posto e il trasporto in condizioni disperate all’ospedale di Melzo, il giovane non ce l’ha fatta.
Le parole del sindaco
Il sindaco di Cassano d’Adda, Fabio Colombo, ha espresso il suo sgomento per la tragedia, sottolineando la necessità di maggiore responsabilità e consapevolezza dei pericoli legati ai fiumi. “Non si può perdere un ragazzo così – ha dichiarato il primo cittadino – pattuglie e sanzioni non bastano, serve educazione. Dobbiamo sensibilizzare l’opinione pubblica, in modo particolare i più giovani, partendo sicuramente dalle scuole su quelli che possono essere i rischi di un gesto apparentemente innocente”.
Il ricordo di Claudio Togni
L’incidente occorso a Mahmoud Ahmed Bakry ha immediatamente riportato alla memoria il drammatico caso di Claudio Togni, l’operaio cinquantottenne precipitato in acqua il 28 giugno scorso mentre era al lavoro su una diga proprio nel territorio di Cassano.
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Erano i giorni di maltempo e improvvise ondate di piena che hanno caratterizzato settimane molto difficili per tutto il territorio del milanese e della bergamasca. Ci sono voluti ben nove giorni prima che il corpo dell’operaio fosse restituito dalle acque dell’Adda. Ma in questo caso a uccidere non è stata un’imprudenza ma una fatalità, forse il cedimento di uno dei moschettoni con i quali l’operaio era imbragato in una operazione che aveva effettuato centinaia di volte in molti anni di lavoro e di esperienza professionale.
Milano, altri episodi e annegamenti
Nella giornata di ieri, purtroppo, il tragico caso di Mahmoud non è un evento isolato. A Valbrona (Lecco), un uomo di 68 anni è morto mentre faceva il bagno nel Lago di Como.
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Intorno alle 12, i soccorritori hanno ripescato una donna di 90 anni dalle acque del Naviglio a Robecco. L’anziana, che sembra abbia tentato un gesto autolesionista, è stata trasportata in condizioni critiche all’ospedale di Magenta.
Sempre ieri un uomo di 64 anni è annegato nella sua piscina di casa a Busto Arsizio. L’incidente, avvenuto nel pomeriggio, ha visto l’intervento rapido dei sanitari e dei vigili del fuoco, ma Anche in questo caso ogni tentativo di rianimazione si è rivelato vano. A uccidere l’uomo dovrebbe essere stato un malore improvviso.
Milano, Adda e annegamenti: bilancio tragico
Questi episodi si inseriscono in un contesto preoccupante di incidenti estivi legati alle acque di fiumi e laghi. Solo nel mese di luglio, un bambino di 7 anni era stato salvato in extremis dopo essere rimasto impigliato in una grata della Muzza sempre a Cassano d’Adda.
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La prontezza di alcuni passanti aveva evitato un altro tragico epilogo, ma non sempre la fortuna assiste chi si avventura in acque pericolose.
Il fiume Adda, in particolare, si è rivelato una trappola mortale per molti. Le statistiche parlano chiaro: una ventina di vittime negli ultimi anni lungo tutta la stecca fluviale, un numero che continua a crescere nonostante i numerosi divieti di balneazione e i cartelli di avviso. L’amministrazione locale ha più volte chiesto l’intervento dell’esercito per presidiare i punti a rischio, ma la vastità dell’area rende difficile un controllo efficace.
Educazione e consapevolezza
Oltre alle misure repressive, diventa fondamentale un’opera di educazione e sensibilizzazione Proprio come sottolineato dal sindaco di Cassano. Che sottolinea: “Molte delle persone che visitano il nostro territorio e le acque del nostro fiume, purtroppo virgola non ne conoscono i rischi e la pericolosità”.
Il fiume Adda, con il suo splendido habitat è uno dei gioielli naturali del milanese. Ma con i suoi mulinelli e le correnti insidiose che lo rendono spettacolare e caratteristico, è anche un elemento di grande pericolo.
I rischi di un bagno
La temperatura delle acque, spesso gelida, può provocare uno shock termico anche ai nuotatori più esperti, soprattutto se ci si tuffa dopo avere mangiato.
Questo, combinato con la forza della corrente, crea una situazione estremamente pericolosa per chiunque si avventuri oltre i limiti consentiti.
Le autorità locali continuano a raccomandare prudenza e rispetto dei divieti di balneazione. L’illusione di un bagno rinfrescante può trasformarsi in un incubo in pochi istanti, come dimostrano i numerosi episodi di cronaca nera.