Ci sono nuovi sviluppi nell’indagine sull’urbanistica milanese: tra gli indagati spunta anche il nome di Ada Lucia De Cesaris, ex vicesindaca del comune di Milano
L’indagine che scuote da settimane il Comune di Milano si arricchisce di un nuovo, clamoroso capitolo.
Tra gli indagati figura ora anche Ada Lucia De Cesaris, ex assessora all’Urbanistica e vicesindaca nella giunta Pisapia, iscritta nel registro per tentata concussione in uno dei filoni dell’inchiesta che già coinvolge l’attuale sindaco Beppe Sala e l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi.
Secondo quanto emerge dagli atti dell’indagine condotta dalla Procura di Milano, la De Cesaris – oggi avvocata e consulente di Banca Illimity – avrebbe esercitato una “costante ingerenza” sull’assessore Tancredi, al punto da suggerirgli decisioni che sarebbero spettate alla Giunta comunale e da farsi portavoce di richieste da parte di imprenditori immobiliari. Il tutto documentato in una lunga serie di messaggi, email e conversazioni intercettate dagli inquirenti.
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Già nel novembre scorso, uno degli uffici di De Cesaris era stata oggetto di perquisizione ma l’ex amministratrice non risultava allora formalmente indagata per il suo ruolo di consulente nel progetto edilizio di via Lamarmora 23/27, seguito come consulente. Dopo i sequestri, la legale aveva presentato ricorso al Tribunale del Riesame, che lo aveva respinto, sottolineando nelle motivazioni che il suo coinvolgimento era “meritevole di approfondimento investigativo”.
Da lì, la svolta. In una recente informativa della Guardia di Finanza risalente a maggio, viene ricostruito un fitto scambio di messaggi tra De Cesaris e Tancredi. I due si confrontavano su numerosi progetti, tra cui lo Scalo Porta Romana, l’area di Piazza Velasca e la Caserma Mameli, con toni confidenziali e talvolta esplicitamente strategici.
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Gli inquirenti contestano a De Cesaris di aver agito con un atteggiamento da regista politico, influenzando le decisioni dell’assessorato all’Urbanistica in favore di interessi privati. In un passaggio, viene riportata la sua irritazione per le richieste dell’amministrazione comunale verso gli operatori economici: secondo la Gdf, De Cesaris le avrebbe giudicate “troppo orientate all’ottenimento di utilità per la collettività”.
Ma c’è di più. Nei mesi successivi all’avvio dell’indagine, l’ex assessora avrebbe consigliato a Tancredi di “fermare i nuovi cantieri” per non aggravare la posizione giudiziaria dell’amministrazione. In una chat secondo le intercettazioni, avrebbe scritto: “Devi fermare i nuovi cantieri bisogna mollare un po’, vi travolgono”. Un suggerimento che, agli occhi degli investigatori, configura un tentativo di gestione parallela e opaca del settore urbanistico milanese.
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Il coinvolgimento di De Cesaris, che non riveste oggi incarichi pubblici ma continua ad avere rapporti professionali con soggetti vicini alla macchina comunale, apre uno squarcio inquietante sulla gestione delle pratiche urbanistiche a Milano. In particolare, gli inquirenti sottolineano i suoi legami con lo studio dell’ex assessore alla Casa Guido Bardelli, dimessosi a marzo dopo l’emersione di un filone d’indagine a lui vicino. Nonostante Bardelli non risulti indagato, in una chat esprimeva chiaramente il desiderio che la giunta Sala “crollasse”.
La posizione di Ada Lucia De Cesaris, ora formalmente indagata, complica ulteriormente il quadro già critico per Palazzo Marino. Dopo gli avvisi di garanzia al sindaco e ad altri dirigenti, il caso rischia di assumere i contorni di una crisi politica e amministrativa senza precedenti.
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Se per ora l’inchiesta si articola in più filoni distinti, ciò che emerge è un clima di forte commistione tra poteri pubblici e interessi privati, con figure di rilievo – anche al di fuori dell’attuale Giunta – che sembrano avere continuato a esercitare un’influenza decisiva sulle scelte urbanistiche.
Nel frattempo, l’interrogatorio di garanzia di Giancarlo Tancredi è fissato per mercoledì 23 luglio. La procura ha chiesto per lui gli arresti domiciliari: una misura che, se confermata, potrebbe segnare uno spartiacque nell’intera vicenda. E rendere ancor più difficile per il sindaco Sala, che oggi pomeriggio parlerà in consiglio comunale chiarendo la sua posizione mantenere la barra dritta, nella speranza di concludere il suo mandato con l’attuale giunta, ma forse senza Tancredi, quasi certamente chiamato a dimettersi.