Si chiudono con il recupero e il riconoscimento le operazioni di soccorso per l’operaio 58enne Claudio Togni, caduto da una passerella sull’Adda il 28 giugno
Non c’erano più speranze di ritrovarlo vivo. E l’Adda ha restituito oggi il corpo di Claudio Togni, l’operaio di 58 anni precipitato da una passerella nelle acque del fiume ormai da dieci giorni.
Le ricerche erano proseguite per diversi giorni in modo estremamente intenso subito dopo l’incidente. Poi, anche in considerazione di condizioni atmosferiche che si erano fatte molto complicate, erano state sospese.
Claudio Togni ripescato nelle acque dell’Adda
Le operazioni di recupero dell’operaio senza vita erano scattate questa mattina presto dopo una segnalazione da parte del custode della diga che durante una breve ispezione aveva visto qualcosa galleggiare nei pressi del Retorto, non lontano dal canale della Muzza. L’intervento dei vigili del fuoco non ha lasciato adito a dubbi.
Il corpo recuperato indossava gli stessi vestiti di Togni al momento della scomparsa, comprese le imbragature di sicurezza. Dopo le operazioni la salma dell’operaio scomparso è stata accompagnata all’obitorio e qui riconsegnata alla famiglia dove è stato identificato definitivamente.
L’incidente del 28 giugno
Resta aperta l’inchiesta per chiarire le cause dell’incidente. Togni era impegnato con una squadra di tecnici nella manutenzione nella sostituzione di alcuni elementi della diga quando, improvvisamente è caduto nel vuoto, precipitando nelle acque del canale scolmatore. Un operazione che il tecnico, dipendente del gruppo Pesenti da oltre 34 anni, aveva effettuato senza nessun problema moltissime volte.
Dopo la caduta, secondo le testimonianze dei colleghi che hanno subito cercato di recuperarlo, Togni avrebbe cercato disperatamente di tenersi a galla dopo avere toccato le acque del fiume che da diversi giorni era molto di sopra della sua media di portata. L’operaio aveva anche tentato di nuotare per raggiungere la riva del fiume ma dopo qualche secondo è scomparso, trascinato via dalla corrente. Inutile il disperato tentativo di due colleghi di tuffarsi in acqua nel tentativo di metterlo in salvo.
Le prime operazioni di recupero
Le ricerche e i soccorsi erano iniziate immediatamente in condizioni atmosferiche non facili, a tratti addirittura proibitive. Per diversi giorni i vigili del fuoco hanno perlustrato l’Adda da terra e con i gommoni: nessuna traccia di Claudio Togni. In un primo momento l’ipotesi è che il corpo dell’operaio possa essere rimasto incastrato, o trascinato verso il fondo. Altre ipotesi necessarie sono quelle che devono far capire le cause dell’incidente. Togni era regolarmente imbragato. A tradirlo potrebbe essere stato il cedimento del moschettone di sicurezza.
Ricerche sospese, poi l’Adda restituisce il corpo di Togni
Nonostante l’impegno incessante di vigili del fuoco e sommozzatori sabato l’Adda non aveva ancora restituito il corpo. E le condizioni del fiume avevano costretto le autorità ad abbassare considerevolmente il livello del fiume. Le ricerche sono anche state sospese proprio in considerazione del flusso d’acqua e della minaccia di altre piogge e temporali.
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La morte di Togni, originario di Paladina, aveva destato profonda impressione e grande cordoglio tra tutti gli abitanti della zona e i numerosi colleghi che lo conoscevano.
Dopo la sospensione delle ricerche i vigili del fuoco avevano deciso di utilizzare i sommozzatori per trovare il corpo. Pronti a tuffarsi in acqua erano gli uomini della caserma di Milano, il Nucleo SAF dei pompieri di Bergamo e i sommozzatori di Treviglio.
La testimonianza
A individuare nelle acque il corpo di Togni è stato Marco Sciortino, custode della Diga del Retorto: “Stavo facendo una delle mie perlustrazioni quando ho visto l’elicottero dei vigili del fuoco. Seguendo le acque del fiume ho visto qualcosa di chiaro, che galleggiava e che veniva trasportato dalla corrente. Ho subito pensato che potesse essere l’operaio caduto. Ho fatto un cenno all’elicottero che dalla diga stava già spostandosi verso monte, sono tornati indietro e lo hanno recuperato…”.
Sarà ora l’esame del DNA a fugare ogni dubbio sull’identità del corpo recuperato. Un accertamento dovuto da parte delle autorità inquirenti. Quasi certamente sarà predisposta l’autopsia. E solo dopo l’esame postmortem la famiglia potrà dare il suo ultimo saluto all’operaio tragicamente scomparso. Claudio Togni lascia la moglie e due figli.