Un malore o una tragica fatalità all’origine di un’altra tragedia fatale avvenuta in montagna che ha causato un altro milanese
Vigilia di Ferragosto: una tragica notizia scuote la comunità di Monticello Brianza e i molti che lo conoscevano.
Enrico Albertini, un uomo di 69 anni originario di Milano e residente nel piccolo comune brianzolo, è deceduto durante un’escursione sulla Maiella, negli Appennini abruzzesi.
Tragedia in montagna, muore un milanese
Era nato a Milano ma viveva da anni a Monticello Brianza dove aveva trasformato la sua villetta in uno dei primi centri di assistenza privata a specie di uccelli in via di estinzione. Cosa che aveva reso Enrico Albertini una vera e propria istituzione nel settore dell’ornitologia.
Grande appassionato di montagna e natura, Albertini stava trascorrendo una giornata all’aria aperta, una delle tante che caratterizzavano le sue vacanze estive in montagna, quando ha avuto un tragico incidente.
Tragedia in Montagna, muore il milanese Enrico Albertini
Secondo le prime ricostruzioni, Enrico Albertini si trovava nella zona di Bocca di Valle, sul versante chietino della Maiella, intento a percorrere un sentiero che conduce alle famose cascate di San Giovanni.
Il percorso, noto per la sua bellezza ma anche per la sua difficoltà, è molto apprezzato dagli escursionisti. Tuttavia, ciò che doveva essere una piacevole escursione si è trasformato in tragedia quando Albertini è improvvisamente scivolato, precipitando per oltre 30 metri in un dirupo estremamente scosceso.
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Nonostante l’allarme immediato lanciato dai familiari che erano presenti e che hanno assistito alla scena, e il rapido intervento dei sanitari del 118, giunti sul posto con l’ausilio di un elicottero, non c’è stato nulla da fare. L’uomo è stato dichiarato morto sul posto, lasciando nello sconforto i suoi cari e la comunità locale.
Le cause dell’incidente
Le autorità stanno ora cercando di fare luce sulle cause dell’incidente. Una delle ipotesi avanzate dai carabinieri, che stanno conducendo le indagini, è che Enrico Albertini possa aver avuto un malore improvviso prima di perdere l’equilibrio e cadere nel vuoto. Questa supposizione è supportata dal fatto che Albertini era un escursionista esperto e conosceva bene la zona, rendendo improbabile una semplice distrazione come causa dell’incidente.
Un esperto di uccelli rari e a rischio
Enrico Albertini non era solo un amante della montagna, ma anche un grande appassionato di ornitologia. Sin da bambino, aveva coltivato un amore profondo per gli uccelli, che lo aveva portato a fondare il Centro Monticello, una struttura situata nella sua proprietà di campagna a Monticello Brianza. Questo centro si dedicava alla riproduzione in cattività di specie rare e a rischio di estinzione, con l’obiettivo di preservare la biodiversità e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della tutela ambientale.
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Il Centro Monticello è stato il primo in Italia, nel 2003, a ricevere in affidamento dalla Bearded Vulture Foundation una coppia di Gipeti, una specie di avvoltoio che era stata estinta sulle Alpi da anni. Questo risultato rappresentava per Albertini un grande orgoglio e un simbolo del suo impegno per la conservazione della fauna selvatica.
La passione di Albertini per la natura e la sua dedizione alla causa degli animali erano conosciute e apprezzate da molti, non solo nella sua comunità ma anche nel mondo scientifico e naturalistico. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile in coloro che lo conoscevano e apprezzavano il suo lavoro.
Estate tragica
L’incidente che ha portato alla morte di Enrico Albertini è solo l’ultimo di una serie di tragici eventi avvenuti nelle montagne italiane durante l’estate. Ogni anno, nonostante le campagne di sensibilizzazione e i consigli degli esperti, si registrano numerosi incidenti in montagna, spesso causati da imprudenza, sottovalutazione dei rischi o, come in questo caso, da cause imprevedibili come un malore improvviso.
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L’episodio di Enrico Albertini sottolinea l’importanza di non sottovalutare mai i pericoli della montagna, anche quando si tratta di percorsi noti o relativamente semplici. Un malore improvviso, una perdita di equilibrio o una distrazione possono avere conseguenze fatali, come purtroppo è accaduto in questo caso.
Tragedia in Montagna, disposta l’autopsia per il milanese Enrico Albertini
Mentre carabinieri proseguono le indagini per ricostruire con esattezza la dinamica dell’incidente il magistrato di turno ha disposto l’autopsia, unica condizione necessaria per chiarire se Albertini abbia realmente avuto un malore prima di cadere o se ci siano altre circostanze che possano aver contribuito alla tragedia.
Nel frattempo, la famiglia e gli amici di Enrico Albertini piangono la sua scomparsa.
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Un messaggio di cordoglio è stato espresso anche dal sindaco di Monticello Brianza, Alessandra Hoffmann, rieletta poche settimane fa alla presidenza della giunta comunale: “La scomparsa di Albertini tocca tutti gli abitanti di Monticello in modo profondo, abbiamo perso una persona eccezionale sotto tutti i punti di vista. E l’abbiamo persa in modo improvviso e tragico, cosa ancora peggiore. Cercheremo sicuramente il modo di onorarne il suo lavoro e il ricordo…
La salma rientrerà a Milano nelle prossime ore per i funerali.
Un’attività di grande prestigio
La sua passione, il suo impegno e il suo amore per la natura continueranno a vivere nel Centro Monticello e nelle molte iniziative che ha avviato. La sua eredità sarà quella di un uomo che ha dedicato la sua vita a una causa nobile e che, fino alla fine, ha vissuto con coraggio e dedizione.
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Del centro di Enrico Albertini si era occupato nel corso degli persino la rivista Forbesdedicando un lungo approfondimento a questo luogo di eccellenza. Il Centro Monticello ha realizzato anche un progetto sperimentale insieme al Parco Lombardo della Valle del Ticino per il rilascio di alcune cicogne nere nate in cattività. Due anni di lavoro prima di vedere la nascita di due esemplari, un maschio e una femmina, rilasciati con successo in natura.
Numerosi i progetti anche all’estero che hanno visto il Centro Monticello in grande evidenza.
La fondazione
Un hobby che per Enrico Albertini era diventato un lavoro a tempo pieno. Negli ultimi anni aveva lavorato molto per un progetto nelle al quale avevano collaborato due celebrità come Joel Sartore, uno dei fotografi più famosi del National Geographic, e il consulente scientifico della prestigiosa rivisita Pierre de Chabannes.
Il suo ultimo desiderio espresso proprio in alcune interviste era quello di realizzare una fondazione: “Vorrei fosse possibile poterci prendere cura delle specie endemiche di tanti paesi stranieri che sono a rischio estinzione contando anche su contributi e finanziamenti internazionali” aveva detto solo lo scorso anno Albertini parlando delle attività del Centro Monticello il cui centro era ospitato in una grande tenuta che consentiva anche visite guidate che negli ultimi anni hanno coinvolto moltissimi giovani e scuole.