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Cronaca

Tancredi lascia: le dimissioni dell’assessore aprono il toto-sostituto

L’assessore all’Urbanistica del Comune di Milano lascia l’incarico dopo la richiesta di arresto. Il sindaco Sala difende il suo operato e incassa il sostegno politico restando al suo posto

Giancarlo Tancredi ha rassegnato le dimissioni da assessore all’Urbanistica del Comune di Milano. La sua uscita di scena arriva dopo la richiesta di arresti domiciliari da parte della Procura, nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica meneghina.

Giancarlo Tancredi, assessore dimissionario di Palazzo Marino dopo il suo intervento in consiglio comunale – Credits ANSA (Milano.CityRumors.it)

In aula consiliare Tancredi ha preso la parola visibilmente commosso: “È un’esperienza che chiudo in modo infelice, ma la mia coscienza è pulita” ha detto alla sala consigliare di Palazzo Marino. Parole che hanno suscitato l’applauso di gran parte dei consiglieri e la stretta di mano di colleghi di giunta.

Tancredi si è dimesso

“Devo esprimere la mia delusione per la posizione di alcune forze di maggioranza – ha aggiunto Tancredi riferendosi a chi, pur alleato di governo, aveva chiesto le sue dimissioni – ne prendo atto con buona pace del principio di garantismo. Sarà interessante vedere come cambierà l’urbanistica milanese senza l’assessore caduto in disgrazia”.

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Il passo indietro di Tancredi era ormai inevitabile ed era in qualche modo stato anticipato nel corso degli ultimi giorni quando le voci sulle conseguenze dell’inchiesta erano rapidamente trapelate.

Beppe Sala resta al suo posto

Al contrario, il sindaco Beppe Sala, indagato nella stessa inchiesta, ha deciso di non lasciare l’incarico. Dopo un fine settimana di confronti interni, soprattutto col Partito Democratico, il sindaco è intervenuto in Consiglio comunale con toni fermi e un discorso politico destinato a segnare un punto di svolta: “In tutto ciò che ho fatto come sindaco non c’è una singola azione attribuibile al mio vantaggio. Le mie mani sono pulite”.

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Sala ha ricevuto il sostegno formale del Partito Democratico, che ha posto alcune condizioni per un cambio di passo concreto a partire dall’urbanistica e dalla vendita dello stadio San Siro. La delibera potrebbe slittare a settembre, ma l’intesa con i dem sembra reggere: “Se la mia maggioranza c’è, io ci sono”, ha detto il sindaco visibilmente emozionato.

Il dopo Tancredi, si apre il toto-assessore

Ora si apre la partita per la sostituzione di Tancredi. Il sindaco dovrà decidere se affidare la delega a un tecnico o se promuovere un esponente politico, con i Democratici che potrebbero indicare un proprio nome. Tra le ipotesi circola con insistenza quella di Elena Granata, docente e urbanista vicina ad ambienti progressisti. Una figura che potrebbe rappresentare il volto nuovo richiesto dal Pd per segnare una discontinuità netta.

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Non sarebbe la prima volta che Sala si trova di fronte a una scelta simile. Era già accaduto nel marzo scorso dopo le dimissioni di Guido Bardelli, l’avvocato amministrativista chiamato alla guida dell’assessorato alla Casa e poi costretto al passo indietro per motivi di opportunità politica. Allora il primo cittadino virò su Fabio Bottero, sindaco dem uscente di Trezzano sul Naviglio.

A sinistra del sindaco Sala Giancarlo Tancredi, dopo l’intervento con cuiha ufficializzato le sue dimissioni da assessore – Credits ANSA (Milano.CityRumors.it)

L’eredità di Tancredi

La carriera di Giancarlo Tancredi dentro Palazzo Marino è stata lunga e segnata da un ruolo centrale nei grandi progetti di trasformazione urbana. Da dirigente dell’Area pianificazione e valorizzazione aree, ha seguito dossier cruciali come Porta Nuova, Citylife, gli ex scali ferroviari, Mind, Cascina Merlata, Expo, San Siro. La sua nomina ad assessore dopo l’addio di Pierfrancesco Maran era stata accompagnata da polemiche sull’opportunità di scegliere un tecnico interno, ma con il sostegno del sindaco Sala la sua figura si era consolidata.

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Oggi quell’era si chiude con amarezza: “Ho sempre auspicato una riforma nazionale organica dell’urbanistica” ha detto Tancredi in Aula. OPora toccherà alla politica decidere come e con chi ripartire.

La maggioranza regge

Il Partito Democratico ha giocato un ruolo centrale nell’orientare le scelte di questi giorni. Dopo le perplessità espresse nei confronti di Tancredi, ha ottenuto le sue dimissioni. Al tempo stesso ha ribadito il sostegno a Sala, a condizione di un rinnovamento visibile. La maggioranza tiene, nonostante le fibrillazioni.

Italia Viva e Azione si sono schierate fin da subito con il sindaco che ha incassato anche il sostegno del presidente della Regione Fontana e una certa cautela da parte di diverse forse dell’opposizione. Nessuno scenario di smobilitazione. Appare al momento realistico. Ma l’inchiesta sembra destinata a riservare altre sorprese.