Si è fatto passare da magistrato con tanto di tesserino e avvocato al seguito al solo scopo di entrare nel carcere di San Vittore a Milano. Scoperto dal vero pubblico ministero, il 62enne crolla e spiega la reale motivazione del gesto
È stato arrestato d’urgenza poco dopo aver varcato le soglie del carcere di San Vittore a Milano spacciandosi per un procuratore. Il fatto è accaduto nei giorni scorsi quando un uomo di 62 anni si è fatto passare per un magistrato davanti alle guardie della casa circondariale milanese.
Il finto procuratore, con tanto di avvocato a seguito, si è presentato davanti agli agenti di polizia carceraria spiegando di essere il titolare di un caso. Alla richiesta, da parte delle guardie, del tesserino professionale, l’uomo ha risposto che lo aveva dimenticato a casa ma ha mostrato loro una carta d’identità in cui sotto il campo “professione” era riportato: “procuratore”.
L’obiettivo di tutta questa messa in scena scaturisce da un’udienza a cui il finto magistrato voleva a tutti i costi assistere. Così ha organizzato tutto nei minimi dettagli quando, alcuni giorni fa, si è presentato davanti al carcere di San Vittore con l’avvocato facendosi passare per un procuratore.
Ma il “giochino” del 62enne è terminato qualche tempo dopo, quando davanti alla portineria del carcere si è presentato il vero pubblico ministero, titolare del caso con il gip del tribunale di Lodi. Quest’ultimo, capito cosa era appena successo – uno scambio di persona – ha spiegato la verità ai poliziotti.
Arrestato direttamente in carcere ieri, giovedì 29 febbraio, dai poliziotti del commissariato Porta Monforte capitanati da Manfredi Fava. Secondo i primi accertamenti eseguiti sul caso e ancora in corso, l’uomo era indagato e coimputato con il detenuto per il quale nei giorni scorsi si era tenuta la famigerata udienza. Ancora, però, non è chiaro perché il 62enne abbia cercato di assistere all’udienza di convalida del fermo del complice.
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Lo scambio di persona è avvenuto lo scorso 20 febbraio. Il primo a cadere nella trappola del finto pm è stato l’agente penitenziario addetto alla portineria, ingannato dall’uomo per come si era presentato. L’unico dubbio degli agenti è nato quando l’uomo ha dichiarato di aver dimenticato il tesserino a casa, mostrando al suo posto una vecchia carta d’identità sulla quale era riportata la scritta: “procuratore” nel campo interessato alla professione.
Per dissipare ulteriori dubbi, il fasullo magistrato aveva accanto a se anche un avvocato il quale avrebbe confermato le generalità del sedicente pm. Così entrambi i truffatori hanno fatto ingresso nel carcere. L’uomo è stato fermato e arrestato ieri, dopo 9 giorni dall’accaduto, dagli agenti di Polizia del commissariato Porta Monforte di Milano che hanno eseguito la misura cautelare in carcere per il truffaldino finto pm dopo essere stato mascherato dal vero magistrato.
Nei conseguenti accertamenti gli investigatori hanno scoperto che il finto legale in realtà non era né un avvocato, né un praticante e ovviamente, non aveva mai conseguito una laurea in legge. Mentre, quello che è venuto alla luce sul 62enne, sono stati i suoi trascorsi con la giustizia. Così, il criminale che voleva entrare a tutti i costi nel carcere di San Vittore per assistere all’udienza di un detenuto di sua conoscenza, ora è stato accompagnato con la forza al suo interno dalla polizia.