Sull’incidente avvenuto martedì all’aeroporto Caravaggio di Orio al Serio, l’agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha avviato un’indagine
Era in arrivo ad Orio al Serio da Barcellona il volo FR846, con a bordo 161 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio, quando sulla pista di atterraggio gli sono scoppiati quattro pneumatici. L’incidente, che è avvenuto alle 8 di martedì 1° ottobre, fortunatamente non ha avuto alcuna vittima ma le conseguenze per l’aeroporto e la circolazione sono state ingenti. Ora iniziano anche le indagini: qual è il punto.
L’incidente è avvenuto nell’esatto momento in cui l’aereo stava rullando per uscire dalla pista, appena dopo l’atterraggio. Grazie a una manovra sapiente, il pilota è riuscito a contenerlo ma l’incidente ha determinato gravi conseguenze: i voli in atterraggio all’aeroporto Caravaggio di Orio al Serio sono tutti stati dirottati su altri scali, mentre l’aeroporto in sé e per sé è rimasto chiuso fino alle 19,30 del giorno stesso anche sul fronte delle partenze. Nel frattempo, sono state aperte le indagini: cos’è successo.
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L’agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha aperto un’indagine in merito allo scoppio dei pneumatici del volo Boeing 737 MAX 8-200 proveniente da Barcellona ad Orio al Serio. Se da un lato, fortunatamente, non ci sono state vittime né feriti, dall’altro l’agenzia ha ritenuto necessario aprire un’inchiesta di sicurezza sull’evento. Nel corso del sopralluogo operativo effettuato da un team investigativo, infatti, sono stati acquisiti i registratori del velivolo, le cosiddette scatole nere, che serviranno per ricostruire precisamente la dinamica degli eventi.
Le scatole nere sono dei dispositivi che registrano precisamente tutti i dati di volo e memorizzano anche le voci dei piloti in cabina: l’agenzia, quindi, partirà da qui per capire precisamente cosa sia accaduto e, soprattutto, cosa abbia portato allo scoppio dei quattro pneumatici.
L’incidente ha causato disagi non solo a chi avrebbe dovuto partire o atterrare ad Orio al Serio nella giornata di martedì 1° ottobre, ma anche alla pista in sé e per sé, che è stata danneggiata per circa 450 metri. Dopo la rimozione dell’aereo, rimasto fermo in pista, sono stati eseguiti i lavori di ripristino della pavimentazione mediante fresatura della parte rovinata, nuova asfaltatura e ripristino della segnaletica orizzontale. Eseguiti quindi anche i test di collaudo della pista, necessari per la ripresa dei voli.