Dopo giorni di controlli e la rimozione dell’insegna pericolante, la sede milanese di Generali torna operativa, Torre Hadid ha definitivamente riaperto
Dopo una settimana di chiusura forzata e numerosi controlli di sicurezza, la Torre Hadid di Milano torna pienamente operativa. A partire da lunedì infatti i dipendenti del gruppo Generali sono riusciti a rientrare negli uffici della celebre torre che domina il distretto di CityLife.

L’annuncio è stato comunicato ufficialmente dopo il completamento delle operazioni di rimozione dell’insegna pericolante che aveva generato apprensione e disagi.
Torre Hadid, fine dell’emergenza
Il via libera definitivo è arrivato sabato 6, al termine di un’attenta verifica statica della struttura, svolta in coordinamento tra tecnici del Comune, Vigili del Fuoco e ingegneri strutturisti incaricati dal gruppo assicurativo. L’area pedonale circostante è stata subito riaperta al pubblico, mentre l’accesso alla metropolitana Tre Torri era già stato ripristinato nei giorni scorsi.
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Tutto era cominciato all’alba di lunedì 1 luglio, quando un tirante strutturale dell’insegna “Generali” posta in cima alla torre si era staccato, provocando la caduta di parte della struttura. Fortunatamente non si sono registrati feriti, ma per motivi precauzionali l’intera zona era stata transennata, gli uffici chiusi e la piazza sottostante evacuata.
L’insegna pericolate sul cappello dello Storto
Le immagini del crollo sul tetto del grattacielo, definito Lo Storto, e parte integrante del nuovo skyline della città insieme agli attigui grattacieli costruiti a CityLife, avevano fatto rapidamente il giro dei social, alimentando timori e polemiche. La Procura di Milano aveva subito aperto un fascicolo conoscitivo e disposto il sequestro preventivo della porzione interessata.
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Nei giorni successivi, è stata data priorità alla messa in sicurezza della torre e alla rimozione completa dell’insegna.
Operazione conclusa: smontata tutta l’insegna
Con l’autorizzazione della magistratura, i tecnici incaricati hanno provveduto a smontare integralmente l’insegna: “Abbiamo agito con la massima cautela e celerità – ha dichiarato in una nota Generali – per garantire la sicurezza dei dipendenti, dei visitatori e dell’intera comunità di CityLife”.
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La decisione di rimuovere totalmente la scritta è stata presa anche alla luce di alcune anomalie riscontrate nei supporti metallici e nelle saldature, che avrebbero potuto compromettere ulteriormente la stabilità della struttura. Le indagini continueranno per chiarire eventuali responsabilità e difetti di progettazione.
Il ritorno alla normalità
Con la riapertura degli uffici, Generali riprende a pieno regime le proprie attività nel quartier generale milanese. I dipendenti, che per alcuni giorni avevano lavorato da casa in smart working, sono stati informati tramite una comunicazione interna diffusa nel weekend.
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CityLife con i suoi bar e aree verdi, ha regolarmente riaperto i battenti. I cittadini sono tornati a frequentarla senza le limitazioni imposte dai cordoni di sicurezza. La riattivazione dell’accesso pedonale e della metropolitana completa il ritorno alla piena fruibilità del quartiere.
Ulteriori controlli in città
Il Comune di Milano ha già fatto sapere che verranno intensificati i controlli su altre torri e strutture di grandi dimensioni, anche in vista dell’eventualità di eventi meteo estremi, sempre più frequenti in città.
La vicenda della Torre Hadid si chiude dunque con un sospiro di sollievo, ma resta il monito: la sicurezza architettonica va costantemente presidiata, perché anche le icone urbane, come ha dimostrato questo caso, non sono immuni da fragilità.